Parla Gambardella

giovedì 9 giugno 2011 0 commenti

Mario Gambardella se ne va e non sarà quindi lui a perfezionare l’iscrizione al prossimo campionato: «Lo deve fare chi rileverà il club». Ieri il patron ha precisato che la mancata promozione in B, a parte la delusione sportiva, si ripercuote anche sul futuro finanziario del Sorrento «perché – spiega – solo con il salto in B il club avrebbe potuto avere proprie risorse per andare avanti». Finisce un ciclo: «Non ha avuto successo – aggiunge Gambardella - il mio progetto triennale e la possibilità di contare sul contributo federale per la categoria superiore, nuove entrate dagli sponsor e percentuali più alte sugli incassi, specie in trasferta. Così il club avrebbe avuto una gestione autonoma. A Sorrento, non ho trovato altre forze per condividere il progetto serie B, anche se ringrazio chi mi è stato vicino: il tour operator Paolo Durante e l’armatore Gianluigi Aponte». Mancata la B, basta con il calcio. Gambardella esclude l’ipotesi di restare per un campionato tranquillo: «Mi piace fare calcio solo con una squadra che lotta per vincere facendo divertire». Società in vendita e proposte da formulare all’ad Francesco D’Angelo anche se «c’è un accordo con l’ex presidente Antonino Castellano per cui, se avessi lasciato, il Sorrento sarebbe tornato a lui». Ma Castellano, dopo 19 anni «eroici» alla guida del club, non pare interessato a far valere l’accordo e si limita a dire: «Ho già dato».

Fonte: Il Mattino (Gianni Siniscalchi)

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Spiegate le dimissioni di Gambardella

mercoledì 8 giugno 2011 0 commenti

Gaetano Mastellone spiega in un comunicato il perché delle dimissioni dei Gambardella

