giovedì 15 luglio 2010
Lascia un commento
Le nuove norme della Lega Pro sull'utilizzo dei giovani non piacciono all’Associazione Italiana Calciatori: le società di Prima Divisone, per poter concorrere alla ripartizione dei contributi federali, devono infatti tesserare almeno 8 under 23 (10 in Seconda Divisione); inoltre, in ogni partita, devono schierare in campo almeno 2 calciatori nati nel 1989 (tre in seconda) per almeno trenta minuti.
L'AIC ha preso posizione, contro queste norme emanando un comunicato molto polemico: «Questa caccia agli anni 89 fa scomparire ogni traccia di meritocrazia che dovrebbe viceversa essere il principio fondante della carriera dei calciatori: tra un 89 meno bravo e un 88 un poco più bravo, non c'è dubbio che le società saranno costrette a scegliere il primo. Una decisione che significherebbe la perdita di centinaia di posti lavoro perché una considerevole quota di tesserai diventerebbero sostanzialmente dei precari. Senza poi dimenticare che il livello tecnico dei campionati si abbasserebbe ulteriormente, arrivando a una sorta di campionato Berretti, con alcuni fuori quota».
L’Associazione Italiana Calciatori si appella al presidente della Lega Pro, Mario Macalli, e al presidente federale Giancarlo Abete perché «si arrivi in tempi rapidi all'annullamento delle norme».
0 commenti »
Lascia la tua risposta!
Aggiungi il tuo commento qui sotto, oppure esegui un trackback dal tuo sito. Puoi anche iscriverti a questi commenti via RSS.
Sii gentile, rimani in argomento. Lo spam non sarà tollerato.