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La Tritium arresta la corsa del Sorrento
TRITIUM-SORRENTO 0-0. Sorrento sesto, fuori dai playoff.
Tritium: Pansera; Martinelli,
Corti, Dionisi, Possente; E. Bortolotto, Di Ceglie, Malgrati (46’ Gavazzeni),
Chimenti; R. Bortolotto (81’ Casiraghi), Sinato (77’ Spampatti). A disposizone:
Nodari, Fondrini, Daldosso, Magnaghi. Allenatore: Boldrini.
Sorrento: Rossi; Vanin, Terra, Di
Nunzio, Bonomi; Bondi (72’ Corsetti), Zanetti, Camillucci, Basso (84’ Maritato);
Carlini (75’ Scappini), Ginestra. A disposizione: Chiodini, Romeo, Nocentini, Beati.
Allenatore: Ruotolo.
Arbitro: Francesco Castrignanò di
Roma 2. Assistenti: Toniato di Bassano del Grappa e Di Iorio di Verbania.
Ammoniti: Sinato, Chimenti, R. Bortolotto, Ginestra. Angoli 6-3 per la Tritum. Spettatori 200. Recupero: 1 pt, 3 st.
Se volevamo difendere la quinta
posizione in classifica dall’assalto del Benevento dovevamo assolutamente
vincere l’incontro esterno con la Tritium. Lo sapevamo tutti, anche Gennaro
Ruotolo che alla vigilia aveva detto che la squadra era cosciente della propria
forza e dell’importanza del momento ed avrebbe fatto tutto il possibile per
conquistare i tre punti, tenendo lontano il Benevento.
Sul campo purtroppo non è andata
secondo le previsioni. La Tritium che veniva da tre sconfitte consecutive, che
non vince dal 25 febbraio e che aveva tre quarti della difesa titolare fuori uso
è riuscita a tener testa ai rossoneri per buona parte dell’incontro rischiando
pure di cogliere il vantaggio in più di un occasione. Quando dagli altri campi
sono iniziate ad arrivare notizie non favorevoli il Sorrento ha provato a fare
qualcosa, ma sempre in maniera alquanto disordinata, andando vicino al gol in
una sola occasione, quando Basso ha servito Di Nunzio in area ma il colpo di
testa in tuffo del difensore non ha centrato la porta di Pansera e tutto è
finito lì. In tutti i novanta minuti di gioco, non si è registrato infatti
nessun intervento decisivo del portiere di casa. Al contrario, Rossi ha dovuto
compiere almeno tre interventi per mantenere inviolata la propria porta.
Ci si aspettava un Sorrento più
coraggioso nella formazione iniziale, con Ginestra e Scappini supportati da Carlini
e Basso, invece Scappini è entrato solo a quindici minuti dal termine al posto
di Carlini e poco dopo è entrato Maritato per Basso. L’undici iniziale poteva
lo stesso essere sufficiente per mettere sotto una Tritium che nelle ultime sei
partite aveva raccolto solo due punti, pareggiando con il Como e il Lumezzane,
ma i rossoneri si sono mostrati ancora una volta a corto di idee, puntando
tutte le proprie fiches sui lanci lunghi dalla difesa permettendo ad una
Tritium più organizzata di riconquistare quasi sempre il pallone.
Adesso la classifica ci vede al
sesto posto, un punto sotto il Benevento, tre sotto il Taranto, quattro sotto
la Pro Vercelli e cinque sotto il Carpi, il che vuol dire che per continuare ad
ambire ai playoff dovremo cercare di vincere le prossime tre partite e sperare
che le nostre avversarie lascino punti in giro.
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Ruotolo tentato dal tridente
sabato 21 aprile 2012
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Per l’incontro di domani
pomeriggio con la Tritium, Gennaro Ruotolo dovrà fare a meno di Daniele Croce, Rocco
Sabato e Abdou Niang, tutti e tre infortunati. La squadra rossonera è imbarcato
sul volo per Milano con una comitiva di 19 uomini: Basso, Beati, Bondi, Bonomi,
Camillucci, Carlini, Catapano,
Chiodini, Corsetti, Di Nunzio, Ginestra, Maritato, Nocentini, Romeo, Rossi, Scappini,
Terra, Vanin, Zanetti.
L’assenza di Croce era data per
probabile già ad inizio settimana, per cui si è molto discusso su chi potesse
essere il sostituto. Dopo la buona prestazione di Scappini nell’amichevole con
il Napoli Sanità (5 reti) è prevalsa la tesi di un attacco formato da Ginestra
e Scappini con Carlini esterno di centrocampo. Nelle ultime ore però ha preso
piede l’ipotesi di un Sorrento schierato con il 3-4-3 con Rossi in porta;
Nocentini, Di Nunzio e Terra in difesa; Zanetti e Camillucci in mediana, con Vanin
e Bonomi esterni; Carlini, Ginestra e Basso in avanti.
