Sorrento nuovamente sconfitto per un errore della difesa

domenica 22 novembre 2015 Lascia un commento

Sorrento-Sant’Antonio Abate 1-2

Sorrento (4-3-1-2): Imbimbo; Shullazi, Perrino, Iannelli, Genovese; Marano, Traorè, Cimmino; Musto (Coquin); Giordano (Spina L.), Tresor. A disposizione: Feo, Moscaritolo, Vacca, Parisi, Severino. Allenatore: Cammarota.
Sant’Antonio Abate (4-3-3): Prete; Esposito, Noviello, D’Aniello, Forino; Romano (79’ Di Ruocco), Morella, Navas; Del Prete (68’ Sorriso), Napolitano, Borrelli (90’ Nastro). A disposizione: De Martino, Vallefuoco, De Mino, D’Auria. Allenatore: Cimmino (squalificato).
Arbitro: Stefano Mauro di Agropoli. Assistenti: Angelo Tesoniero (Agropoli) e Francesco Marino (Sapri).
Reti: 19’ Borrelli (SA), 50’ Marano (S), 74’ Sorriso (SA).
Ammonito: Perrino.

Il Sorrento di Cammarota paga a caro prezzo l’ennesimo errore grossolano del pacchetto difensivo e regala tre punti al Sant’Antonio Abate. Questa volta più che in passato i giovani rossoneri avrebbero meritato di conquistare almeno un pareggio e non ci sono riusciti solo a causa della minore esperienza rispetto agli avversari. Da quando in panchina c’è Bruno Cammarota la squadra rossonera scende in campo più determinata e così facendo è riuscita a ridurre il gap nei confronti degli avversari che riescono quasi sempre a metterli sotto facendo affidamento ai trucchi del mestiere. Nella partita odierna a penalizzare ulteriormente i rossoneri ci si è messa pure la pioggia che è caduta abbondante prima dell’inizio dell’incontro rendendo scivoloso il tappeto sintetico del San Michele di Pimonte. Una situazione a cui si sono adeguati meglio quelli del Sant’Antonio Abate che nei primi venti minuti sono stati padroni del campo approfittando della difficoltà a giocare il pallone evidenziata dai ragazzi in maglia rossonera. Già al 5’ Imbimbo doveva distendersi alla sua sinistra per deviare in corner un tiro di punizione dai diciotto metri di Del Prete. Al 15’ era Navas a chiamare in causa il portiere rossonero con un tiro dalla distanza. Al 18’ Imbimbo evitava ancora una volta il gol deviando in corner una conclusione ravvicinata di Borrelli. Su tiro dalla bandierina Imbimbo doveva intervenire nuovamente per ribattere un colpo di testa di Noviello. Sul nuovo tiro dalla bandierina il pallone veniva respinto fuori area da Iannelli. Navas lo ricacciava in area e Borrelli di testa indovinava una traiettoria maligna che scavalcava Imbimbo e finiva in porta vicino al palo opposto. 
Ottenuta la rete del vantaggio il Sant’Antonio Abate tirava i remi in barca limitandosi a controllare le sterili iniziative dei sorrentini. Col passare dei minuti e col tirare del vento il tappeto sintetico diventava meno scivoloso. Ad inizio ripresa la situazione era quasi tornata alla normalità ed i sorrentini grazie anche all’ingresso in campo dell’esperto Coquin riuscivano più volte ad impensierire la retroguardia ospite, che riusciva a limitare i danni facendo affidamento soprattutto sui già ricordati trucchi del mestiere. Al 50’ il Sorrento riusciva a ristabilire la parità. Su un rinvio del portiere ospite svettava di testa Traorè mettendo in azione Tiziano Marano. Il numero otto rossonero si produceva in uno slalom ubriacante ed una volta giunto al limite dell’area lasciava partire un tiro piazzato che si insaccava alla sinistra di Prete.
A questo punto salivano in cattedra Traorè Coquin e Tresor che dialogando tra di loro in francese riuscivano a mettere in seria difficoltà la difesa abatese. Il tecnico Cimmino avvertiva il pericolo e dalla tribuna si sbracciava come un ossesso richiamando ora questo ora quello ad indietreggiare. Ancora una volta il prodigarsi degli attaccanti rossoneri era vanificato da un errore della difesa.  Su un rinvio di Prete, Cimmino e Shullazi seppure in netto anticipo sugli attaccanti ospiti si ostacolavano a vicenda lasciando palla a Sorriso che si involava indisturbato verso la porta rossonero facendo secco l’incolpevole Imbimbo.
Nell’ultimo quarto d’ora di gioco il Sorrento si lanciava all’arrembaggio nel tentativo di recuperare quanto meno la parità, ma gli abatesi riuscivano con gran mestiere ad anestetizzare il gioco portando a casa i tre punti.  

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