Vincenzo Mosca Team Manager della Shedirpharma Massa Lubrense in A3

martedì 17 agosto 2021 0 commenti


Per affrontare sfide importanti c’è bisogno di rinforzare non solo i roaster degli atleti ma anche la compagine dirigenziale. È per questo motivo che da una intuizione del ds Fabrizio Ruggiero arriva alla corte biancoverde un dirigente che ha scritto capitoli importanti per la pallavolo maschile stabiese e più in generale campana. Già presidente del VB Stabia, Vincenzo Mosca sarà il Team Manager della Folgore in serie A. Sarà lui a seguire da vicino la squadra, cercando di fare il massimo supporto dirigenziale che la categoria richiede. “Con Enzo sono bastate poche parole - afferma il ds Ruggiero - perché a noi in questo momento servono figure di esperienza alle quali non è necessario dire cosa bisogna fare. Enzo è sicuramente tra queste! Per me, Paolone e per gli altri dirigenti e’ come allargare la famiglia ad una persona amica, visti i legami pluriennali tra noi. Ma credo che la presenza di Enzo contribuirà anche a fare crescere il settore giovanile e la serie C con virtuose collaborazioni. Ritengo che la Folgore sia pronta a diventare la società di riferimento da Castellammare a Massa Lubrense, passando per i Monti Lattari. Faremo sistema con tutti coloro che lo vorranno!”.
Piene di entusiasmo anche le prime dichiarazioni del nuovo team manager: “ Quando ormai pensavo di aver chiuso con la pallavolo ecco che la pallavolo è venuta a cercare me !!!
La telefonata del ds Ruggiero ha riacceso in me quel fuoco che sembrava ormai si fosse spento, mantenere fede ad una promessa fatta circa 10 anni fa quasi per scherzo davanti ad un caffè mi è sembrato un segno del destino che non potevo proprio farmi sfuggire ed ecco che per me si è realizzato un sogno in cui ho sempre sperato.
Fin dal primo giorno in cui mi hanno presentato tutti i dirigenti sono stato accolto meravigliosamente e fin da subito mi è sembrato di stare a casa mia, insieme ad una grande famiglia che vive di una grande passione per questo stupendo sport. Sinceramente non potevo chiedere di meglio, la Folgore Massa è ormai divenuta nel tempo fra le società più prestigiose dell'intero panorama della pallavolo maschile campana e non solo.
Ora dobbiamo assolutamente concentrarci sui nostri obiettivi, mantenere la categoria per poter costruire un progetto che punti a crescere sempre di più e rafforzare un'organizzazione che in serie A deve diventare il pilastro fondamentale sul quale costruire i propri successi.
Certo i momenti difficile non mancheranno ma io sono sicuro che tutti insieme, #spallaAspalla, ne usciremo sempre più forti, determinati e desiderosi di riscattarci prima possibile.
Essere il riferimento della società per tutto ciò che riguarda la serie A e non solo, mi inorgoglisce e mi carica di una responsabilità enorme che non mi fa paura per nulla, mi sono immerso completamente in questa nuova avventura mettendoci tutta la mia esperienza e voglia di far bene e farò di tutto per ripagare la grande fiducia che la società ha riposto in me.
Vi aspettiamo al palazzetto a tifare SHEDIRPHARMA FOLGORE MASSA 💚”.

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Sfogo del DS della Shedirpharma Massa Lubrense: non vedo nessun interesse istituzionale per quello che facciamo

lunedì 16 agosto 2021 0 commenti

Nel giorno di ferragosto il DS della Shedirpharma Massa Lubrense, Fabrizio Ruggiero, ha pubblicato un post sulla propria pagina facebook in cui oltre a dare l’annuncio dell’ingaggio del palleggiatore polacco 𝗗𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶𝗸 𝗭̇𝘂𝗸𝗼𝘄𝘀𝗸𝗶 (primo atleta straniero nella storia della società) esterna tutta la sua amarezza per la poca attenzione che viene riservata alla società in particolare e alla pallavolo in generale da parte delle istituzioni. 