Il Sorrento partirebbe con questa
formazione, cercando di sfruttare le sgroppate di Vanin e Bonomi sugli esterni
e tre attaccanti mobili che potrebbero mandare in confusione una difesa già
indebolita dalle assenze di due uomini importanti (Saugher e Teso).
Nel caso in cui non gli riuscisse
di sbloccare il risultato con questo schieramento, Ruotolo potrebbe sempre
tornare al 4-4-2 togliendo un difensore per far posto a Scappini o ad un
esterno di ruolo quali Bondi e Corsetti.
SORRENTO (3-4-3): Rossi; Terra, Di Nunzio,
Nocentini; Vanin, Camillucci, Zanetti, Bonomi; Carlini, Ginestra, Basso. In
Panchina: Chiodini, Romeo, Beati, Corsetti, Bondi, Maritato, Scappini.
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Tritium in emergenza
La Tritium di Simone Boldrini reduce
da tre sconfitte consecutive si appresta ad affrontare il Sorrento con una
difesa a pezzi. Suagher e Teso sono squalificati, mentre capitan Dionisi in
settimana ha avuto un grave lutto in famiglia. Il tecnico lombardo ritrova il
giovane Casiraghi rinfrancato dalle buone prestazioni con la nazionale di Lega
Pro nel torneo di Dubai.
Le assenze in difese
obbligheranno Boldrini a mettere nuovamente da parte il 3-5-2 adottato nella
trasferta di Reggio Emilia per ritornare al 4-4-2. In porta ci sarà il
riconfermato Pansera. La linea difensiva dovrebbe essere composta da Martinelli
a destra, Cremaschi e Dionisi centrali, Possenti a sinistra. In mezzo al campo
ci saranno Daldosso e Malgrati, con Enrico Bortolotto a destra, e Casiraghi a
sinistra. La coppia d’attacco sarà costituita da Roberto Bortolotto e
Spampatti.
TRITIUM (4-4-2): Pansera; Martinelli,
Cremaschi, Dionisi, Possenti; E. Bortolotto, Malgrati, Daldosso, Casiraghi; R.
Bortolotto, Spampatti. In panchina: Nodari, Chimenti, Riva, Corti, Di Ceglie, Monacizzo,
Sinato. All. Boldrini
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L’abatese Pozzovivo re del Trentino
venerdì 20 aprile 2012
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Domenico Pozzovivo, ciclista
della Colnago-CSF Inox, che fa speso base a Sant’Antonio Abate e non disdegna
di allenarsi lungo la Costiera Amalfitana si è aggiudicato il 36.esimo Giro del
Trentino, antipasto del Giro d'Italia.
Il lucano, classe '82, ha
mantenuto la leadership anche al termine dell'ultima tappa, vinta dal
colombiano Atapuma sul passo Pordoi. Pozzovivo, terzo alle spalle di Betancur
nella frazione finale, si è aggiudicato la classifica generale con 40" su
Damiano Cunego (Lampre) e 1'04" su Sylwester Szmyd (Liquigas).
Il ciclista di Policoro ha fatto
tutta la differenza del mondo in salita. E dopo aver sbaragliato la concorrenza
giovedì a Punta Veleno, si è ripetuto sul Pordoi (-2 di temperatura e un po' di
nevischio), guidando il gruppo dei migliori - con Cunego, Rujano e Szmyd - fino
a pochi metri dal traguardo. Poi l'assolo di Atapuma, che ha chiuso con 3"
di vantaggio sul connazionale Betancur e 6" sullo stesso Pozzovivo. Male
Basso, Scarponi e Di Luca, che hanno ceduto all'inizio della scalata finale. Il
Giro d'Italia è alle porte, i primi segnali sono già arrivati.
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Tritium a caccia di punti contro il Sorrento

Una delegazione della prima
squadra, accompagnata dal responsabile dell’area tecnica Fiorino Pepe e dal
team manager Angelo Locatelli, si è recata venerdì 20 a Piancastagnaio, in
provincia di Siena, per partecipare alla cerimonia funebre e stare vicina alla
famiglia Dionisi. Il resto del gruppo è invece rimasto a Trezzo sull’Adda per
prendere parte alla seduta di allenamento, in cui sono stati provati degli
schemi difensivi e offensivi da adottare poi nell’imminente sfida contro i
costieri di mister Gennaro Ruotolo.
Prima dell’inizio
dell’allenamento, Daniele Casiraghi ha fatto brevemente il punto della
situazione. “Domenica cercheremo di portare a
casa i tre punti, vogliamo dedicare ad Alessio la vittoria – le sue parole –
tutti noi abbiamo accolto con dolore la notizia della scomparsa di sua madre,
gli siamo vicini in questo momento di lutto”.
Casiraghi, dopo la felice
parentesi di Dubai con la Rappresentativa Lega Pro, è pronto a tornare a
combattere con la Tritium. “Contro il Sorrento sarà una partita difficile, è
una grande squadra e anche all’andata contro di noi lo ha dimostrato. Noi però
dobbiamo fare punti a tutti i costi, per cui ci proveremo fino alla fine. Per
quanto mi riguarda sto bene e mi sento pronto: a Dubai ho vissuto un’esperienza
stupenda, ma adesso penso solo alla Tritium”.
