Sorrento potrebbe perdere il Giro d’Italia?

martedì 3 settembre 2019 Lascia un commento

A Novembre dello scorso anno quando fu presentato il Giro d’Italia 2019 molti sportivi, a torto o a  ragione,  protestarono vivacemente sui social network alla vista di un percorso che escludeva quasi completamente le regioni del sud. Proteste reiterate anche a maggio scorso quando fu disputata la corsa. 
Dalle  prime indiscrezioni circa il Giro d’Italia del 2020 sembra che l’anno prossimo la corsa rosa percorrerà le strade del sud quasi per una intera settimana, dalla quarta alla ottava tappa: tre tappe in Sicilia, una in Campania dopo il giorno di riposo e un’altra dalla Campania  all’Abruzzo.
Secondo tuttobiciweb.it la tappa campana dovrebbe partire da Sorrento per concludersi a Sant’Agata dei Goti in provincia di Benevento.
Purtroppo, questa notizia sembra  non essere  confermata dalla realtà dei fatti. Infatti , subito dopo aver rilanciato la stessa su Penisola Sport siamo stati contattati da un amico che desidera rimanere anonimo che ci ha rivelato che gli sportivi sorrentini potrebbero perdere la grande occasione di riabbracciare nuovamente  il  Giro d’Italia che manca in penisola dal 7 maggio 2013 quando  si corse la Sorrento-Ascea Marina in quanto l’attuale amministrazione comunale avrebbe risposto in maniera negativa alla proposta pervenutagli dagli organizzatori della corsa che probabilmente intendevano omaggiare ancora una volta lo storico ex direttore del Giro Carmine Castellano portando la carovana rosa a casa sua.
In un epoca  in cui il ciclismo è diventato uno dei principali mezzi a disposizione degli enti di promozione turistica. Un epoca in cui si organizzano gare di scarso valore tecnico in ogni angolo del mondo dall'Argentina alla Norvegia, dall'Australia ai paesi arabi, dalla Turchia al Canada dalla Slovenia all'Ungheria solo per mostrare le proprie bellezze turistiche noi che abbiamo a disposizione la seconda corsa più importante del pianeta dopo il Tour de France  Un evento che pur avendo un costo non irrisorio viene trasmesso in diretta tv in oltre 200 paesi con una media di oltre cento milioni di contatti al giorno. Un evento per accaparrarsi il quali paesi come Israele o l'Ungheria sono pronti a spendere decine di milioni di  euro. Non si capisce quindi perché si voglia rinunciare ad ospitare la corsa, per poi spendere centinai di migliaia di euro per ospitare eventi quali il Premio Caruso che viene trasmesso in tv a notte inoltrata, e viene visto solo da quattro gatti malati di insonnia.
Una perdita gravissima, considerato che questa volta il Giro rimarrebbe in costiera per due giorni consecutivi, ospitando anche il primo giorno di riposo, una opportunità che  sicuramente richiamerebbe in penisola tantissimi appassionati attratti dalla possibilità di pedalare anche solo per qualche chilometro insieme ai campioni del pedale.
Nei prossimi giorni un nostro inviato andrà presto ad intervistare il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo per sapere cosa sta realmente accadendo.
Di certo sappiatelo se il Giro d'Italia non tornerà a Sorrento non sarà per colpa degli organizzatori della corsa. 

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