Giacomo Andreotti soleva dire che
"a pensar male si fa peccato, ma
spesso ci si indovina". Tralasciando il fatto che la paternità
dell'aforisma dovrebbe essere attribuita al cardinale Mazarino, il significato di
questa frase è che nonostante i precetti religiosi prevedano che non si debba
pensare male degli altri, spesso abbiamo ragione di farlo, perché gli altri si
comportano effettivamente male, facendo proprio quello che abbiamo pensato di
loro.
Per quale motivo il designatore
arbitrale della Lega Pro, Stefano Farina, ha affidato un come Taranto-Sorrento,
la cui importanza già alta era accresciuta ulteriormente dalla prevedibile
presenza di oltre seimila spettatori allo stadio e di altre decine di migliaia
davanti alla TV ad un incapace riconosciuto come il signor Cifelli di Campobasso?
Un arbitro di secondo anno con solo 15 direzioni alle spalle, che in
precedenza non era mai stato designato per incontri importanti e che per giunta
era reduce da altre contestazioni. Un arbitro di cui era noto che fosse in
grado di gestire gli incontri solo facendo un massiccio ricorso ai cartellini
gialli e rossi.
Le statistiche non sbagliano mai.
Ed infatti quello che era prevedibile è prontamente accaduto. Oltre alla ignobile
sceneggiata del gol prima annullato e poi concesso, dopo le vibranti proteste
dei giocatori e dirigenti del Taranto, si contano pure otto ammoniti e quattro
espulsi.
Clamorosa quella ai danni di
Rafael Bondi al 40’ della ripresa. Il giocatore brasiliano, che durante il
conciliabolo tra arbitro e assistente era sempre rimasto lontano dal capannello
che si era radunato intorno ai due, una volta tornati a giocare si è visto
sventolare sotto gli occhi il cartellino rosso, rimanendo a bocca aperta.
A fine gara il giocatore il
giocatore si è avvicinato rispettosamente all’arbitro chiedendogli quale fosse
stato il motivo dell’espulsione. Questa la risposta che ha ricevuto “Dovevo
buttare fuori uno e mi sei apparso davanti allora ho buttato fuori te!!” Questa
si che è una bella motivazione!!
Poi andiamo a vedere chi è stato
designato per il prossimo incontro Sorrento-Avellino e scopriamo che si tratta
di Andrea De Faveri di San Donà di Piave, un quinto anno con 72 partite alle
spalle, con una media ammonizioni ed espulsioni a partita che è meno della metà
di quella di Cifelli e ci chiediamo perché non è stato mandato un arbitro
simile a dirigere Taranto-Sorrento. Con Cifelli era matematico che qualcuno ne
sarebbe uscito con le ossa rotte. È toccato a noi. Chi ne doveva trarre
vantaggio? La Ternana o il Benevento? Ha ragione il presidente Gambardella quando
afferma che gli viene voglia di togliere il fastidio per dedicarsi ad altro.
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