Sono entrato nel calcio Sorrento dall’ottobre dello scorso anno, su espressa richiesta di Mario e Attilio Gambardella, e pertanto sono stato in modo molto silenzioso a stretto contatto con loro. Penso di conoscerli. Sono stato sempre attento sul lavoro organizzativo del marketing e della comunicazione e mai ho fatto, pur avendone la qualità, interventi sulla stampa. Oggi sento il dovere di intervenire pubblicamente in quanto negli ultimi giorni ho letto e sentito di tutto e di più! In particolar modo sui blog e sui social net work, tipo Facebook.
Se il Presidente Mario Gambardella, persona seria e per bene, ieri ha deciso di scrivere personalmente un messaggio - comunicato di addio ha certamente le sue buone ragioni e non è stato spinto da “terze” prospettive calcistiche. Gambardella ama il Sorrento Calcio e ama la città di Sorrento; questo è un punto fermo di partenza del mio dichiarato. Rammento a tutti che Gambardella, e famiglia, ha rilevato il Sorrento calcio tre anni fa, l’ha finanziariamente messa “a posto” e oggi la società è una delle poche in Lega Pro con i bilanci in perfetto ordine. Gambardella ha anticipato il famoso “FPF-Fair Play Finanziario” voluto da Platini gestendo una società, ripeto rilevata con tanti problemi, con bilanci in perfetto ordine. Rammento ai tifosi, e alla città, che questo è un valore importante. Rammento anche che Gambardella, imprenditore con la “I” maiuscola, aveva tracciato un piano triennale che doveva proiettare il Sorrento ai vertici del calcio professionistico e aveva puntato anche alla promozione diretta in serie B! Rammento anche che il Presidente, uomo di calcio e di vita ben navigato, aveva “intuito” che il solo modo per vincere era la promozione diretta! L’ha fatto allestendo una squadra con calciatori di prima qualità che alla fine hanno fatto un grande campionato arrivando, con tanta sfortuna, al secondo posto distanziando il Verona Hellas di ben “otto punti”. Quest’anno la gestione del campionato è costata diversi milioni di euro che Gambardella, in silenzio, ha immesso con grande passione nelle casse della società.
In cambio cosa ha avuto? Certamente un feeling con la città che non si vedeva da quarant’anni, cioè dal dopo Lauro – Torino. Gambardella è amato a Sorrento e merita rispetto. Poi è successo quello che è successo e personalmente non desidero entrare nell’atto tecnico che come dirigente marketing & comunicazione non mi compete. È successo anche che Gambardella ha incontrato sulla sua strada, non per sua colpa, dei calciatori che a tutto pensavano tranne che “a giocare da professionisti”, ha incontrato recentemente un arbitro che ci ha veramente distrutto un campionato e ci ha ostacolato nei “play off”, mi riferisco all’arbitro che, “diciamo frettolosamente”, ha accordato un calcio di rigore al Verona Hellas totalmente inesistente. Le sue motivazioni dell’addio, quelle vere e non le tante chiacchiere che i soliti noti stanno buttando sul territorio, sono queste; comportamenti dei calciatori, comportamenti della classe arbitrale, delusione per non essere stata tutelata una società seria (con bilanci in ordine) che ha dominato sul campo un campionato!
Il fatto che poi a Sorrento non esiste un vero stadio (basta leggere le tante polemiche e accuse fatte dai media del nord nell’ultimo mese), non esiste la partecipazione della classe imprenditoriale sono certamente anche fatti da considerare ma in questo momento per lui secondari.
A Sorrento e vicino al Sorrento calcio è esistito, ed esiste, solo una grande figura che è Gianluigi Aponte il cui logo della MSC la squadra porta, con onore, sui campi di tutt’Italia. La "vera" verità di carattere “finanziario” che tutti devono sapere è questa: nell’ultimo campionato, e così come nei due precedenti campionati, Gambardella ha dovuto immettere liquidità (soldi veri!) per il 70% della gestione, la MSC ha partecipato come Sponsor per il 15% e per il resto ha contribuito un socio sorrentino (1,5%), il marketing (3%) e il restante fra incassi al botteghino e abbonamenti (circa 10%) e introiti della Lega (3%).
Per terminare desidero pubblicamente ringraziare il Presidente Mario Gambardella per aver voluto dare a me ieri il compito di diffondere le sue “vere motivazioni” agli amici più vicini al Calcio Sorrento e l’ha fatto inviandomi una mail sua personale che ho cercato di sintetizzare in questo articolo. Poi certamente direttamente lui sui vari media sarà più preciso e più dettagliato del sottoscritto. Però desidero rendere noto alcune righe che reputo fondamentali per comprendere lo stato d’animo del Presidente. “Come può un imprenditore investire milioni di euro e poi avere dei dubbi per un intervento sbagliato di un suo giocatore o della concessione di un rigore da parte di un arbitro che con una decisione frettolosa, per non dire altro, può causare danni enormi a una società? Fin tanto che ci sarà quest’andazzo, io intendo stare molto lontano dal calcio, perché questa situazione non mi piace per niente”.
Condivido le sue parole. Ringrazio, come sorrentino, Gambardella per quello che ha fatto in questi tre anni ed invito a rispettare le sue decisioni, anche se mi auguro, e spero, che il “cuore rossonero” che in lui batte gli faccia cambiare idea! Me lo auguro, e stamani l’ho anche telefonicamente invitato a farlo. Questo mondo che ci circonda non è più “il calcio inteso come sport e passione sportiva” ma è solo un mondo imbastardito da troppe losche figure di atleti, che atleti non sono, e loschi personaggi che vi ruotano attorno! Come si può investire del denaro quando ci sono forze che remano contro per interessi personali o di sistema? A Gambardella, persona sana e perbene, è venuta meno la voglia di stare in questo mondo calcistico sia per il risultato ottenuto dalla sua squadra, dal suo mister e sia per il “contorno” già descritto ed ora bisogna capire e rispettare la volontà dell’uomo.
Personalmente lo capisco e condivido, ripeto, il suo stato d’animo. Oggi chi lotta per crescere e prosperare in modo sano e sportivo è condannato e ostacolato, invece chi gestisce una piazza calcistica, come quella di Verona (o di altre società) si arroga anche “il diritto” di venire nella nostra civile e educata Sorrento addirittura “scortato” da diverse guardie del corpo. È un fare di sistema che non mi piace. Infine comunico, solo per dovere d’informazione, che ieri sera, per protestare contro questo “sistema”, contro chi rema ed ha remato contro questa società, ho rassegnato al Presidente Gambardella le mie dimissioni dalla società perché anch’io prendo le distanze da questo calcio malato, non mi piace più esserci. Aspetto una sua risposta. Ovviamente, per quello che posso fare, senza alcun interesse, sono disponibile a dare supporto consulenziale e a lavorare per il futuro che onestamente “vedo” solo in un ripensamento di Gambardella e sono certo che il Sindaco di Sorrento lavorerà in tale ottica.

