Conferenza Regioni, sì al 25% degli spettatori negli stadi e nei palasport

venerdì 25 settembre 2020 0 commenti


La Conferenza delle Regioni apre alla riapertura degli stadi di calcio e degli altri impianti sportivi, purché si copra al massimo il 25% della capienza, il posto assegnato sia strettamente personale e ovviamente distanziato da quello più vicino; e soltanto dopo aver misurato all'ingresso la temperatura agli spettatori tutti rigorosamente muniti di mascherina.

È questa la conclusione cui sono arrivati ieri i governatori regionali, riuniti in mattinata in videoconferenza e impegnati nel pomeriggio nella Conferenza Stato-Regioni dal palazzo della Stamperia, sede del dicastero per gli Affari regionali guidato dal ministro Francesco Boccia.

Al termine della riunione, il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, il neo-rieletto governatore della Liguria Giovanni Toti, ha annunciato che è stato elaborato e approvato un documento di proposta al Governo, per "l’adozione di linee-guida per la partecipazione del pubblico agli eventi ed alle competizioni sportive" e un'altro documento "per la ripresa degli sport di contatto". Si tratta di testi, sottolinea Toti, che "rappresentano un importante contributo per la ripresa delle diverse attività sportive. Il mondo dello sport ha sofferto, come altri settori, di un fermo prolungato dovuto alla gestione della pandemia. Ora occorre riattivare l’intero settore sportivo, puntando su una presenza limitata di pubblico e sul massimo livello di prevenzione".

In sintesi, spiega il vicepresidente vicario della Conferenza delle Regioni, "la nostra proposta prevede la partecipazione di spettatori muniti di mascherine, a cui sia stata misurata la temperatura in ingresso, esclusivamente in posti a sedere assegnati personalmente, distanziati e nei limiti massimi del 25% della capienza dell’impianto". Per quanto riguarda la proposta di linee-guida per la ripresa degli sport di contatto, Toti osserva che "si tratta di indicazioni che accompagnano e consolidano la ripresa delle attività e degli allenamenti nelle diverse discipline. È una guida indispensabile per organismi e società sportive, per gli operatori, per i gestori, per i genitori dei minori e per il pubblico degli eventi sportivi".

Ora, i documenti saranno inviati al Governo, che si consulterà anche con il Cts e li valuterà anche in base ai dati epidemiologici. L’auspicio espresso dalla Conferenza delle Regioni è che "possano essere recepite in un prossimo Dpcm, sin dai primi giorni di ottobre, anche per consentire la ripresa nel rispetto massimo delle regole di prevenzione, dopo la serie A del calcio, anche negli altri campionati e tornei".Toti tiene quindi a sottolineare che "ancora una volta le Regioni hanno svolto un’azione corale di concertazione, dimostrando anche in questo caso il valore fondamentale della collaborazione istituzionale per la gestione della ripresa delle diverse attività".

Share/Bookmark

Non si può più aspettare Riapriamo i palazzetti

(Articolo di Pier Bergonzi La Gazzetta dello Sport 24 Sep 2020) 

Lo sport senza pubblico è come una vita senza abbracci. Ma per alcuni sport è ancora di più: è vita... È quello che sostiene Gianni Petrucci, il presidente della federbasket, nell’intervista che potete leggere su questo giornale. Se il governo non riaprirà al pubblico, le società meno strutturate (leggi quelle che non hanno alle spalle ricchi sponsor) rischiano il default. Un grido d’allarme già lanciato da Gabriele Gravina, numero uno della federcalcio. Sempre sul nostro giornale di oggi potete leggere l’intervista a Ivan Zaytsev: il numero uno del volley italiano sta giocando in Russia, dove ha vinto otto partite su otto anche perché il pubblico della Siberia lo «scalda». Lì hanno già riaperto fino al 25 per 100 della capienza di palazzetti. Un quarto degli spettatori possibili, sia all’aperto sia indoor, dovrebbe essere anche la decisione che verrà presa oggi dalla conferenza delle Regioni. Ma da quello che si è saputo il protocollo sarebbe molto più complicato e contraddittorio. Si parla di 1000 spettatori per settore negli stadi e di 200 per settore nei palazzetti. Conti alla mano sarebbero meno del 25 per 100...

 

Ora bisogna riconoscere che le regole adattate dal nostro Paese hanno aiutato a contenere la pandemia e i dati dei «bollettini» quotidiani sono meno allarmanti rispetto a quelli di altre nazioni (Spagna, ad esempio...). Ma è altrettanto vero che dovremo abituarci a convivere con questa situazione e l’apertura graduale dello sport al pubblico ci appare ormai come ineludibile.

 

Se è possibile andare al cinema e a teatro. Se sui treni e sugli aerei abbiamo imparato a convivere con l’emergenza crediamo che lo si possa fare anche allo stadio o nei palazzetti. Gli esperimenti fatti in quest’ultimo mese nel calcio e la buona riuscita della

 

Supercoppa della Lega basket (bravo Gandini ad averci creduto) ci dicono che è possibile riaprire agli spettatori in sicurezza. Lo sport italiano si aspetta che il governo vada sul sentiero indicato da regioni virtuose come l’Emilia-Romagna.

 

Se per il calcio è davvero importante, per il basket e la pallavolo che riapriranno i campionati in questo fine settimana si tratta di una necessità. La pallacanestro ha due squadre con sponsor «pesanti» (Armani a Milano e Segafredo alla Virtus Bologna) e tante piazze storiche che vivevano soprattutto di tifosi fedeli, di abbonamenti e biglietti. Lo stesso discorso vale per la pallavolo che ha radici nella provincia italiana e poteva contare sul tutto esaurito dei palazzetti.

