Il sostituto Procuratore Valentina D'Agostino, ha iscritto nel registro
degli indagati i sanitari di Pescara,
Livorno e del 118, nell'inchiesta sulla morte del calciatore livornese
avvenuta il 14 aprile all'Adriatico. Nel mirino degli investigatori il mancato
uso del defibrillatore.
I medici sociali del Pescara
calcio, Ernesto Sabatini, e del Livorno, Manlio Porcellini, e il medico del 118
di Pescara, Vito Molfese, sono indagati per omicidio colposo nell'ambito
dell'inchiesta sulla morte del calciatore livornese Piermario Morosini,
avvenuta allo stadio Adriatico il 14 aprile scorso. I tre sanitari furono i
primi a soccorrere il calciatore che si accasciò a terra al 31' minuto del
primo tempo della gara di campionato di serie B Pescara-Livorno, disputata il
14 aprile scorso. I provvedimenti sono stati presi dal sostituto procuratore
Valentina D'Agostino.
Nel mirino degli investigatori il
mancato uso del defibrillatore. In questi mesi la Procura ha cercato di
accertare non soltanto le cause della morte del calciatore, ma, soprattutto, se
in quei caotici sei minuti e 14 secondi, il 25enne poteva essere salvato
proprio con l’uso dello apparecchio salvavita. Quel defibrillatore che, pur
portato ai soccorritori, non è mai stato utilizzato al contrario di quanto
previsto dalla procedura nei casi di fibrillazione come quella che, in seguito
alla malattia genetica riscontrata, ha portato Morosini alla morte. Per questo,
sin dall’inizio, gli investigatori si sono concentrati sull’operato dei quattro
medici che si sono avvicendati in campo nel disperato tentativo di rianimare il
ragazzo: tre di loro, appunto, sono stati iscritti nel registro degli indagati.
Fonte: Repubblica.it
Fonte: Repubblica.it

Nessun commento:
Posta un commento