Gaetano Mastellone – 8 giugno 2011

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A caccia del tricolore

Da domani a domenica la formazione Under 18 del VB Meta United sarà nelle finali nazionali Under 18 di pallavolo maschile. La manifestazione si terrà sui campi di Martina Franca (Ta), Alberobello (Ba) e Castellana Grotte (Ba) (che metterà a disposizione il Pala Grotte e la Palestra Angiulli).
Alla manifestazione parteciperanno le migliori 16 squadre italiane: 6 qualificate dalla fase di Lega, 6 provenienti dalle fasi regionali e 4 dai gironi interregionali, tutte composte da atleti nati tra il 1993 e il 1999. A rappresentare il Piemonte ci saranno due formazioni, l’Arti e Mestieri Collegno e la Bre Banca Lannutti Cuneo,; per la Lombardia il Pro Victoria Monza, poi i trentini dell’Argentario Calisio Trento, i veneti del Silvolley Trebaseleghe Padova, gli emiliani dello Stadium Mirandola Modena e della Copra Piacenza, i marchigiani della Lube Macerata e dell’Ankon Fiomed Ancona, la Roma 7 Volley e la M.Roma Volley, per la Campania il VB Meta United, i pugliesi della Materdomini, i siciliani del Blu Volley Catania, i toscani della Lupi Santa Croce e i calabresi della Tonno Callipo Vibo Valentia.
Le finali si sviluppano in quattro gironi di qualificazione composti da quattro squadre ciascuno. La formazione costiera guidata da Luigi Russo conoscerà i propri avversari del girone di qualificazione nella mattinata di domani, giovedì 9 giugno, nel sorteggio che si svolgerà dopo la riunione tecnica e la conferenza di presentazione dell’evento.
Le formazioni appartenenti al girone si scontreranno in gare di sola andata che inizieranno nel pomeriggio di giovedì e si concluderanno nella serata di venerdì 10 giugno. Le prime due classificate di ogni girone accederanno ai quarti di finale (in programma nella mattinata di sabato 11 giugno). Le terze e le quarte classificate di ogni girone disputeranno la poule per i posti dal 9° al 16° (a seguire).
Nel pomeriggio di sabato le squadre torneranno in campo per le semifinali della poule scudetto e le finali della poule 9°-16° posto. Domenica mattina, dalle ore 9, le finali per le prime otto posizioni, che termineranno con la finalissima, prevista al Pala Woytjla di Martina Franca alle ore 11 di domenica 12 giugno.

Questo infine l’elenco dei ragazzi del VB Meta che parteciperanno alla fase nazionale: Astarita Francesco, Emiliano Libraro, Michele Leone, Carmine Lauro, Luca Amura, Gianluca Cappanera, Angelo Marciano, Vincenzo Coscia, Antonio Lauro, Mirco Flaminio, Francesco Staiano, Simone Russo, Luca Giglio.

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Last Bet: ecco chi rischia

martedì 7 giugno 2011 0 commenti

Sono 12 le partite di Lega Pro sotto indagine da parte della Procura di Cremona all’interno dell’inchiesta “Last Bet” condotta dal pm Roberto Di Martino. Si tratta di Cremonese-Spezia, Monza-Cremonese, Cremonese-Paganese, Spal-Cremonese, Verona-Ravenna, Reggiana-Ravenna, Alessandria-Ravenna, Ravenna-Spezia nel girone A e Benevento-Viareggio, Benevento-Cosenza, Taranto-Benevento e Benevento-Pisa nel girone B. 
Dopo gli interrogatori dell’allibratore Massimo Erodiani e del dentista Marco Pirani, personaggi chiave dell’organizzazione, si sono avute parecchie conferme a quanto ipotizzato dagli investigatori e la posizione di diverse società si è aggravata.
Quali società rischiano ed eventualmente che tipo di penalizzazione? Innanzitutto bisogna chiarire che va distinta la responsabilità diretta, nel caso di coinvolgimento in prima persona di dirigenti o tecnici, dalla responsabilità oggettiva dove le combine riguardano solo singoli giocatori e non le società. Nel primo caso, quello più grave di responsabilità diretta, la penalizzazione può arrivare fino alla retrocessione d’ufficio dal campionato di competenza. Nel caso di responsabilità oggettiva, le pene vanno dai 4 ai 7 punti di penalizzazione nella classifica del campionato appena concluso.
Per entrare nel dettaglio è praticamente spacciato il Ravenna: negli interrogatori del gip Salvini, l’ex ds Giorgio Buffone ha ammesso di aver scommesso “per il bene della società, per ripianare i debiti”. In questo caso difficilmente la società ravennate eviterà la responsabilità diretta e quindi la retrocessione d’ufficio. Diverso il discorso della Cremonese che è considerata “collaborante” e parte lesa dalla magistratura ordinaria. L’indagine è infatti partita dalla denuncia della società grigiorossa dopo il famoso “avvelenamento” di cinque giocatori per mano di Paoloni prima di Cremonese-Paganese. Ma se, come pare, la Cremonese non ha denunciato il sospetto di combine la Procura Federale potrebbe comunque metterla sotto indagine. In ordine sparso rischiano anche Benevento, Alessandria, Verona, Spezia (che avrebbe pagato per vincere a Ravenna), Cosenza, Taranto, Viareggio, Spal, e di certo non sono da escludere sviluppi.