 

I club di basket e pallavolo hanno già messo in conto di partire con il campionato a macchia di leopardo, con alcune Regioni pronte a riaprire parzialmente (700 spettatori) e altre no. Ma tutte le squadre contano di poter riaprire i «botteghini» dall’8 ottobre, forse già dal 4. Il ministro Spadafora si è dichiarato «aperturista», così come le grandi Regioni. È importante che lo sport italiano abbia subito una risposta e possa contare su un protocollo uguale per tutti in tutte le Regioni. Roberto Speranza, ministro della Salute, dice che la priorità sono le scuole e non gli stadi? Nessuno potrebbe dire il contrario, ma non sono mondi contrapposti... Semmai sono due priorità. Lo sport ha i suoi diritti e ha bisogno di quegli abbracci (del pubblico) che sono vita (per i club).

 

Share/Bookmark

Pallavolo, emanati i protocolli per lo svolgimento dei csampionati

La Federazione Italiana Pallavolo, ha emanato degli appositi protocolli per permettere la ripartenza dell’attività indoor della Serie B nazionale, della Serie C (e serie seguenti), e per i campionati di categoria. Questo è stato possibile definendo dei percorsi specifici nel pieno rispetto della normativa Statale e Regionale connessa al rischio di diffusione da Covid-19.     
Tali percorsi intendono fornire le massime garanzie oggi possibili per tutelare la salute degli atleti , degli ufficiali di gara e di tutti gli addetti ai lavori, recependo le indicazioni del CTS, con lo scopo di ridurre al minimo il rischio di contagio (nuovi casi), nella consapevolezza che, in questa fase della pandemia da virus SARS-COV-2(COVID-19), in mancanza di una prevenzione realmente efficace (vaccino), il rischio “zero” di contagio non esiste. 
Questi alcuni dei punti principali dei documenti che sono disponibili nella sezione dedicata https://www.federvolley.it/aggiornamenti-su-covid-19

- PER LA SERIE B le procedure mediche di screening iniziale saranno applicate a tutti i soggetti facenti parte del GRUPPO SQUADRA, ricordando che tutti gli atleti devono essere in possesso della certificazione di idoneità agonistica (D.M. 18/02/82) in corso di validità.      
Per GRUPPO SQUADRA si intendono tutti coloro che opereranno a stretto contatto tra di loro: gli atleti, gli allenatori, il preparatore fisico, i fisioterapisti, altri componenti dello staff e naturalmente il/i Medico/i Sociale/i.

Tutti i componenti del GRUPPO SQUADRA verranno sottoposti nel periodo precedente alla ripresa delle attività, fissato dalla Fipav tra il 19 e il 30 ottobre 2020, al test sierologico per la ricerca IgG/IgM. Nelle fasi successive della stagione verrà effettuata costantemente la misurazione della temperatura, abbinata all’autocertificazione. 

Come riferimento principale resta comunque la versione 8 del protocollo per lo svolgimento dell’attività di pallavolo.       
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
- PER SERIE C, SERIE SEGUENTI E CAMPIONATI DI CATEGORIA in occasione di allenamenti e delle gare, tutti i componenti del GRUPPO SQUADRA verranno sottoposti a:

Controllo della temperatura (termoscanner a distanza). Il soggetto individuato con TC > 37,5 °C dovrà essere immediatamente isolato e dovrà mettersi in contatto con il medico sociale e/o medico curante.

Andranno, inoltre, sempre prodotte inoltre le autocertificazioni (allegate nel documento).

Si ricorda che tutti gli Atleti devono essere in possesso della certificazione di idoneità agonistica (D.M. 18/02/82) in corso di validità.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Nei dettagliati protocolli sono presenti poi tutte le procedure mediche di screening per gli ufficiali di gara, la gestione in caso della scoperta di un positivo, come comportarsi nelle varie fasi della partita (pre-gara e post-gara), l’utilizzo degli spogliatoi e tutte le altre informazioni necessarie per lo svolgimento dell’attività.

Con questi documenti la Fipav intendere perseguire i suoi obiettivi principali, dall’inizio dell’emergenza legata al Covid-19, ovvero quelli di garantire la salute e il benessere di tutte le componenti del nostro movimento e al tempo stesso far ripartire l’attività delle migliaia di società che su tutto il territorio contribuiscono in maniera fondamentale alla crescita e allo sviluppo della pallavolo italiana.

I nuovi protocolli, così come i dettagli sulla documentazione fino ad ora pubblicata, è disponibile nella sezione dedicatahttps://www.federvolley.it/aggiornamenti-su-covid-19

 

Share/Bookmark

DISCLAIMER - Penisola Sport è un blog d’informazione senza scopi di lucro, i cui contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali industrie dell'editoria o dell'intrattenimento. La testata ambisce ad essere una piena espressione dell'art. 21 della costituzione italiana. Pur essendo normalmente aggiornato più volte quotidianamente, non ha una periodicità predefinita e non può quindi considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001.

L'autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone. L'autore si riserva, tuttavia, la facoltà di rimuovere quanto ritenuto offensivo, lesivo o contrario al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti di cui si scrive. Alcune fotografie possono provenire da internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio. Eventuali detentori dei diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione o citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.