Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, ha diffuso
un comunicato stampa in cui illustra i motivi che lo hanno indotto a concedere lo
stadio Menti per la gara tra il Sorrento e il Gubbio di domenica prossima 2
settembre. Nello stesso comunicato Bobbio chiede alla Juve Stabia ed ai tifosi
stabiesi di appoggiare la sua scelta. Uno scritto che dimostra ancora una volta,
ammesso che ce ne fosse stato il bisogno, che ci troviamo di fronte ad un
Sindaco con gli “attributi”, che non può non riscuotere la nostra ammirazione.
Ecco li testo del comunicato:
Credo sia stato corretto manifestare la disponibilità dell'Amministrazione
comunale da me guidata a consentire l'utilizzo dello stadio Romeo Menti per la
disputa di un unico incontro calcistico così come richiesto in via eccezionale dall'Amministrazione
comunale di Sorrento fattasi tramite della società sportiva del Sorrento
Calcio.
Al di là delle logiche di schieramento e di tifoseria, si
tratta a mio giudizio di un modo corretto, serio e sereno di intendere e di
impostare i rapporti istituzionali fra due città non solo territorialmente vicine,
ma partecipi di una comune vocazione territoriale all'ospitalità e
all'accoglienza le cui Amministrazioni peraltro sono legate da ottimi rapporti
politici e personali tra i sindaci. Ribadisco, pertanto, la mia disponibilità
nel senso suindicato nella considerazione, inoltre, che ci viene richiesta la
disponibilità alla disputa di un unico incontro senza,quindi, alcuna possibile
ricaduta negativa in termini di eccessiva usura del manto erboso. Sono e resto
convinto che bisogna praticare oltre che sostenere e incentivare una politica
del dialogo e della collaborazione tra le Amministrazioni comunali e le
comunità tra loro contigue. Castellammare di Stabia e gli stabiesi sono, da sempre,
adusi alla disponibilità e all'accoglienza e il tempo dell'autoisolamento è
ormai finito. Si tratta, quindi, di una questione di buon vicinato tra città
che peraltro condividono vocazioni simili nonché di un'ottima occasione per
cominciare a chiudere anche una intollerabile stagione di sterili
contrapposizioni tra le tifoserie.
È chiaro che ciò necessita non solo della collaborazione e
della convinzione dei diretti interessati, ma anche della convinta opera di
mediazione e di convincimento da parte di chi, specialmente avendo un ruolo
politico,è chiamato non solo a interpretare in maniera passiva ma anche ad orientare
i pensieri e i convincimenti delle frange più accese della tifoseria. Un comune
senso di responsabilità e di disponibilità farebbe certamente bene al rilancio
di immagine della nostra città. Chi, invece, dovesse continuare a soffiare sul
fuoco della sterile e violenta contrapposizione non potrebbe che ricavarne un
ben modesto tornaconto personale. È ovvio, peraltro,che la disponibilità da me
dichiarata e ribadita alla disputa di quest'unico incontro resta legata e
condizionata alla decisiva parola dei responsabili istituzionali a vario
livello dell'ordine pubblico,ferma restando anche la possibilità alternativa di
una disputa dell'incontro a porte chiuse.
Auspico che il presidente Manniello che, orgogliosamente
stabiese di nascita e da lungo tempo cittadino sorrentino, voglia unire alle
mie parole anche il suo autorevole avallo proprio a manifestazione ulteriore di
quella stretta vicinanza tra le due città che lui stesso così bene interpreta.
Invito tutti alla calma e al senso di responsabilità che notoriamente è una
delle qualità migliori e principali dei miei assessori e della mia
maggioranza.
Invito, quindi, a dare alle cose il loro giusto valore
nella considerazione incontestabile che la stabilità di governo cittadina, in
relazione ai gravissimi problemi di Castellammare, non può in nessun modo
essere messa in relazione o in collegamento con la disputa di una partita di
pallone. Da Castellammare deve partire anche una stagione nuova: il cosiddetto odio
e le avversioni tra tifoserie non sono un fato ineluttabile, ma sono un
malcostume che va superato. Porgere, per primi, la mano non è segno di
debolezza ma è segno di forza e di sicurezza. Vorrei,infine, ricordare a tutti
che il ragionamento sulle tifoserie 'nemiche' non può essere utilizzato a
corrente alternata e volta per volta come ci fa comodo. Se la questione un po'
pretestuosa legata alle tifoserie avversarie tra loro fosse stata così fondata
e insuperabile la cosa avrebbe dovuto pesare anche lo scorso anno,quando mi fu
chiesto da consiglieri comunali di maggioranza e dalla società Juve Stabia di
attivarmi fortemente, cosa che feci con successo, presso la Prefettura di
Avellino e l'Amministrazione comunale della città irpina per ottenere che lo
stadio Partenio fosse considerato impianto di riserva per le partite casalinghe
della Juve Stabia. È noto a tutti, oggi come ieri, la cosiddetta 'avversione'
tra la tifoseria stabiese e quella avellinese, ma questo allora non impedì né a
coloro che me lo chiesero con insistenza, né a me né al sindaco e al Prefetto
di Avellino di raggiungere il risultato così tanto agognato. Se tanto mi dà
tanto, e se la coerenza vuol dire ancora qualcosa, oggi tocca a noi.
Il sindaco di Castellammare di Stabia
Luigi Bobbio
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