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Castellano: Non penso di rientrare

"Un ritorno al timone del Sorrento? Per ora non credo". 

Questa la risposta che Steafano Sica ha ricevuto da Antonino Castellano, storico presidente rossonero interpellato in merito ad un suo possibile rientro alla guida del Sorrento se la famiglia Gambardella dovesse lasciare. 
Con Castellano al timone il club costiero ha visto la rinascita nel 1991 dopo il fallimento della gestione Pollio, attraversando le lenta e difficile risalita dai campionati dilettantistici fino alla C1. Poi, due anni fa, la cessione della società, all'epoca detenuta al 50%, alla famiglia Gambardella, oggi dimissionaria.
"È stato per me un grande dispiacere apprendere di queste dimissioni - incalza Castellano -. Io confido in un ripensamento. Forse ha prevalso l'amarezza per il traguardo della serie B sfumato sul più bello. Io spero che la famiglia Gambardella possa tornare in gioco ancora più motivata di prima perché si tratta di gente che sa fare calcio e che ha investito tanto per raggiungere certi obiettivi. Magari si possono abbattere le spese costruendo una squadra composta perlopiù da ragazzi, con un nuovo allenatore che sappia maggiormente gestire l'entusiasmo e la qualità dei giocatori più giovani. Non si può ottenere tutto e subito, ma in un paio di anni sarebbe comunque possibile mettere su una squadra che lotti nuovamente per i vertici. Io, ribadisco, non penso di rientrare. Voglio però chiarire un aspetto: non mi sono mai arricchito col Sorrento che per me, da costiero, ha rappresentato sempre una grande passione. A suo tempo, ho lasciato la mia parte di società gratis alla famiglia Gambardella, con un settore giovanile all'avanguardia, cosa a cui ho sempre tenuto tanto, come si sa. L'ho fatto per amore. Poi, quando mi accordai con loro, stipulammo una scrittura privata in base alla quale, in caso di loro disimpegno, mi sarei insediato nuovamente. Ma si tratta comunque di una scrittura senza valore giuridico: al momento, non intendo farla valere".

Stefano Sica

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Cuomo: Spero che Gambardella riveda la sua decisione

Intanto Sorrento si prepara ad insignirlo della cittadinanza onoraria. La cerimonia si terrà domenica 12 giugno, presso la sala consiliare del Comune di Sorrento alle ore 11.

Sorrento - "Ho appreso per vie ufficiose l'intenzione di Gambardella di rassegnare le sue dimissioni dalla presidenza del Sorrento Calcio. Sono stupito di una decisione improvvisa e resto in attesa di conoscere le motivazioni". Così il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, commenta la decisione di Gambardella di abbandonare la presidenza della società sportiva. "Ad ogni modo tutto questo non influisce minimamente sulle considerazioni di gratitudine della città nei confronti suoi e della sua famiglia - aggiunge Cuomo - per la professionalità e la dedizione con la quale hanno diretto la società. Spero di incontrarlo al più presto per capire le ragioni della sua decisione e per provare a convincerlo a ritornare sui suoi passi".Intanto, in mattinata, la giunta municipale di Sorrento ha deciso con un provvedimento di insignire Gambardella della cittadinanza onoraria per i "suoi indiscussi meriti sportivi, per avere garantito la crescita del calcio in città e avere diffuso la migliore immagine di Sorrento sul territorio nazionale".
La cerimonia si terrà domenica 12 giugno, presso la sala consiliare del Comune di Sorrento alle ore 11.

Fonte: Ago Press

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Gambardella si è dimesso

Con un annuncio pubblicato alle ore 13.08 di oggi, martedì 7 giugno 2011, sul sito ufficiale della società il presidente del Sorrento, Mario Gambardella ha annunciato le sue dimissioni definite “irrevocabili”
Ecco il testo del comunicato:

Per motivi personali, a partire dalla data odierna, rassegno le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Presidente del Sorrento Calcio.
La società è in vendita, pertanto, coloro i quali fossero interessati, potranno rivolgersi all'amministratore avv. Francesco D'angelo che  recepirà eventuali offerte.
Nel ringraziare tutti  i dirigenti  che hanno collaborato alla gestione del club, e i tifosi per la loro vicinanza, auguro  a tutti  le migliori fortune.

