giovedì 7 febbraio 2013
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Articolo scritto da Francesco Loiacono per Mondopallone.it
Giovanni Bucaro attende una nuova occasione per ripartire.
Esonerato dal Sorrento poco più di due settimane fa, l’allenatore palermitano
prova a spiegarci le cause dell’esperienza non esaltante sulla panchina
campana. Non solo: si parla anche di Lega Pro in generale, dei giovani e del
divorzio tra Zdenek Zeman (ex tecnico del Bucaro calciatore nel Foggia dei
miracoli) e la Roma.
Mister, cosa non ha funzionato a Sorrento?
C’erano della lacune strutturali nella rosa a mia
disposizione che ci hanno molto penalizzati. Di conseguenza i punti facevano
fatica ad arrivare e tutto diventava più difficile; la squadra, in ogni caso, è
rimasta sempre a galla tranne la partita di Carrara, quella che ha sancito il
mio esonero. Del resto la proprietà aveva optato per un ridimensionamento in
estate.
Squadra troppo giovane forse?
Non è quella il problema. Io parlo proprio di alcuni ruoli
in cui mancavano i calciatori, a prescindere dall’età. Vedo che adesso le mie
direttive sono state tradotte in pratica nell’ultimo giorno di mercato con
l’ingaggio di cinque elementi. Ora sì che il Sorrento se la può giocare con più
possibilità.
Alcuni tifosi, però, hanno capito che lei ha svolto bene il
suo lavoro e non era l’unico responsabile…
Non c’è mai un unico responsabile quando le cose non vanno.
Allenatore, società e calciatori devono dividersi le colpe in ugual misura,
perché non si può credere di sviluppare un determinato progetto tecnico senza
le attrezzature necessarie…
Cambiamo argomento: differenze tra i due gironi di Prima
Divisione?
Nel girone B c’è un equilibrio maggiore, soprattutto per
quanto riguarda le primissime posizioni. Vero che il Latina ha cinque punti
sulla seconda, ma per il resto è bagarre. Dall’altre parte, invece, la
differenza tra le squadre di vertice e quelle di bassa classifica si nota
maggiormente. Il Lecce è di una sola lunghezza sopra il Trapani, ma sono
convinto che non avrà problemi a vincere il campionato.
Ottimo campionato del suo ex Avellino…
Sì, e non è una sorpresa. Hanno aggiunto dei calciatori
importanti ad un’ossatura già valida, per cui meritano di stare lassù.
L’entusiasmo e il calore della piazza, da qui alla fine, saranno decisivi.
Capitolo giovani: nella Primavera della Juventus ha allenato
un Niccolò Giannetti che ricorda vagamente un certo Pippo Inzaghi…
Le caratteristiche sono quelle: davanti alla porta Niccolò
non sbaglia perché la vede e la sente come pochi. Ha quell’istinto da grande
centravanti che, con le dovute proporzioni, ricorda il miglior Inzaghi. Avrei
voluto tanto portarlo a Sorrento quest’estate, ma l’inserimento di un club di
Serie B come il Cittadella ha fatto giustamente cambiare idea al ragazzo.
Da Manuel Giandonato si aspettava invece qualcosina in più?
Dal punto di vista tecnico vale di più e sono certo che
raggiungerà presto i livelli che gli competono. Ricordiamoci, però, che non ha
mai trovato la giusta continuità per via degli infortuni e dei molti cambi di
maglia.
Il suo Zeman esonerato dalla Roma: che idea si è fatto?
È molto semplice: quando scegli di affidare la squadra a
Zeman, sai già che i risultati non arriveranno nel brevissimo periodo. Allora
mi chiedo che senso abbiano avuto le varie decisioni dei dirigenti giallorossi,
i quali lo hanno peraltro messo in difficoltà con le loro dichiarazioni. Penso
che l’Italia non accorcerà mai il divario con l’estero se continuerà a
contraddirsi e a trattare così gli allenatori. Il boemo, tra l’altro, non aveva
neanche i calciatori giusti per il suo gioco.
Tipo?
L’esempio più lampante è Totti, che è stato il migliore
della Roma fino a questo momento ma che non può fare l’esterno d’attacco in un
tipico tridente zemaniano. Infatti si accentrava spesso e veniva a giocare tra
le linee. Chiariamoci subito: il problema non è mai un fuoriclasse del genere,
anzi, ma diciamo che nell’insieme non era la squadra ideale da affidare a
Zeman.
Quale giovane collega l’ha impressionata di più da settembre
ad oggi?
Volendo restare in Lega Pro, dico senza dubbi Vecchi del Sudtirol. Mi colpì già nella passata stagione con la Spal e adesso sta confermando le sue qualità nel Sudtirol, una squadra piena di giovani che gioca un ottimo calcio e in cui si vede la mano dell’allenatore
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