Il Questore di Catanzaro Guido
Marino ha emesso un Daspo che impone tre anni lontano dagli stadi per Pietro
Arcidiacono, l’ex attaccante catanese del Sorrento ora in forza al Nuova
Cosenza, (serie D) che aveva festeggiato un gol esibendo una maglietta con la
scritta «Speziale è innocente».
Antonino Speziale è uno dei due
ultrà del Catania (l'altro è Daniele Micale) condannati per omicidio
preterintenzionale, con sentenza passato in giudicato, per la morte
dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti avvenuta il 2 febbraio 2007
durante gli scontri alla stadio Angelo Massimino scoppiati mentre si giocava il
derby col Palermo. Speziale è stato condannato a otto anni di reclusione con
sentenza passata in giudicato dopo la conferma della Cassazione giunta giovedì
scorso.
Arcidiacono, dopo avere
realizzato la terza rete della sua squadra nella gara giocata a Lamezia Terme
contro il Sambiase (vinta dai cosentini 4-3), ha festeggiato mostrando una
maglietta bianca, che si è fatto passare dalla panchina, con la scritta in
favore di Speziale.
Il Questore di Catanzaro Guido
Marino ha emesso un Daspo che impone tre anni lontano dagli stadi per
l'attaccante del Cosenza calcio (serie D) Pietro Arcidiacono.«Un gesto ignobile
e non trova riscontri nel calcio giocato», commenta Giuseppe Brugnano,
segretario della Calabria del Coisp, il sindacato indipendente di polizia.
«Chiediamo - aggiunge - un intervento immediato della Federcalcio, che deve
prendere una sanzione disciplinare durissima: la radiazione».
Il calciatore si difende sostenendo
che «non è stato un gesto contro le forze dell'ordine né, tanto meno, contro la
famiglia Raciti, ma solo un atto di solidarietà verso un ragazzo che conosco
perché siamo cresciuti nello stesso quartiere di Catania».
Il Cosenza afferma di essere
stato all'oscuro del gesto e che la maglietta ad Arcidiacono è stata data dalla
panchina dal fratello Salvatore, anche lui giocatore della squadra. Il
Procuratore Federale della Figc, Stefano Palazzi, aprirà oggi un fascicolo in
merito al caso visto anche che il dipartimento interregionale della Lega
nazionale dilettanti «stigmatizza il gesto».

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