venerdì 15 novembre 2013

Dal 2015 pene raddoppiate per chi si dopa

L'Agenzia mondiale antidoping (WADA) ha approvato il Codice 2015, che prevede pene più severe per ogni violazione intenzionale delle regole. “Il Consiglio ha approvato all'unanimità il codice”, ha dichiarato John Fahey, presidente dell'agenzia. La terza versione del codice, apporta modifiche significative nella scala delle sanzioni: le sospensioni passeranno da due a quattro anni per chi non rispetta le regole del codice.
Il primo codice, entrato in vigore nel 2004, prevedeva sanzioni di due anni alla prima violazione dell'atleta, e la squalifica a vita alla seconda. Il difetto del vecchio regolamento era il fatto di porre sullo stesso piano chi risultava positivo alla Cannabis con chi, invece, assumeva il famigerato Epo. Il codice aveva subito una prima revisione nel 2009, anno in cui sono state introdotte le cosiddette “circostanze aggravanti” o “attenuanti”.
La nuova versione, che entrerà in vigore nel 2015, fissa il periodo delle squalifiche a quattro anni per la “prima positività”, a meno che l'atleta non riesca a dimostrare la “non intenzionalità” ad assumere sostanze proibite. Il nuovo dispositivo regolamentare, inoltre, permetterà alla WADA di condurre le indagini in proprio e anche di esaminare dettagliatamente l'entourage dell'atleta, come ad esempio medici e allenatori che si occupano delle sue condizioni fisiche. Questo per scoraggiare la frequente opera di convincimento da parte dei cosiddetti santoni che operano nel mondo dello sport e che inducono spesso gli atleti a fare uso di sostanze vietate, al fine di migliorare le loro prestazioni agonistiche.

Fonte: Sportmediaset

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