Sottraevano medicinali dopanti,
da una farmacia e dalle dispense ospedaliere, nascondendo gli ammanchi
falsificando i documenti clinici e i registri di consumo dei medicinali, poi
rivendevano i prodotti sottobanco a degli sportivi amatoriali.
Nelle Marche i carabinieri del
Reparto antidoping dei Nas, coadiuvati nella fase esecutiva dai Nuclei di
Ancona, Pescara, Perugia e Roma, a conclusione di una articolata indagine
denominata Spia, hanno arrestato sei persone ritenute responsabili di peculato
e commercio illecito di sostanze dopanti e farmaci tradizionali, oggetto di
furto e ricettazione.
L`indagine, coordinata dalla
Procura di Fermo, è iniziata da alcune segnalazioni giunte da sportivi di
atletica leggera, che paventavano un illecito commercio di farmaci dopanti
approvvigionati attraverso una rete clientelare sul territorio marchigiano. I
carabinieri del Nas hanno quindi scoperto un canale di distribuzione di
farmaci, sia ad azione anabolizzante che ad effetto terapeutico tradizionale,
gestito principalmente dai sei arrestati che si occupavano, con ruoli distinti,
dell`approvvigionamento dei medicinali e della loro successiva distribuzione
mediante un consolidato network imperniato sulla conoscenza diretta.
Alcuni degli arrestati, grazie
anche al ruolo ricoperto presso strutture sanitarie pubbliche (un addetto alla
farmacia, un magazziniere ed un infermiere) sottraevano medicinali da una
farmacia aziendale afferente all`Azienda sanitaria e dalle dispense ospedaliere
di reparto, nascondendo gli ammanchi con la falsificazione dei documenti
clinici e dei registri di consumo dei medicinali. Uno degli infermieri, con il
supporto di un impiegato della stessa struttura ospedaliera, provvedeva anche
alla ricerca di clienti e alla vendita illegale dei prodotti sottratti,
destinati ad un ex dirigente sportivo e ad atleti amatoriali. Gli sportivi,
soprattutto ciclisti e frequentatori di palestre, assumevano a loro volta i
prodotti senza alcuna esigenza terapeutica ed in carenza di prescrizioni
mediche, mettendo in serio pericolo la propria salute, a causa di gravi effetti
collaterali provocati da queste tipologie di farmaci ad esclusivo uso
ospedaliero.
Nel contesto operativo sono
emerse responsabilità anche per ulteriori 7 persone coinvolte con compiti, seppur
più marginali, di consegna delle sostanze di provenienza illecita o come
venditori al dettaglio. Le misure restrittive e le perquisizioni, disposte dal
gip del Tribunale di Fermo, hanno riguardato obiettivi nelle province di Fermo,
Ascoli Piceno e Macerata. Sono in corso approfondimenti per quantificare la
dimensione del fenomeno illecito ed il danno erariale causato all`Azienda
sanitaria pubblica dal furto di medicinali, alcuni dei quali ad alto costo e di
elevato pregio terapeutico.
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