L'opposto della Volalto Caserta 2.0 sarà la serba Milica Kubura

giovedì 2 luglio 2020 0 commenti

Occhi di ghiaccio e braccio di fuoco. Si chiama Milica Kubura il nuovo opposto della Volalto 2.0 Caserta. 



Bombardiere serbo classe ’95, è il nuovo opposto della Volalto 2.0 Caserta . Con frequenza nel giro della nazionale campione del mondo, Milica Kubura, ha al suo attivo presenze in club prestigiosi come la Stella Rossa e la Florida University, mentre a soli 17 anni partecipava già al CEV Junior Volleyball European Championship . Nonostante la giovane età, carriera e palmares di Milica Kubura sono da capogiro. Entrata nella pallavolo attraverso la sorella maggiore, ha iniziato la sua carriera tra le fila della Stella Rossa Belgrado. Con la Nazionale  ha vinto il bronzo ai Mondiali Under 18 in Turchia nel 2011 e l'argento agli Europei Under 19 sempre nella cosmopolita capitale turca nel 2012. Dal 2014 al 2017 ha studiato alla Florida State University e ha giocato nella squadra universitaria Seminoles, per poi ritornare in Serbia difendendo i colori del Partizan Belgrado.
Dopo aver preso parte alla Nations League 2019 con la squadra nazionale serba, si è trasferita in Germania firmando per il Dresda. Nella splendida città della Sassonia conosciuta come la Firenze dell’Elba, si è messa in luce risultando la 5° miglior realizzatrice del campionato con 253 punti messi giù, alla media di 4.22 per set. Un contributo molto incisivo, trascinando la sua squadra al 4° posto, in piena zona play-off Scudetto prima delle definitiva sospensione del campionato a causa della pandemia di coronavirus.percentuali di attacco da brividi con blocchi e attacchi che sfiorano la cifra 1000.

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Bruna Lara Lemos è la nuova regista della Volalto Caserta 2.0

La palleggiatrice brasiliana è reduce dall'esperienza in Israele con il Maccabi Raanana


Bruna Lara Lemos, 27 anni, 185 cm è la nuova regista di Caserta. Arriva dal Brasile la palleggiatrice che con la sua fantasia fa “ballare la samba” alla palla. Talento e charme si fondono in questa giovane e brillante stella mondiale della pallavolo. Bruna Lara è un vero talento. Nata a Patrocínio, nello stato del Minas Gerais, in Brasile, il 21 ottobre 1993, Bruna Lara Lemos muove i suoi primi passi nella pallavolo, a Catiguá Tênis Clube, giocando il campionato juniores e diventando subito la campionessa delle stagioni 2006-2007-2008.
Tra il 2010 e il 2012, passa attraverso diverse squadre come l'Associação Franca de Volleyball, XV de Piracicaba, São José dos Campos dove un enorme futuro come palleggiatrice di alto livello inizia a prendere forma. È il 2013 quando fa il salto nel mondo professionale, con il Sesi-CP della Superliga B, e alla fine della stagione, è Campione della Coppa Minas e della Coppa Paraná.
Nel 2014, si è trasferita al Volei Leme Aceul con il quale è stata proclamata Campione Paulista e terza in Superliga B, che le vale il salto in cima alla classifica, viene selezionata per il Campionato Superleague e firma per un team Superliga nella stessa stagione.
Il 2015 segna il suo debutto nella massima competizione brasiliana, come regista della Renata Valinhos, che per Bruna Lara rappresenta "la più grande ambizione di qualsiasi atleta, giocare in Super League, realizzare un sogno dopo un lungo periodo di duro lavoro".
La grande stagione che si esibisce al Renata, le serve per fare il salto in Europa e venire a giocare in Portogallo la Super League con il Clube Desportivo Ribeirense nella stagione 2017-2018, nella città di Coimbra.
Ansiosa di avere successo in questa parte del mondo, la scorsa stagione, 2018-2019 ha giocato la più alta competizione in Israele, con Maccabi Raanana, risultando terza in campionato ed una delle giocatrici più importanti della competizione.
Questo giovane e brillante talento non è sfuggito agli occhi attenti della Volalto 2.0 Caserta che non si è lasciata sfuggire questa grande e promettente giocatrice. Bruna Lara mixa l’altezza con l’astuzia e la velocità dando alla palla l’effetto fantasioso di in ballo.
Bruna Lara Lemos, arriva a Caserta entusiasta, desiderosa di vincere e di volare alto.

