Mentre eravamo al Campo Italia
per seguire l’allenamento del Sorrento abbiamo ricevuto una mail del
vicepresidente rossonero Gaetano Mastellone in cui annuncia le sue dimissioni.
Ecco il testo del comunicato così
come ci è giunto
COMUNICATO STAMPA
di Gaetano Mastellone - Vice
Presidente del Sorrento Calcio
Appena terminata questa mia
dichiarazione pubblica fatta a mezzo stampa, manderò al Presidente Mario
Gambardella la mia lettera di dimissioni dalla carica di Vice Presidente. Una
persona come me, abituata all’aziendalismo puro ed al comportamento corretto,
deve dare, quando non si è d’accordo con alcune scelte strategiche fatte, le
sue dimissioni. Se il Presidente le accetta sono subito operative, se le
respinge perché desidera avere ancora vicino a sé una persona, sorrentina,
leale e desiderosa di dare ancora di più alla società allora mi prenderò
qualche giorno per riflettere. Penso di essere stato corretto, coerente e
rispettoso verso la società e verso i Tifosi che per me sono la parte più
importante della questione e devono sempre conoscere verità e posizioni.
Ripeto, i Tifosi meritano le verità e meritano anche rispetto comportamentale.
Sono da qualche tempo molto amareggiato di questo mondo del calcio in generale,
anche di quello sorrentino che rispecchia specularmente i comportamenti di
tutta la città; si va avanti per amicizie, per machiavellismi e poco conta la
professionalità. Io mi tiro indietro con la forza di aver canalizzato
dall’ottobre 2010 a oggi una cifra importante, un importo a sei cifre, maggiore
dei tanto decantati contributi dei vari “galletti” che in realtà rovinano e
distruggono valore societario. Ieri sera c’è stata una riunione di vertice a
Pagani presso l’ufficio del Presidente Gambardella. Siccome ero fuori per
motivi di lavoro sono stato subito informato della decisione assunta dal gruppo
dei dirigenti presenti e della”spinta” rassicurante di lasciare tutto invariato
date dal Dg Scala con l’avallo del Vice Presidente dott. Franco Ronzi. Io non
entro, come altri, nel fatto tecnico perché nell’organigramma societario non mi
compete, anche se, per i miei trascorsi sportivi sul campo, ne posso avere, e
ne ho, la giusta competenza per farlo eventualmente a differenza di coloro i
quali si definiscono “santoni del calcio”. Annoto che, da oggi in avanti,
ognuno degli attori coinvolti nella decisione assunta dovranno assumersi le
loro responsabilità. Trincerarsi da semplici tifosi quando si decide, con la
collaborazione di altre persone, pesantemente sulle scelte strategiche a me non
piace. Leggendo le dichiarazioni appena fatte dall’amico Attilio Gambardella
prendo atto della decisione morbida di continuità assunta, prendo atto che il
Dg Scala ha detto che a Carpi (però non si parla di Foligno e della gara
interna con la Spal) si è perso per degli “episodi” e mi auguro che sin da
domenica, e per tutte le prossime gare, si possa vedere in campo un Sorrento
guerriero e atleti con la maglia sudata! Una conclusiva annotazione desidero
farla sul calcio professionistico di oggi, esso è solo denaro e divertimento
extra campo di gioco, non esistono più l’amore per la maglia e l’affetto per i
Tifosi. Chi vive intorno al calcio lo fa solo per affari o per visibilità. Io
non ho bisogno né di far affari né di visibilità e per questo sono molto
amareggiato, quasi disgustato. Vorrei anche che tutti ricordassero che a
Sorrento abbiamo avuto la fortuna di avere dei “non sorrentini” come i
Gambardella che hanno investito – senza alcuna contropartita d’affari ed è bene
che tutti lo sappiano – tanto, e poco hanno avuto come sentimento d’affetto. Io
sono totalmente dalla parte della famiglia Gambardella e non mi crea imbarazzo
l’essere imparentato con Gianluigi Aponte è persona seria e che mai è voluto
entrare personalmente nelle scelte societarie. Per l’occasione desidero riportare
“un pensiero” che il 13 luglio 2011, in periodo di crisi societaria, Gianluigi
mi espresse con una sua mail.
<Caro Gaetano, sono contento
di sentirti soddisfatto per il lavoro svolto per il Sorrento Calcio. Io ho
fatto il mio dovere, ma purtroppo non ho il tempo per dedicarmi ai dettagli …..
Per quanto mi riguarda preferirei che ci limitassimo a gestire il Sorrento
senza fare “troppa ammunia” con modestia, razionalità e direzione. Bisogna
cercare di andare in serie B lavorando sulla squadra, sull’atmosfera fra i
giocatori, allenatore, ecc … ecc … e fare un “team work” volto a raggiungere
traguardi sportivi. La pubblicità, la notorietà non servono a niente … Dobbiamo
fare i fatti, raggiungere i risultati attraverso un lavoro serio costante e
professionale. Questa è la mia semplice opinione che spero sia anche quella del
Sig. Gambardella, ma a parte il fatto che ho contribuito, non sta a me dire
cosa fare e come operare ma unicamente al Sig. Gambardella…. >.
Bene, io ho assunto a modello
comportamentale quando dettomi da Gianluigi Aponte, e spesso mi domando se
altri lo fanno! Questo mio comunicato, oltre che alla stampa è stato inviato al
Presidente Gambardella ed al dott. Gianluigi Aponte in quanto persona che mi ha
sempre seguito nell’attività specifica del Sorrento calcio. Mi auguro che il
Sorrento Calcio abbia il suo futuro che merita, a iniziare da uno Stadio
decente. Mi auguro che si punti per l’anno prossimo su una riorganizzazione
aziendale fatta da manager professionisti; il dilettantismo di tanti è
deleterio. Forza, forza Sorrento.
Gaetano Mastellone – 20 marzo
2012
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