(Fonte: Blunote.eu) - La sfida di Sorrento è delicata
se si considera la forza dell'antagonista, ma il Taranto ha ormai abituato a
tanto e non sorprenderebbe una riscossa in terra costiera. La forza dei
peninsulari è risaputa: ottimi giocatori a centrocampo e in attacco e un allenatore
tanto bravo quanto preparato. Davide Dionigi analizza il match con particolare
attenzione. "Sarà un impegno difficile contro una squadra forte dal
centrocampo in su. Il loro reparto mediano è molto fisico e per certi versi
molto simile al nostro. Sarri è molto preparato e conta su una rosa molto
organizzata, che gioca sulle seconde palle, brava nelle ripartenze veloci e
sulle palle inattive di solito fanno blocchi simili al basket. Spesso arrivano
a difendere in cinque uomini e in avanti si esprimono al meglio in un campo
abbastanza ristretto".
Le similitudini tra due
formazioni chiamate alla vittoria non mancano. "Il Sorrento, insieme al
Benevento, è obbligato a vincere questo campionato, noi andremo lì cercando di
fare la nostra partita. Non avremo paura dell'avversario, proveremo ad avere lo
stesso atteggiamento visto a Lumezzane, a Roma e a Castellammare di Stabia.
Giocheremo a viso aperto e con la massima serenità. Sono simili a noi per il
fatto di giocare molto alti, provando ad aggredire l'avversario e per questo mi
aspetto una gara diversa dalle altre in cui non mancheranno le azioni per
andare in porta. C'è molta qualità da una parte e dall'altra e il campo ci
permetterà di poter controllare la palla con maggiore disinvoltura rispetto
allo Iacovone, ma allo stesso tempo ridurrà gli spazi".
Le tre vittorie consecutive non
hanno gasato l'ambiente, anzi si direbbe che vige la massima tranquillità.
"Non c'è motivo per essere euforici – ammette il trainer -, siamo ancora
alla terza giornata ed è ancora presto per parlare. Per le difficoltà avute,
non mi aspettavo di vincere tutte le gare, ma dentro di me lo covavo sin dal
ritiro. Erano queste le sensazioni che provavo e mi ero convinto che ce la
potessimo fare. Poi gli infortuni mi hanno un po' destabilizzato e ho tentato
di trovare il giusto equilibrio con la massima calma"
L'uomo del momento è Lucas
Chiaretti. "Chiaretti lo conoscevo già perché avevo giocato insieme ad
Andria e a Taranto è maturato grazie anche alla convinzione del ragazzo di poter
diventare decisivo. Prima si limitava alla bella giocata, ora, invece, è
diventato determinante mettendosi al servizio della squadra".
Il segreto del successo è la
forza del gruppo. È questo il leit motiv che risuona incessantemente da più
parti. "Quando cambi sette undicesimi della formazione e gli elementi
nuovi danno il massimo, è giusto che ci sia il turn over. Questa è la mia
filosofia. Chiaretti è indispensabile finché corre, nel momento in cui
diminuisse la sua condizione, sarebbe un altro giocatore a scendere in campo.
Il calcio moderno è questo, è innovazione, e Antonio Conte della Juventus è
molto bravo a mettere in pratica questa sorta di evoluzione. Per giunta, questo
metodo è ottimo per tenere alta la concentrazione e mantenere la pressione fino
a quando non si gioca".
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