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Volley, Ambra Trevisiol si racconta

Un arcobaleno verso la gloria. Gesto tecnico soltanto in apparenza simile, ma neuroni sempre attivi per visualizzare lo sviluppo del gioco e creare dal nulla geometrie tali da far esplodere le compagne in un boato fragoroso di gioia pura. Il ruolo di regista è carico di pressioni e responsabilità, ma tutto questo non può spaventare un’atleta che fa delle ferrea determinazione un punto fermo della propria carriera. “Con risolutezza e duro lavoro si può arrivare ovunque”. Questo è il manifesto di Ambra Trevisiol: carattere solare e positivo, con tanta voglia di divertire e divertirsi anche nella prossima stagione. La palleggiatrice di Oderzo classe ’92 inizia a muovere i primi passi a Belluno, poi qualche stagione in B1 con le maglie di Isernia, Padova, Carinatese e Scafati prima del grande salto di qualità fatto con pieno merito in Campania. Nell’estate del 2018 sposa il progetto della Volalto 2.0 Caserta (A2) e sarà una stagione da urlo: dopo un avvio in sordina la squadra inizia a carburare, guadagnandosi l’accesso ai play-off promozione. Le dragonesse asfaltano Soverato ai quarti, superano la favorita Trento con una spettacolare gara 3 a domicilio in semifinale, e poi la ciliegina sulla torta con la storica promozione in A1 superando Orvieto al termine di una durissima battaglia senza esclusione di colpi al Palavignola. L’ultima stagione ha visto Trevisiol esordire in A1 proprio a Caserta in un campionato prima interrotto e poi definitivamente sospeso a causa dell’epidemia di Covid-19 che ha tenuto l’intero pianeta sotto scacco. La voglia di mettersi in gioco è tanta, con un sogno neanche troppo segreto nel cassetto: quell’azzurro che s’intonerebbe perfettamente con il colore dei suoi occhi. D’altra parte, la vita appartiene soltanto a chi sa sognare.

Costi ha affascinato del ruolo di regista, carico di impegno e responsabilità?

“È stato come un colpo di fulmine. Nel momento in cui ho alzato la prima palla, ho subito capito che quello di palleggiatrice sarebbe stato esattamente il mio ruolo. Provavo emozioni forti, e prendevo coscienza di poter fare la differenza all’interno di una squadra. Mettere le attaccanti nelle migliori condizioni per inchiodare giù il pallone, adattarmi al gioco dell’allenatore così come alle caratteristiche del roster. Esistono tante variabili: dalla testa, passando per la visione di gioco fino ad arrivare alla tecnica. Devi essere sempre pronta a leggere le giocate, e regalare alle compagne le traiettorie giuste per eludere il muro rivale e far cadere quella sfera dove nessuno può arrivare”. 

Nel corso della tua carriera, qual è stato il consiglio più bello che hai ricevuto?

“Finora ho lavorato con tanti allenatori, ed ognuno di loro mi ha lasciato insegnamenti importanti sotto il profilo tecnico-tattico, o preparato ad essere forte e grintosa nei momenti più delicati delle gare. Sarebbe ingeneroso dimenticarne qualcuno, per cui non mi sento di far nomi!”.     

C’è stato un idolo, un’atleta a cui ti sei ispirata?

“Assolutamente sì. Dico senza mezzi termini la giapponese Yoshie Takeshita. L’avevo vista giocare alle Olimpiadi, e mi impressionò tantissimo per la gestione e l’originalità del gioco”.

Passando invece alla tua esperienza in Campania, quanto è stato facile ambientarti a Caserta?

“È stato facilissimo, perché ho trovato un gruppo fantastico che mi ha fatto immediatamente sentire a casa”.

Come descriveresti la tua esperienza in rosanero? Vittoria in A2 e poi una grande sfida nella massima serie. Qual è stato il momento più bello con la maglia rosanero?

