Sorrento-Scafatese 1-2 sala stampa De Stefano

sabato 19 dicembre 2015 Lascia un commento

Mastica amaro Antonio De Stefano, tecnico del Sorrento, dopo l'ennesimo ko casalingo ad opera della US Scafatese. Un risultato ingeneroso e beffardo vista la prestazione della sua squadra, che in campo presentava tanti innesti dell'ultim'ora. "Questo stop è l'emblema dell'anno assurdo del Sorrento - esordisce -. Le due sconfitte con Massa Lubrense ed Ebolitana ci stavano tutte, ma questa brucia tantissimo. Non poteva esserci risultato più bugiardo. C'è da salvare il secondo tempo disputato ad altissima intensità, con una reazione davvero importante della mia squadra. Non posso che complimentarmi coi ragazzi che si sono aggregati solo negli ultimi giorni, tipo Manco, Arenella e Cuomo. Ci vorrà del tempo anche se, dopo una partita del genere, il morale non può non essere a terra. La mancanza di un ariete di area di rigore? Ho parlato spesso con la società: avere un attaccante forte fisicamente, e capace di fare a spallate con la difesa avversaria, poteva essere importante. Ma in organico non ce l'abbiamo. Tolto Di Pietro, abbiamo solo Ciabatta che è un '97 oltre ad Improta che si è aggregato da poco. Abbiamo tanti giocatori bravi dal punto di vista tecnico, tipo Manco, Spina o Arenella, ma manca la punta che ci possa creare la superiorità numerica per gli inserimenti senza palla dei compagni, a parte Di Pietro che è bravo ad attaccare gli spazi. Tuttavia a dicembre è difficile trovare un attaccante di peso, quindi andiamo avanti con quelli che ci stanno. Loro hanno avuto un impatto col match migliore del nostro, vuoi per la nostra classifica vuoi per un gruppo rinnovato che deve imparare a conoscersi. Noi siamo costretti sempre a fare risultato e così si finisce per giocare coi nervi a fior di pelle. Sul rigore non posso pronunciarmi, ero lontano. Ma mi dicono che il braccio di Cuomo fosse attaccato al corpo. Il problema è che gli arbitri, vedendoci ultimi in classifica, possono pensare che siamo già condannati. Ma noi siamo vivi e vogliamo tentare l'impresa. Comunque adesso archiviamo questa gara e ripartiamo dai secondi 45 minuti. Io mi assumo ogni responsabilità perché, sull'1-1, ho fatto tutto il possibile per vincere la partita. Magari ci siamo sbilanciati troppo, ma sentivo che potevamo farcela. Poi abbiamo subìto questa ripartenza, il portiere e il difensore non si sono capiti e abbiamo preso gol. Questo, però, conta relativamente perché, l'avessimo buttata dentro col forcing che avevamo prodotto, ora staremmo qui a parlare di un'altra partita. Il mio allontanamento dalla panchina? Non mi piace parlare degli arbitri. Tuttavia il direttore di gara si era avvicinato chiedendo che il mio collaboratore si sedesse altrimenti lo avrebbe mandato fuori. Poi ho protestato io con grande educazione per una ammonizione a mio avviso sacrosanta ma che non è stata data ad un giocatore avversario. Da parte degli arbitri ci vorrebbe anche un po' di elasticità e di buon senso, soprattutto alla luce dei nostri problemi di classifica".

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