Finalmente Bondi

venerdì 29 luglio 2011 Lascia un commento


Conosciamo l’ultimo arrivato in casa Sorrento

Renato Rafael Bondi è nato a São João de Meriti, nello stato di Rio de Janeiro il 20 marzo 1981. Alto 180 cm per 80 Kg di peso è un giocatore eclettico che può ricoprire diversi ruoli giocando sia sulle fasce che dietro una prima punta. Ha antenati italiani il bisnonno infatti era di Viterbo ed è cresciuto a Brasilia.
Come tutti i ragazzi brasiliani, anche Bondi dà i primi calci al pallone per strada. Il piccolo Rafael va bene a scuola, ma non disdegna il lavoro. Fa il cameriere, aiuta il padre nella macelleria di famiglia e vende gelati per strada. Il primo contratto da professionista lo firma a 17 anni. Dopo tre mesi di prova viene ingaggiato dal Londrina, ma la vera svolta arriva due anni più tardi quando passa all’Atletico Paranaense nella serie A brasiliana. “In quel periodo avevo anche pensato di abbandonare il calcio per girare il mondo e fare il missionario – spiega Rafa – poi l’Atletico mi ha chiamato e ho capito che il mio destino era quello di fare il calciatore”. Un anno in Perù nel Juan Aurich e nel 2002 l’arrivo in Italia alla Salernitana allenata da Zeman allora in serie B. “Un ragazzo di Milano ha fatto vedere una mia cassetta a Zeman. Mi hanno chiamato per fare il provino e mi hanno preso”.
A Salerno Bondi resta un solo anno (13 presenze). Dalla B scende in C1 prima a Cava dei Tirreni, (31 presenze, 7 reti) poi due anni a Teramo (59 presenze, 6 reti) dove incontra Cari. Da lì direttamente a Messina in serie A. In riva allo stretto arriva nel gennaio del 2006. Undici presenze senza gol fino a giugno. Poi il trasferimento all’Arezzo, con cui disputa tre campionati, un anno in B con 37 presenze e due reti e due in Prima Divisione per 63 presenze complessive e 7 reti segnate. Nell’estate 2009 l’approdo al Perugia, dove malgrado la drammatica situazione societaria che a fine anno portò al fallimento riuscì a mettere insieme 33 presenze e 10 reti guadagnandosi il salto in serie B al Grosseto. In Maremma però non ripaga le aspettative, collezionando otto deludenti presenze senza mai essere determinante. Non avendo convinto lo staff biancorosso, il 3 gennaio 2011, durante il calciomercato invernale, passa all'Alessandria, squadra allenata da Maurizio Sarri, con la quale guadagna l’approdo ai playoff promozione giocando 13 incontri (1 rete).

La famiglia e la fede - Al centro della sua vita c’è però la famiglia “La famiglia è tutto per me. Mia moglie mi è stata accanto nei momenti più difficili. Il primo anno a Salerno giocavo poco e se non ci fosse stata lei, probabilmente non sarei rimasto in Italia È una presenza insostituibile nella mia vita come lo sono i miei figli”.
Rafael e Suzana si sono conosciuti in Brasile tredici anni fa, quando lui ancora non faceva il calciatore professionista. Si sono sposati nel 2001. Una storia d’amore dalla quale sono nati Ana Laura e Davi. Insieme hanno vissuto momenti belli e momenti brutti, ma non hanno mai mollato. Quando parla di sua moglie, gli occhi di Bondi si illuminano. “Alle volte basta uno sguardo per intenderci, con lei mi apro, mi confido. Sa quando ho bisogno di stare da solo e quando invece di parlare. È la persona che mi conosce meglio di chiunque altro”.
Oltre alla famiglia, l’altro punto fermo nella vita di Bondi è la fede. Rafael Bondi fa parte degli Atleti di Cristo il movimento Cristiano Evangelico di cui fanno parte tra gli altri anche Kakà, Cavani e Legrottaglie che si prepone come scopo la diffusione del messaggio evangelico attraverso lo sport. Sul braccio sinistro porta un tatuaggio con la scritta “Nada vai me separar do amor de Deus” (Niente mi separerà dall'amore di Dio). “Dio ci dona le cose belle e ci conforta nelle difficoltà. Il primo anno che siamo arrivati in Italia ci è stato di grande aiuto. Ci siamo aggrappati a lui. Ho pregato tanto. La fede ci dà la forza per andare avanti. La mia famiglia sarà sempre grata al Signore”. Fuori dal campo veste i panni del marito e del papà. “I miei figli sono un regalo meraviglioso. La loro nascita mi ha cambiato la vita. Di questo ringrazio Dio”. “Tutti noi abbiamo bisogno di Dio, ma a volte cerchiamo la felicità in altre cose...nei vestiti, nel divertimento, cose che passano.  Cerchiamo cose che riempiano la nostra vita di impegni  e compromessi, ma quello di cui abbiamo veramente bisogno è conoscere il Signore. Ma dobbiamo conoscerlo veramente e permetterGli di cambiarci, come è successo a me! Gesù nella Bibbia disse: Io sono venuto a dare vita e vita con abbondanza”.

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