A tu per tu con l'argento mondiale U21 Giovanni Gargiulo

mercoledì 31 luglio 2019 Lascia un commento

Penisola Sport è lieta di pubblicare l'intervista esclusiva del bravo e competente Giovanni Minieri al centrale vicecampione del mondo della nazionale italiana di pallavolo maschile under 21 Giovanni Gargiulo che prima di riprendere gli allenamenti con la società di appartenenza sta trascorrendo alcuni giorni di vacanza in famiglia nella natia Sorrento.

"È un’emozione fortissima indossare la maglia azzurra. Puoi averlo fatto poche volte come alcuni ragazzi alla prima manifestazione internazionale, o magari tante, ma posso assicurare che non ci si abitua mai. Per me è sempre come se fosse la prima volta, perché è motivo di orgoglio poter difendere i colori del proprio paese”.

Insieme a Moki De Gennaro, rappresenti un’eccellenza dello sport in Penisola Sorrentina. È motivo di orgoglio essere un vanto della città, così come un punto di riferimento per tanti giovani che si avvicinano a questo sport?

“In questo momento non credo di poter essere paragonato a Moki De Gennaro, che è davvero un monumento del volley, essendosi espressa a livelli altissimi anche con la Nazionale Seniores. Spero di poter diventare un giorno quello che lei ha dimostrato di essere nel tempo. Mi fa piacere essere un punto di riferimento per i ragazzi, perché avvicinarsi allo sport, ed in particolare al mondo del volley, aiuta a crescere e soprattutto allontanarsi da cattive strade”.

Tornando al Mondiale U21 appena concluso a Manama, sulla costa del Golfo Persico. Quali le tue impressioni sulle città e le strutture che vi hanno accompagnato durante il viaggio?

“A mio parere il Bahrain non è esattamente il luogo ideale per vivere. Le strutture sono all’avanguardia: nel paese si continua a costruire e ci sono cantieri ovunque. Ce la mettono tutta, ma trovarsi in mezzo al deserto non è paragonabile al risiedere in Penisola Sorrentina!”

Per l’Italia un cammino eccellente, poi dopo la grande impresa contro la Russia, cosa è mancato nell’ultimo atto contro l’Iran? Nella seconda pool la squadra era riuscita a vincere dopo una lunga battaglia, ma in finale il tie-break è stato fatale.

“Non credo sia mancato nulla, anche perché quando si arriva all’ultimo atto di una competizione, ogni squadra tira fuori nuove risorse. Affrontavamo una squadra molto forte come l’Iran, che presentava lo stesso gruppo che nel 2017 si aggiudicò il mondiale Under 19 sempre qui in Bahrain. 


C’è un po’ di rammarico, ma bisogna assolutamente dar merito ai nostri avversari per la qualità di gioco espressa in campo. Siamo comunque soddisfatti per aver portato a casa un argento che mancava da tantissimo tempo nella bacheca dell’Italia”.

A livello personale, qual è stata la tua miglior partita? 9 punti contro Canada e Polonia, ma anche un muro importante, quello dell’8-6 contro la Russia in un momento delicatissimo della semifinale.

“Non mi piace parlare tanto delle questioni individuali, e non sono solito andare a guardare numeri e statistiche personali. Preferisco sempre guardare al risultato delle squadra, piuttosto che analizzare una prestazione individuale positiva o negativa. Secondo me le partite più significative sono state contro la Polonia per la forte dose di autostima che ci ha trasmesso, e poi contro la Russia che ci ha dato l’opportunità di scendere in campo per l’oro mondiale”. 

Tanta concorrenza al centro con Cortesia e Mosca. Quanto ti stimola a dare sempre il massimo per migliorarti in ogni allenamento?

“La concorrenza c’è ovunque, nel club come in Nazionale. Per quanto mi riguarda, è uno stimolo a far sempre meglio: oltre a Cortesia e Mosca ci sono stati altri ragazzi come Truocchio e Sanguinetti che hanno svolto i collegiali con noi a Roma, e sono tutti a livello di Nazionale. È chiaro che bisogna mettere sempre quel pizzico di sana cazzimma in più, ma restiamo un gruppo compatto dove ognuno è sempre contento per i successi dei compagni. Sono felice per Cortesia premiato come miglior centrale del torneo, così come per Mosca che ha avuto l’opportunità di disputare una finale mondiale, dato che io non avevo più nafta in corpo”. 

Ora vacanza, e poi testa alla prossima stagione tra le fila di Castellana Grotte. Cambierà la regia con Valera, quindi è arrivato Rosso. Quali sono le ambizioni, dopo i play-off promozione centrati nella scorsa stagione?

“Le ambizioni del club restano le stesse. Puntiamo a far bene, senza porci particolari obiettivi. Diamo tutto quello che abbiamo ogni giorno in allenamento, e poi vediamo cosa succede. L’importante è lavorare sodo, perché attraverso il sacrificio i risultati di squadra arriveranno di conseguenza”.

In Penisola Sorrentina c’è la solida realtà della Folgore: hai giocato con Deserio, conosci Lugli. Ti auguri che il sodalizio massese possa raggiungere traguardi ambiziosi, e perché no, magari un giorno incontrarla da avversario?

“La Folgore è un’ottima realtà creatasi in Penisola, che sta coinvolgendo tanti ragazzi intorno al volley. Conosco perfettamente Michele Deserio per essere stato mio compagno a Castellana, gli voglio un gran bene e sono felicissimo che abbia sposato il progetto biancoverde. La Folgore ha fatto la scelta giusta puntando su Deserio, che è prima un grande uomo e poi un atleta straordinario. Lugli invece ha giocato diverse volte in Puglia, abbiamo scambiato qualche chiacchiera a fine gara, ed è sicuramente un innesto importante per la Folgore".

Giovanni Minieri

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