lunedì 13 febbraio 2012

Di Grande: domenica vi aspetto a Sorrento


Giuseppe Di Grande è stato professionista dal 1996 al 2007, collezionando tra l’altro una vittoria di tappa al Giro d’Italia a Varazze nel 1997, una al Giro di Romandia a Le Locle, sempre nel 1997, e numerosi piazzamenti nelle più importanti competizioni del massimo circuito professionistico internazionale. Campione al Giro Baby del 1995, Di Grande ha iscritto il suo nome insieme a quelli di Pantani, Di Luca, Casagrande, Simoni e Konychev, vincitori della corsa rosa riservata ai dilettanti. Salito fra i professionisti, fa parte di squadre di altissimo livello come la Mapei e la Festina.

Giuseppe, cosa pensi della Penisola Sorrentina?
“Che è una terra bellissima! Ci sono stato spesso e ci vengo sempre con grande piacere. Ho amici che mi hanno fatto vivere la vostra terra come uno di famiglia. Mettiamola così, penso che se uno ha voglia di fare delle ferie “per bene”, sceglie la Penisola Sorrentina!”
La corsa porta il tuo nome: si chiama "7° Giro della Costiera - Giuseppe Di Grande"
“È una cosa che mi fa immensamente piacere. Ringrazio i miei amici della Penisola Sorrentina. Il percorso mi piace tantissimo. Riesce a mettere insieme un paesaggio fantastico e una competizione che stuzzica parecchio chi come me ama il ciclismo. Mi auguro che domenica prossima possano esserci tantissimi ciclisti a pedalare con noi e ne approfitto per lanciare un appello, domenica vi aspetto a Sorrento.”
C’è una parte del tracciato che preferisci?
“Beh, si, direi il tratto dopo Positano, e poi la discesa verso Sorrento. Senza contare che la parte di Vietri sul Mare è spettacolare e molto bella anche da pedalare. L’anno scorso mi sono divertito tantissimo. “
In altre parole, il Giro della Costiera potrebbe trasformarsi in un bel biglietto da visita per il ciclismo che vive tempi difficili?
“Si, anche perché il ciclismo è uno sport meraviglioso. Purtroppo le notizie come quella di Contador non ci aiutano a conquistare nuovi appassionati. Noi ciclisti siamo i più controllati tra tutti gli atleti, e la cosa a noi fa piacere. Io dico che devono controllarci. A noi va bene così, perché in questo modo la gente si rende conto che non siamo tutti disonesti e antisportivi. Non vogliamo essere considerati dei drogati. Facciamo tanti sacrifici.”
Il tuo è una sorta di appello agli appassionati, ma anche alla gente che ama lo sport, e perché no, diretto alla stampa che spesso si butta a capofitto sul minimo segnale di scandalo che arriva dal mondo delle due ruote.
“Quello che vorrei è che anche i giornalisti non cercassero sempre e solo il male del nostro sport. La gente ama il ciclismo perché arriva fin dentro le case, passando per le strade che tutti quanti fanno per andare a lavoro come per le cose di tutti i giorni. La nostra corsa riesce ad unire il fascino della competizione alla bellezza della natura della Penisola Sorrentina, e delle terre che formano la costiera amalfitana. Il ciclismo vero è nelle corse come il Giro della Costiera.”
Salvatore Siviero

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