Questo il post pubblicato da Fabrizio Ruggiero:  

“Abbiamo sempre scelto di fare la cosa più difficile. Al primo anno di serie A nella storia della pallavolo costiera, avevamo la possibilità di prendere un giocatore straniero e lo abbiamo fatto. Potrà passare inosservata ma è l’ennesima sfida per mettere la prua verso la qualità e verso ciò che è necessario fare nel gotha della pallavolo italiana. 

Il 19 Giugno il cellulare e Facebook impazzivano di messaggi di auguri e di bacheche che inneggiavano alla nostra favola. Poi …. al momento …. Sempre lo stesso manipolo di amici e dirigenti a perdere sonno e tempo libero per cercare di rendere concreto il sogno della serie A. Di sicuro nel paese di cui portiamo il nome non vedo alcuna tensione e nessun interesse istituzionale vero per quello che facciamo, bisogna ricorrere tutti, quasi come dei mendicanti. La serie A sarà sempre e solo di chi (istituzioni comprese) lavorerà per renderla concreta. Sul carro non c’è più posto per i quaquaraqqua.

Buon Ferragosto agli amici di sempre ed in particolare a chi ha compreso davvero la portata sportiva di quello che abbiamo creato”. 

Che dire? Non avendo alcun potere decisionale, l’unica cosa che possiamo fare è quella di esprimere tutta la nostra solidarietà a Fabrizio Ruggiero e agli amici della Shedirpharma Massa Lubrense esortandoli comunque a continuare il cammino intrapreso, promettendogli che saremo al loro fianco in ogni battaglia.  

Purtroppo quello che lui afferma non è una novità. Ci duole constatarlo ma è così da sempre. Ci troviamo di fronte ad un substrato culturale molto radicato e difficile da smantellare. Per i talebani nostrani esiste solo uno sport, il calcio, a cui dedicare pagine e pagine di giornali e interminabili trasmissioni televisive anche solo per far sapere come va avanti il ritiro precampionato. Tutto il resto non è degno di attenzione. Figuriamoci la pallavolo che qualcuno arriva a definire sport per signorine o effeminati, mentre il calcio è l'unico sport virile. Ne discende che fatta eccezione dei praticanti e della cerchia di appassionati che lo seguono con assiduità, tutti gli altri sono poco informati su cosa rappresenti realmente lo sport della pallavolo e lo considerano a torto uno sport minore.  

Ne ho avuto la conferma due anni fa quando durante l’incontro di A1 femminile tra la Volalto Caserta e l’Imoco Conegliano mi ritrovai seduto al fianco di due arcinoti giornalisti sportivi napoletani. Bastarono pochi minuti di conversazione per rendersi conto che ne sapevano pochissimo sia delle squadre che delle singole protagoniste ed ancora meno delle regole di gioco e dei ruoli delle giocatrici. Vi lascio immaginare la faccia che fecero quando gli dissi che una delle giocatrici in campo alla nascita era di sesso maschile. Era evidentissimo che quella per loro, anche se remunerata, era una scocciatura di cui avrebbero fatto volentieri a meno.  

Se era quello il livello di conoscenza e preparazione sull’argomento di due giornalisti sportivi suppongo adeguatamente remunerati per esprimere il loro giudizio sull’evento sportivo che stavano osservando, cosa possiamo aspettarci da persone che in vita loro non sono mai entrate in un palazzetto? Cosa può fregargliene della pallavolo se è stato abituato a guardare solo e sempre partite di pallone. 

Il calcio è sicuramente lo sport più seguito ed uno dei più praticati della nazione, ma ci numerose aree del paese in cui, per risultati ottenuti, le altre discipline sportive riescono a prevalere anche sul calcio. In penisola sorrentina, ad esempio, visti i risultati fin qui ottenuti, la pallavolo tutto può essere considerata tranne che uno sport di seconda fascia. Possiamo tranquillamente affermare che il movimento pallavolistico peninsulare ha ottenuto più risultati di tutte le altre discipline messe assieme. Basta considerare che nessun nativo della penisola ha mai messo piede nella serie A di calcio né come giocatore né come allenatore. E lo stesso vale per la serie B se escludiamo il caso di Alfonso Gargiulo (mandato allo sbaraglio dalla Juve Stabia in alcuni spezzoni della disastrosa annata 2013-14 ma che poi in seguito non è mai andato oltre la serie D) e quelli di Tonino Silvestri e Tonino Fiorile una partita in due nel Sorrento 71-72. Zero presenze e di conseguenza zero trofei. 

