lunedì 12 luglio 2010
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Sabato scorso è scaduto il termine per i ricorsi alla Covisoc: Dei 25 club bocciati in prima istanza 8 non hanno presentato ricorso. In Prima Divisione hanno alzato bandiera bianca l’Arezzo e il Real Marcianise. Avevano già dato forfait Gallipoli, Mantova, Perugia e Rimini. In Seconda Divisione niente ricorsi per Alghero, Cassino, Legnano, Manfredonia, Olbia e Pro Vasto. Si aggiungono ad Itala San Marco, Monopoli, Scafatese e Valle del Giovenco, che avevano già rinunciato al calcio professionistico. Sale quindi a sedici il numero delle escluse dalla Lega Pro.
Stamani la Covisoc ha iniziato ad esaminare i ricorsi ricevuti, ed entro giovedì emetterà il suo parere vincolante. Sulla base delle indicazioni dell'organo tecnico, il consiglio federale della Figc convocato per venerdì 16 luglio ratificherà tutte le esclusioni dai campionati professionistici.
Purtroppo si sa già adesso che ci saranno almeno altre due bocciate. Stiamo parlando di Potenza e Sangiustese che non sono riuscite a mettersi in regola neanche attraverso il ricorso.
Al momento quindi le società che possono, ormai, considerarsi fuori dal professionismo sono già diciotto. Tra le 15 che hanno presentato il ricorso, quelle che rischiano di più sembrano essere la Salernitana e la Cavese. I granata sono riusciti a mettersi a posto con la fideiussione, ma hanno qualche problemino con le liberatorie; situazione inversa, invece, per gli aquilotti. Situazioni diffciclmente risolvibili anche quelle del Figline e della Villacidrese. Una vera e propria ecatombe. Il rischio che la terza serie possa perdere per strada una ventina di club è prossimo a verificarsi.
Sostituire tutte queste squadre, tramite l’usuale procedura dei ripescaggi, appare ipotesi alquanto azzardata. La prossima estate si correrebbe sicuramente il rischio di trovarsi di fronte ad una situazione analoga se non peggiore. Il presidente di Lega Pro, Mario Macalli, in una lunga intervista rilasciata qualche giorno fa a Flavio Grisoli di Professionecalcio.net sta già pensando di limitare il numero dei ripescaggi allo stretto indispensabile.
Le soluzioni praticabili in tal caso sono due. Quella per cosi dire “soft” prevede la formazione di gironi di solo 16 squadre, al posto delle 18 degli attuali. In tal modo l’organico della Lega Pro scenderebbe ad 80. Dieci meno rispetto allo scorso anno.
La soluzione “hard” è quella di ridurre a due i gironi di Seconda Divisione. In questo caso l’organico della Lega Pro calerebbe a72.
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