lunedì 12 ottobre 2015
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Ci giunge notizia solo ora che ieri, all’età di 86 anni è volato alla casa del Padre Michele Esposito uno dei giocatori più rappresentativi del calcio sorrentino degli anni cinquanta. Agli sportivi della penisola era noto con il soprannome di Michele o’stuorto. Penultimo di cinque fratelli calciatori: Luigi, Renato, Salvatore, Michele e Mario, esordì nella prima squadra del Sorrento nel 1950 e vi rimase stabilmente fino al 1958, per passare poi alla Fiamma Sorrento insieme ai fratelli Salvatore e Mario dove disputò altri quattro campionati.
Ecco cosa scrissero di lui Antonino e Gianni Siniscalchi nel loro libro sulla storia del Sorrento:
Michele Esposito è stato sempre ritenuto dai compagni della sua epoca uno dei più forti calciatori sorrentini di tutta la storia sportiva della città. Era imbattibile nel gioco aereo, a dispetto dei suoi centosessanta centimetri di altezza. Saltava come una molla. Il suo segreto era nel rudimentale sistema di allenamento, da egli stesso brevettato. Si metteva di fronte ad un muro, saltava ripetutamente e, ogni volta, accompagnava il gesto con una spallata contro la parete. E, proprio la spallata, gli consentiva tante volte, in campo, di superare gli avversari sulle palle alte. Chi racconta oggi del talento di Michele Esposito, arriva a paragonarlo con le debite proporzioni a Sivori.
Il Sorrento Calcio ricorderà la scomparsa di Michele Esposito osservando un minuto di raccoglimento in occasione dell’incontro di Coppa Italia con la US Scafatese che si disputerà mercoledì pomeriggio allo Stadio San Michele di Pimonte (inizio ore 15,30).
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