Pocho Astarita a ruota libera

sabato 4 dicembre 2010 Lascia un commento

Devo tanto all’esperienza in Nazionale ma ora sono concentrato sul progetto del presidente Evangelista.

Probabilmente domenica non sarà tra i titolari ma per Francesco Astarita, soprannominato da tutti il “Pocho” per la sua sfegatata fede per il calciatore argentino, sarà comunque una gara importante. Dall’altra parte della rete troverà, infatti, molti ragazzi coi quali ha condiviso e continua a condividere importanti esperienze con la maglia azzurra dopo l’esperienza dello scorso anno col Club Italia in B2.
È emozionato Francesco e lo si evince anche dalle dichiarazioni che ha rilasciato in vista di questo match: “Domenica per me sarà una gara speciale in cui ritroverò tanti amici con i quali ho condiviso l’esperienza al Club Italia e con la Nazionale e non vedo l’ora di riabbracciarli. L’anno al Club per me è stato stupendo e fondamentale per la mia crescita, sia come atleta che come persona. Sembrava un mondo a parte dove ho conosciuto persone magnifiche, a partire dagli allenatori, i miei insostituibili amici di squadra e di classe, i professori, il fisioterapista e tutto lo staff che ci ha seguito, come una grande famiglia; a nessuno di questi ho avuto modo di dire grazie e colgo l’occasione per farlo adesso. Quest’anno, diversamente da quello scorso, l’organico del Club Italia non ha un leader o un trascinatore ma sono comunque ragazzi molto validi, da non sottovalutare in alcun modo anche se peccano d’esperienza. Credo sia una squadra che in questo campionato ci può stare tranquillamente, è ovvio che contro le prime della classe fatichino un po’ ma a mio avviso la loro classifica non rende giustizia, almeno per il momento, al valore di questi ragazzi che, per esperienza personale, lavorano in maniera eccellente e con un ottimo staff”.
L’anno al Club Italia, per sua stessa ammissione, ha aiutato Astarita ad accelerare il suo processo di crescita umana e soprattutto sportiva: “Quando vesti la maglia azzurra, sebbene sia quella di una rappresentativa giovanile, è sempre un grande onore e un piccolo sogno che si avvera e che tanti miei coetanei ancora coltivano col lavoro e l’abnegazione. La ciliegina sulla torta è stata la fascia di capitano che Mario Barbiero mi ha regalato e devo dire che non c’è niente di più bello di rappresentare il proprio Paese in giro per l’Europa durante i vari stage e tornei che abbiamo fatto. Proprio la possibilità di uscire dai confini nazionali ha arricchito ulteriormente la mia cultura pallavolistica sperando che un giorno potrò mettere queste nozioni al servizio della mia squadra”.
Dopo vari corteggiamenti estivi da parte del presidente Evangelista, quest’anno Astarita è tornato a casa con le idee ben chiare: “Giocare per la squadra della mia città in un campionato importante come la B1 è una proposta che difficilmente si può rifiutare. La molla finale per questo mio ritorno a casa è stato sicuramente l’allestimento di un organico di tutto valore, con molti giocatori che hanno esperienze in Serie A e dai quali posso sicuramente rubare qualche trucco del mestiere. Da Costa cercherò di apprendere nuovi colpi in attacco, di Ricciardello vorrei avere la stessa padronanza dei fondamentali di seconda linea, da Meo (Benedetto, ndr) cercherò di carpire qualche segreto per essere più agile in difesa e da Bassi, sicuramente il più esperto della compagnia, farò tesoro di ogni minimo consiglio che mi darà. Con loro non posso far altro che crescere e migliorare ancora di più”.
Il rientro di Astarita è stato fortemente voluto sia dal tecnico Luigi Russo sia dal presidente Guido Evangelista e il giovane schiacciatore lo sa bene: “Se ora sono qui, in questo gruppo, lo devo sicuramente al mio allenatore e al presidente. Mister Luigi, col quale sono cresciuto da piccolo, è praticamente il mio mentore. Fin da piccolo ha creduto molto in me e nei miei mezzi, mi ha sempre dato la possibilità di confrontarmi con ragazzi più grandi e più bravi di me lanciandomi nella mischia anche quando ero molto piccolo, come ad esempio alle Finali Nazionali Under 18 del 2008 quando giocai titolare pur avendo 15 anni appena. Un altro grande ringraziamento lo devo anche al presidente che in estate ha voluto in maniera decisa che io rientrassi da Roma e giocassi per la MSC Sorrento. Si vede da un miglio che è una persona che ama questo sport, che tiene molto ai suoi ragazzi e qualsiasi cosa fa la fa per passione perché lui è il primo a credere in noi e ad incitarci per raggiungere risultati e traguardi ambiziosi. So anche che crede molto in me e questo rappresenta un ulteriore responsabilità che voglio assolutamente ripagare in maniera dignitosa per dar modo al presidente di vincere una delle sue tante scommesse di quest’anno”.
Ed infine, Francesco lancia il suo appello ai tifosi: “Fino ad ora sono sempre stati presenti, sempre calorosi e anche quando ero in tribuna per l’infortunio alla caviglia si sono dimostrati attaccati alla causa e mi chiedevano in continuazione come stavo. Questo vuol dire che i nostri supporters sono molto legati a noi, ci tengano affinché facciamo bene: questo per noi non deve rappresentare una pressione, ma un’altra spinta a dare sempre il massimo”.
Ha appena 17 anni ma parla da veterano Francesco Astarita: la grinta e la determinazione, miste ad emozione, che traspaiono dalle sue parole sono ingredienti fondamentali per far sì che la MSC Crociere Sorrento ritrovi la vittoria dopo il ko di Matera e riprenda a giocare come sa.

Ferdinando Giacobelli (addetto stampa MSC Crociere Volley Sorrento)

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