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Il nostro destino è nelle nostre mani
Dopodomani riprende la corsa del
Sorrento verso i playoff. Saltato l’incontro con il Foggia per la tragedia del
giovane Morosini i rossoneri si troveranno ad affrontare prima la Tritium in
trasferta e poi tra mercoledì e la domenica successiva ospiteranno Foggia e Pro
Vercelli al Campo Italia.
Scontato che la prima domanda che
sia stata rivolta a Ruotolo abbia riguardato proprio questa triste vicenda. Il
mister rossonero resta in silenzio per un attimo, quasi stesse ripassando nella
propria mente gli episodi dell’ultima settimana per poi rispondere con un tono
di circostanza “La tragedia di Morosini
ci ha colpito profondamente ed è stato giusto che la federazione abbia deciso
di non far giocare nessuna partita. Giocare domenica scorsa non sarebbe stato
possibile. Questo però ha comportato una modifica del calendario. Secondo me però non cambia nulla. Una partita
vale l’altra Mancano quattro partite alla fine e noi dobbiamo affrontarle tutte
e quattro al massimo delle nostre possibilità”.
Nel dire questo il volto di
Ruotolo riacquista il sorriso che aveva quando è entrato in sala stampa. “Abbiamo davanti a noi quattro sfide
decisive e per centrare il nostro obiettivo sarà fondamentale concentrarsi su
un impegno alla volta a cominciare da quella con la Tritium che è una buona squadra
sia dal punto di vista tecnico che mentale. Un gruppo unito, reduce dalla
vittoria del campionato di Seconda Divisione che fin qui ha fatto molto bene e che
domenica, giocherà con la mente sgombra da problemi per cercare di ottenere quei
tre punti che gli permetterebbero di raggiungere la salvezza con tre turni
d’anticipo”.
Man mano che Ruotolo va avanti
nella sua esposizione il tono della voce si fa sempre più deciso “Domenica ci aspetta quindi un incontro
difficile ma la squadra ha preso coscienza delle proprie potenzialità e sono sicuro
che andrà in campo con la cattiveria e la rabbia di cui è capace, e riuscirà ad
ottenere la vittoria”.
“Il momento è troppo importante per permetterci il lusso di sbagliare
partita. Molto probabilmente la lotta per accedere ai playoff si deciderà solo
all’ultima giornata e non è ristretta solo a noi e al Benevento ma coinvolge
anche Taranto e Pro Vercelli. Il nostro destino è nelle nostre mani. Al momento
siamo quinti, ma se giochiamo come siamo capaci di fare nessuno potrà impedirci
di coronare il nostro sogno”.
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12 anni di squalifica a Riccardo Riccò
giovedì 19 aprile 2012
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Fonte: Gazzetta dello sport
Il Tribunale nazionale antidoping
sancisce il definitivo stop del modense, accogliendo la richiesta della Procura
del Coni per l'autoemotrasfusione del febbraio 2001
Riccardo Riccò non era presente,
ma a Roma il Tribunale nazionale antidoping ha emesso per lui una sentenza che,
di fatto, mette la parola fine alla carriera agonistica del modenese: 12 anni
di stop (fino al 18/1/2024), quelli che aveva chiesto la Procura del Coni lo
scorso 12 ottobre. Al 28enne modenese - già squalificato 20 mesi per la
positività al Cera al Tour 2008, quindi recidivo - veniva contestata
un'autotrasfusione di sangue che nel febbraio 2011 l'aveva messo in serio
pericolo di vita. Oltre alla squalifica per 12 anni, Riccò è stato condannato
al pagamento delle spese del procedimento quantificate in 15mila euro e gli è
stata inflitta una sanzione economica di 5mila euro.
Erano le prime ore del 6 febbraio
2011: Riccardo Riccò veniva portato in ambulanza all' ospedale di Pavullo in
condizioni gravissime, per un blocco renale conseguente a una setticemia. Ai
medici che lo soccorsero, stando al referto, disse di essersi fatto "una
autotrasfusione con il sangue che conservava in frigo da 25 giorni". A
confermarlo ci sono le dichiarazioni di otto testimoni, tra cui il personale
del 118 e i dottori del pronto soccorso Giuseppe Barozzi e Paolo Maffei.
L'infermiere che gli praticò la prima flebo notò inoltre un ematoma sul
braccio, tipico di una puntura da ago. La difesa del corridore invece avanzava
l'ipotesi di un'infezione sanguigna causata da una flebo infetta, sostenendo
che Riccò in quel periodo stesse facendo una cura di ferro. Spiegazione non
fornita ai medici di Pavullo né a quelli di Baggiovara, che lo tennero in cura
per 12 giorni, ma tirata fuori solo otto mesi dopo. La superperizia ordinata
dal giudice Francesco Plotino a tre esperti invece confermò che le condizioni
di Riccò fossero riconducibili a una trasfusione di sangue mal conservato.
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