giovedì 19 aprile 2012
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(Fonte: Corriere Adriatico - Stefano Rispoli) - Secondo il principio di responsabilità sociale previsto dal nuovo Codice Etico della Lega Pro, i club calcistici devono adottare “condotte economiche che assicurino una esemplare gestione finanziaria, tale da garantire la continuità societaria nel contesto territoriale”. Più che una regola è un’utopia: la situazione in Lega Pro è drammatica, anche peggiore rispetto a un anno fa quando a saltare furono 15 club. Fonti vicine alla Covisoc rivelano che ad oggi appena 51 società su 77 avrebbero le carte in regola per iscriversi al prossimo campionato. In 26 rischiano di scomparire: altre 6 presentano una situazione delicata ma risolvibile, monitorata con grande attenzione dalle squadre di serie D interessate ad eventuali ripescaggi.
Oltre un terzo dei club di Lega Pro versano in condizioni critiche. C’è chi è già fallito, come il Savona che, grazie all’esercizio provvisorio e all’ingresso di nuovi imprenditori, ha potuto salvaguardare società e categoria. Non è il caso del Piacenza, fallito sotto debiti per 1,5 milioni e ora in cerca di acquirenti. Anche la Triestina è sull’orlo del fallimento, ma qui ci sono cordate pronte ad intervenire. Procedure concorsuali imminenti per la Spal. A Taranto tutte le speranze di salvezza sono riposte nella promozione in B, così come a Siracusa. Drammatiche le condizioni di Barletta, Andria, Como, Pergocrema (l’ex dorico Briganti sta vendendo le quote) e Monza (il milanista Seedorf, che gestisce il club, lascerà). In Seconda, Aquila, Montichiari e Campobasso sono a un passo dal baratro.
Le ipotesi sono due: o la Lega Pro fa una sanatoria oppure, confermando le regole, sarà un bagno di sangue. Stando alle previsioni sarà dura anche arrivare a quota 60, quella auspicata da Macalli. Tuttavia, le carte federali dicono che per la riforma integrale (serie C unica con tre gironi da 20) bisognerà aspettare il 2013/14. Se così fosse, come organizzare la prossima stagione? La Lega ci sta lavorando. L’idea di massima è mantenere ben netta la distinzione tra Prima e Seconda Divisione, dove l’ex serie C2 potrebbe prevedere un girone unico da 24 squadre. Ma ha senso? E chi potrà sobbarcarsi un campionato così lungo e costoso? E allora potrebbero essere formulati due gironi da 16, contribuendo a ridurre da 77 a 68 il numero delle squadre in Lega Pro.
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