“Di momenti indimenticabili ne ho 3. Le festa promozione sul taraflex di casa per celebrare la conquista storica dell’A1, giocare al Palaverde contro l’Imoco Conegliano davanti alla mia famiglia ed a tanti amici che erano venuti a vedermi, e poi entrare negli highlights della Lega all’esordio in massima serie nella prima di ritorno contro Brescia”.

In A2 a Soverato anche un ace nello 0-3 verso le semifinali

“Sì, anche quello indubbiamente è un bel ricordo così come la gara contro Mondovì. Caserta è stata una parentesi ricca di emozioni forti, e ci vorrebbero giorni per elencarle tutte”

A Caserta un grande gruppo alla base dei successi. Ti sei allenata con Ludovica Dalia, quali caratteristiche le ruberesti?

“Ludovica ha molta fantasia, le piace molto smarcare le attaccanti con il suo gioco. È una dote importante che ho anch’io, per cui mi rispecchio molto nel suo modo di concepire la regia”.

Un pregio del tuo carattere, e come impatta sulla tua carriera di atleta?

“Un pregio che tutti mi riconoscono è la determinazione. D’altra parte è proprio grazie a carattere e duro lavoro se sono riuscita a scalare tutti i gradini fino ad arrivare alla serie A1. Non mi accontento mai, e dopo ogni traguardo raggiunto alzo sempre l’asticella per fissare un altro obiettivo ancora più importante”.  

Mente, cuore e corpo. In che ordine li metteresti nel momento in cui metti piede sul taraflex?

“Metterei cuore e mente sullo stesso piano, e poi corpo subito dopo. Sono dell’idea che le prime due possono portarti lontano, mentre il corpo segue tutto inevitabilmente”. 

Sei superstiziosa? Hai dei riti scaramantici prima di entrare in campo?

“In realtà non ho esattamente una ritualità ad accompagnarmi nella marcia di avvicinamento ad una partita. Mi limito a far semplicemente le stesse cose, come indossare ogni elemento della divisa da gara sempre nello stesso ordine, o utilizzare il medesimo elastico per capelli. Per il resto, sono molto concentrata sulla partita perché la mia testa non può concedersi distrazioni”.

C’è un numero a cui sei particolarmente legata?

“Certamente, il 17!”

Quali sono a tuo parere i valori chiave della pallavolo, e quali consigli daresti alle giovani ragazze che si avvicinano al tuo sport?

“Crederci sempre senza mollare mai. Non bisogna mai smettere di credere nei propri sogni. La mia storia sta lì esattamente a dimostrare che con la risolutezza ed il duro lavoro quotidiano si può arrivare ovunque. È proprio questa la frase che ripeterei come un mantra a coloro che per diverse ragioni possano trovarsi a vivere un momento di incertezza e difficoltà”.

La pandemia ha sospeso il campionato. Come hai vissuto quei momenti?

“Non è stato semplice, perché mi è mancata tantissimo sia la pallavolo che le mie compagne. Tuttavia ho lavorato tantissimo anche a casa, perché sapevo che prima o poi tutto sarebbe finito e dovevo farmi trovare pronta per scendere eventualmente in campo ancora più forte e determinata di prima. È stato divertente anche girare alcuni video con mio padre: con un coach in casa non si può mai stare tranquilli, e son venute fuori tante situazioni davvero esilaranti”.   

Quali hobby hai potuto coltivare durante il lockdown?

“Ho tantissime passioni che mi mantengono occupata: disegno, leggo un po’ di tutto, faccio puzzle e mi piace ascoltare le canzoni allegre e positive di Jovanotti. Non sto mai ferma fondamentalmente”. 

Cosa cerchi per la prossima stagione?

“Il mio obiettivo attuale è quello di giocare in Serie A, perché è la categoria in cui riesco ad esprimere al meglio tutte le mie qualità. Nell’ultima stagione ho giocato diverse partite da titolare in massima serie, per cui la voglia di confermarmi è tanta, anche perché per indole mi piace affrontare e vincere ogni sfida. Sogno di alzare qualche trofeo in ambito nazionale e, per utilizzare una frase che amo ripetere sempre: l’azzurro si intona benissimo con il colore dei miei occhi! Ho già ricevuto diverse proposte, ed insieme al mio procuratore accetterò il progetto che reputerò migliore per la mia crescita personale e professionale”. 


Giovanni Minieri Sport Press Officer

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