Campi da calcio in sintetico, si rischia la salute?

mercoledì 19 ottobre 2016 0 commenti

Sabato scorso Sportweek l’inserto settimanale della Gazzetta dello Sport ha puntato l’attenzione sui rischi per la salute che potrebbero derivare dal Mercaptobenzothiazole (Mbt), un granulato di gomma potenzialmente cancerogeno presente in molti campi di calcio in erba sintetica costruiti in Italia. 
La stretta connessione tra l’Mbt e malattie come il cancro, è nota in ambiente sanitario e accademico da oltre 20 anni, cioè da un epoca in cui i campi sintetici erano ancora scarsamente diffusi, ma sta diventando di dominio pubblico solo in questi ultimi mesi. In Italia la questione era stata già affrontata nei mesi primi del 2006 dall’allora ministero della salute del governo di centrodestra presieduto da Silvio Berlusconi ma subito dopo ci furono le elezioni e con l’avvento al potere del governo Prodi la questione passò ben presto nel dimenticatoio.
L’allarme è tornato d’attualità all’inizio dell’anno in corso in seguito alle denunce di un ex dirigente della Sanità pubblica inglese (Nhs), Nigel Maguire, in prepensionamento per potere curare il figlio Lewis, che gioca a calcio come portiere ma che a 18 anni di età soffre del linfoma di Hodgkin, un cancro del sistema immunitario. Maguire attribuisce la causa della malattia ai campi in sintetico su cui il figlio è solito giocare. 
Nel corso di un incontro internazionale promosso dall’ ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ tenutosi presso la International Agency for Research on Cancer (IARC), a Lione, in Francia, 24 esperti di 8 Paesi hanno dichiarato di ritenere che ci siano abbastanza elementi per giustificare l’inserimento dello Mbt nella “enciclopedia delle sostanze cancerogene”.
Secondo Nigel Maguire, il fatto che la Oms abbia inserito questa sostanza che si trova nella gomma nella lista di quelle che “probabilmente causano il cancro” dovrebbe “dare la sveglia”:
 “È la prima volta che un ente altamente credibile come l’OMS dice che c’è un rischio, in aperto contrasto con le autorità sportive e quelle del calcio che hanno sempre sottovalutato la vicenda. È un allarme da prendere sul serio. Devono smettere di dire che non ci sono prove di rischio. Ora non lo possono più fare. La polvere di gomma è dappertutto e va dappertutto. Mio figlio, che giocava da portiere, tornava a casa dagli allenamenti e diceva: «Papà, ce l’ho negli occhi, nelle orecchie, nella bocca». Più ci penso più mi vengono i brividi". 
Il collegamento fra Mbt e cancro che come detto è noto da oltre 20 anni ha avuto una accelerazione proprio con la campagna di Nigel Maguire, che ha trovato sponda sui giornali inglesi, prima il Sunday Post, poi gli altri fra cui il Daily Mail.
Particolarmente esposti al rischio sono o sarebbero i portieri del calcio, come il figlio di Maguire. Si tuffano per parare e vengono a contatto con il terreno, con probabilità superiori agli altri calciatori di inspirare le particelle.
Il mese scorso Zembla, programma di approfondimento della tv olandese Vara, ha dedicato un’inchiesta ai campi di erba artificiale utilizzati per il calcio e altre attività sportive.
Esperti e medici interpellati hanno confermato che in oltre il 90 per cento di questi terreni è presente il Mercaptobenzothiazole un granulato di gomma che viene usato per conferire elasticità ai campi da calcio in sintetico) sono costruiti con materiali potenzialmente cancerogeni, in particolare sarebbero devastanti per la salute i pallini di gomma che ogni appassionato di calcetto conosce bene perché si infilano nelle scarpe. Uno studio della ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ, ha stabilito che questi granuli derivati dal riciclo di vecchi pneumatici,  specie se esposti agli agenti atmosferici, possono svolgere effetti cancerogeni  esalavano sostanze tossiche per il corpo umano. Il professor Martin van der Berg, ha detto: “Come tossicologo, io non giocherei su quei campi, perché non è stata fatta una adeguata valutazione dei rischi”.
In seguito all’allarme lanciato dalla trasmissione televisiva la ministra della salute, e dello sport olandese Edith Schippers ha chiesto all’istituto olandese per l’igiene e la salute pubblica (RIVM) di effettuare con urgenza un’indagine supplementare sui possibili rischi per la salute connessi con l’uso del granulato di gomma per la realizzazione dell’erba artificiale, ma anche per le piste di atletica.
Il RIVM è giunto alla conclusione che poiché i granuli di gomma presenti all’interno dei tappetini in erba sintetica contengono sostanze cancerogene, se non si vuole vietarne l’uso bisognerebbe almeno usare i campi solo per gli usi ai quali sono destinati ed evitare una maggiore inutile esposizione in quanto si presume che i rischi per la salute aumentino con l’aumentare dell’esposizione alla sostanza, consigliando ai genitori dei bambini che frequentano i campi di insegnarli a non giocare con i granuli di gomma e raccomandando inoltre di fare una doccia subito dopo ogni allenamento e di lavare gli indumenti usati durante l’allenamento separatamente. 
Tali affermazioni hanno allarmato ulteriormente il ministero della salute che per vederci chiaro ha chiesto di svolgere un esame supplementare, e nel frattempo ha informato la federazione che per evitare problemi ha costretto una trentina di club amatoriali a chiudere le proprie strutture sportive per il possibile rischio che l’erba sintetica e i suoi derivati industriali possano mettere a rischio la salute degli atleti. 
La questione tuttavia non è ristretta alla sola Olanda: in tutto il mondo milioni di persone giocano al calcio sui campi artificiali.  Un discorso che vale anche in ambito locale. Ormai tutti i campi di calcio della penisola sorrentina compresi quelli amatoriali sono in sintetico e sarebbe auspicabile conoscere al più presto la verità sull’argomento. 

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