Se volessimo invece enumerare presenze e trofei raccolti dai pallavolisti peninsulare nelle massime serie maschili e femminili rischieremo di passare tutta la giornata al computer. Ci limitiamo a segnalare solo i nomi dei più famosi e vicini: Maurizio Castellano, Monica De Gennaro, Giusy Astarita, Giovanni Maria Gargiulo scusandoci con tutti gli altri che non abbiamo nominato. Per presenze e trofei in serie A e in nazionale prego consultare wikipedia. Tra i tecnici segnalo il nominativo di Peppe Nica allenatore di Minetti Infoplus Vicenza e Ladini Filottrano in A1 femminile e vincitore di numerosi titoli nazionali a livello giovanili uno dei quali con la Libertas Sorrento a livello under 15. Tutto questo senza mai aver avuto a disposizione un palazzetto degno di questo nome. 

Qui però è opportuno fare un esame di coscienza ed affermare che se tutto questo è poco conosciuto da chi non fa parte dell’ambiente la colpa è anche nostra che non abbiamo fatto abbastanza per farglielo sapere. 

“Se la montagna non viene da Maometto, allora Maometto andrà alla montagna”. Piuttosto che cercare di portare in palestra chi non ci è mai venuto dobbiamo fare tutto il possibile per cercare di portare la pallavolo in mezzo alla gente. Come? Ipotizzo con una partita di pallavolo in piazza, meglio ancora con un quadrangolare tra alcune delle squadre campane di serie A e B magari dedicato a qualche grande pallavolista locale del passato.  

Lo so è una cosa molto difficile da realizzare. Allestire un campo di pallavolo in piazza non è uno scherzo, e costerebbe sicuramente tantissimo, ma il mio è un sogno e sognare non costa nulla. Il taraflex già c’è, basta affittare la base di legno su cui montarlo ed il gioco e fatto. 

Purtroppo qui in penisola, nonostante i risultati ottenuti, la pallavolo ha sempre ricevuto scarsa attenzione dalle istituzioni. A Piano di Sorrento sono quasi 20 anni che aspettiamo la costruzione di un palazzetto in sostituzione di quello di Pozzopiano che fu demolito troppo frettolosamente. Speriamo che qualcuno dei prossimi candidati a sindaco si ricordi di inserirne il progetto nel proprio programma elettorale. 

Per quanto riguarda l’ingaggio del palleggiatore polacco 𝗗𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶𝗸 𝗭̇𝘂𝗸𝗼𝘄𝘀𝗸𝗶 ne eravamo a conoscenza da parecchio tempo ma non abbiamo voluto togliere la soddisfazione dell’annuncio alla società. Possiamo tuttavia anticipare che è in arrivo l’annuncio di un altro ingaggio eccellente che riguarda un giocatore che già in passato ha vestito la maglia della Folgore Massa. 

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Dominik Żukowski: fiero di indossare la maglia della Shedirpharma Massa Lubrense

sabato 14 agosto 2021 0 commenti

Parla polacco la lista dei palleggiatori in casa Folgore Massa. Un paese che è garanzia di successo, dal momento che la selezione nazionale è campione mondiale in carica da ben 2 edizioni, e lo ZAKSA ha conquistato l’ultima Champions League battendo Trento in finale. Proveniente dal Lechia Tomaszów Mazowiecki, sbarca in costiera il regista classe ’99 Dominik Żukowski.

Com’ è nata l’opportunità di giocare in Italia, difendendo i colori della Folgore Massa?

