Lo Stabia piange lacrime di coccodrillo

venerdì 7 ottobre 2011 Lascia un commento


Torniamo nuovamente sul procedimento disciplinare a carico della Juve Stabia e del Sorrento per i fatti accaduti durante il derby dell’aprile 2009 il cui risultato sarebbe stato manipolato da Cristian Biancone e Vitangelo Spadavecchia in modo da far perdere il Sorrento. La società rossonera doveva rispondere anche di un tentato illecito per l’incontro Taranto-Sorrento del dicembre 2008.
Il Procuratore federale Stefano Palazzi ha usato la mano pesante e, come già anticipato ieri pomeriggio, riguardo alle due società, ha proposto 9 punti di penalizzazione  per la Juve Stabia e 6 per il Sorrento più un’ammenda di 20mila euro per la società rossonera.
Particolarmente severe anche le richieste per i tesserati coinvolti: per l’ex attaccante rossonero Cristian Biancone, Palazzi ha chiesto la radiazione, mentre per il portiere Vitangelo Spadavecchia, sono stati proposti 4 anni di squalifica.
Per  Roberto Amodio, attuale amministratore unico della Juve Stabia sono stati chiesti 3 anni e 3 mesi di squalifica, mentre per l’ex presidente del Sorrento, Antonino Castellano che evidentemente ha avuto un ruolo molto marginale nella vicenda la richiesta è stata di un solo anno di squalifica.
Un peso rilevante lo hanno giocato i verbali degli interrogatori dei due ex calciatori della Juve Stabia, Biancolino e Grieco, che Palazzi ha acquisito il mese scorso dalla DDA di Napoli che hanno aggravato pesantemente la posizione della Juve Stabia e di Roberto Amodio e che forse potrebbero alleggerire anche la posizione del Sorrento che è stato dimostrato essere stato vittima inconsapevole delle macchinazioni altrui subendo un pesante danno sportivo e di immagine.
Visto il quadro della situazione che è emerso dalle indagini della DDA la Juve Stabia dovrebbe ringraziare Palazzi per non aver calcato ulteriormente la mano. Probabilmente, se la richiesta è stata di solo 9 punti lo si deve al fatto che il campionato è già iniziato per cui è prevalsa la considerazione che una penalizzazione maggiore avrebbe potuto falsare il torneo. In un altro momento, forse, vista al gravità delle accuse le vespe avrebbero rischiato addirittura la retrocessione diretta, come accaduto all’Alessandria.
I lamenti di Giglio e Manniello apparsi su molti organi di stampa in queste ore risultano quindi del tutto fuori luogo. Meglio farebbero se andassero ad accendere un cero alla Madonna di Pompei strisciando sulle ginocchia dal Menti fino al  Santuario.
Era opinione comune che la sentenza sarebbe stata emessa subito dopo le richieste del procuratore  invece l’organo giudicante si è preso alcuni giorni per studiarsi meglio le carte presentate dall’accusa e le memorie difensive. Secondo alcuni si tratta di un buon segno perché sta a significare che i giudici non hanno ancora maturato un convincimento. Non è detto però che ci si debba aspettare delle sanzioni meno lievi di quanto richiesto. Potrebbe anche accadere il contrario, nessuno lo vieta. Probabile comunque che la decisione venga presa appena dopo il week end, lunedì o martedì al massimo. Solo dopo sarà possibile ricorrere in appello.

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