Il Presidente
Mario Gambardella

Al momento non si conoscono i motivi che hanno dato origine a questa decisione. In mancanza di un comunicato ufficiale è solo possibile fare delle illazioni che potrebbero risultare sbagliate.
A meno di quarantotto ore dalla conclusione dell’incontro con il Verona che ha sancito l’eliminazione del Sorrento dalla corsa alla serie B la delusione è ancora troppo forte. Ci si augura che la famiglia Gambardella possa rivedere la decisione di lasciare il Sorrento e in concerto con lo sponsor MSC e l’amministrazione comunale gettare le basi per il futuro della società. 

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VERGOGNATEVI!

I tifosi dell’Hellas Verona hanno, ancora una volta, offeso il territorio sorrentino. Li condanno apertamente e pubblicamente.

Quello che è accaduto domenica nel pre e dopo partita di una bella gara, calcisticamente corretta, come Sorrento – Verona vorrei che non accadesse più negli stadi italiani. Sarà un sogno! Purtroppo, ancora una volta, a Sorrento abbiamo dovuto subire “gli sfottò” (chiamiamoli così) da parte della maggior parte dei tifosi veronesi. Già all’inizio della partita, durante il minuto di raccoglimento in onore ed a commemorazione del Carabiniere italiano ucciso in Afghanistan, i tifosi dell’Hellas Verona hanno “violato” il dovuto silenzio con stupidi cori! Come cittadino italiano, e come cittadino sorrentino, sento il dovere di dire a queste persone una sola parola: Vergognatevi! Durante la partita, invece dei soliti sfottò calcistici che fanno parte del "gioco" abbiamo dovuto sopportare nel sentire frasi offensive ed ingiuriose! Ancora una volta dico loro: Vergognatevi! La “ciliegina” finale poi alla fine della partita allorquando il calciatore sorrentino Niang (un uomo docile ed una persona di straordinaria sensibilità) stava lasciando il campo da gioco. Niang nel passare vicino alla curva che “ospitava” i veronesi, veniva letteralmente inondato di fischi ed insultato con il solito “Bau Bau Bau..”! Questa volta non voglio usare la parola “Vergognatevi” ma vorrei essere, con le parole, ancora più duro! Però non trovo una parola adatta per inviare ai veronesi presenti il mio totale disprezzo per il loro atteggiamento. Nei confronti di Niang è stato compiuto un vero e proprio tiro al bersaglio di insulti razzisti, peggio che un attentato. Rammento che una sentenza della Cassazione ha definito razzismo "Ogni complesso di manifestazioni e atteggiamenti d'intolleranza, originati da profondi e radicati pregiudizi sociali nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, assai spesso ritenute inferiori”. Bisognerebbe, una volta per tutte, dare un forte esempio a questa inciviltà. La Suprema Corte dichiarò anche che i responsabili di azioni razziste, sono "forieri di uno sperimentato allarme sociale, con serio pericolo per l'ordine pubblico quando, in tempi utili, non si apprestino le necessarie cautele". I Giudici nell'emanare il verdetto su di un caso di razzismo dichiararono anche che: "Chi canzona nel contesto di una manifestazione sportiva un giocatore di colore, eccitando il disprezzo e lo scherno nei suoi confronti con grida d'intolleranza, infrange le norme contro la violenza negli stadi". Allora perché dai filmati non si risale a coloro i quali hanno fatto "violenza", perché non si allontanano definitivamente dagli stadi questi personaggi? Come cittadino italiano mi sento di porgere a Niang le mie scuse anche a nome dell'Italia ed invito il Sindaco di Sorrento, persona sempre attenta e sensibile, a diffondere un suo messaggio di solidarietà e di condanna per questo "tifo dalla parola violenta". Non voglio poi parlare dei danni fatti da questi eneurgumeni nel tragitto che, per fortuna, li hanno portati via dalla nostra civile penisola sorrentina. Mi auguro di non dover più incontrare questa gente!
Per concludere desidero invitare il presidente dell’Hellas Verona che ha ritenuto di venire nella nostra benedetta e, mi ripeto, civile e sana terra "scortato" da agenti che mi dicono addirittura della Digos! Mi pare eccessivo ed offensivo, presidente venga da solo a Sorrento e sarà ben accolto!

Gaetano Mastellone

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