“È accaduto tutto così in fretta. Avevo già avuto qualche contatto con il ds Ruggiero prima della doppia finale play-off contro Palermo, e rimanemmo d’accordo che in caso di promozione in A3 ci saremmo seduti per definire il trasferimento. Pochi giorni dopo il meritato trionfo, la società mi ha richiamato ed in poco tempo abbiamo chiuso ogni dettaglio”.

Quando hai iniziato a giocare a pallavolo, e cosa ti ha spinto a scegliere il ruolo di palleggiatore che rappresenta l’autentico fulcro di una squadra?

“Ho cominciato quando avevo appena 12 anni, e da lì il tempo è passato davvero velocemente. Perché in regia? Beh, il mio sogno è sempre stato quello di intraprendere una carriera importante in questo sport: non ho ricevuto la potenza fisica come dono naturale, per cui sarebbe stato difficile vedermi in altre posizioni. Con il tempo ho imparato ad amare il ruolo di palleggiatore, e non lo cambierei per nulla al mondo!”

Cosa provi ad essere il primo atleta straniero nella storia della Folgore Massa?

“È una sfida bella grande. La società ha tanta fiducia in me, e non ho parole sufficienti per definire la splendida accoglienza di tutti i dirigenti. Mi supportano, e sono onorato di poter essere parte della storia della Folgore Massa”.

Dalla Polonia all’Italia: due nazioni di altissimo livello, che si contendono lo scettro delle più importanti competizioni per club. Quali sono le tue ambizioni per il prossimo campionato di A3?

“Polonia e Italia sono due nazioni top per ciò che concerne il mondo del volley. Credo perciò che non ci saranno eccessive differenze per quanto riguarda approccio professionale agli allenamenti, metodologie di lavoro, e attenzione per ogni dettaglio di gioco. Ho grandi aspettative, e farò il possibile per raggiungere gli obiettivi prefissi. Non vedo l’ora di iniziare, e sono certo che si formerà subito un grande gruppo. Coesione e unità di intenti sono elementi imprescindibili per superare i momenti negativi e goderci quelli positivi”.

C’è un atleta che può essere considerato un tuo punto di riferimento?

“In verità, non ho un idolo in particolare. Per quanto riguarda il mio ruolo, ammiro molto il palleggiatore della nazionale francese Ben Toniutti. Se invece andiamo più in là, analizzando forza mentale e leadership, mi piacciono Michał Kubiak  e Osmany Juantorena".

Ti senti spesso con il ds Ruggiero e il coach Esposito: com’è stato il loro benvenuto e quali sono le tue prime impressioni sul sodalizio costiero?

“Ho ricevuto un’accoglienza davvero calorosa. Mi sento spesso con il ds: è sempre disponibile, aiutandomi sempre per qualsiasi problema o difficoltà. Non mancano le videochiamate con il coach, ed ho iniziato già a sentirmi con alcuni ragazzi del roster”.

Tra poche settimane sarai a Sorrento per la ripresa degli allenamenti. Che emozioni provi nel riprendere confidenza con la palestra, e quanta voglia c’è di conoscere man mano tutte le zone più belle della città?

“Sono molto carico! Ho tanta voglia di lavorare, anche perché la stagione scorsa è terminata agli inizi di aprile, per cui lo stop è stato davvero lungo. Ovviamente mi sto già allenando sodo in palestra per arrivare in perfette condizioni fisiche al primo allenamento, ma è chiaro che manca tanto il contatto con il palazzetto ed il pallone. Conosco le bellezze di Sorrento, e tutta la mia famiglia si è già innamorata guardando soltanto le foto su internet. Non è semplice lasciare il proprio paese ed i propri affetti, ma i miei più grandi tifosi come i miei genitori e la mia ragazza verranno spesso a trovarmi a Sorrento”.

Anche in Italia c’è una grande atmosfera all’interno dei palazzetti. Quanto sarebbe importante ritrovare il maggior numero di supporters possibile a riempire gli spalti?

“Giocare davanti al calore dei tifosi è la mia speranza per quest’annata. Possono giocare un ruolo fondamentale poiché rappresentano il settimo uomo in campo”.

 

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