mercoledì 24 novembre 2010
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Il tecnico del Gubbio Vincenzo Torrente è pronto alla sfida col Sorrento. Scalda i tifosi in vista del big match di domenica e auspica un “Barbetti” stracolmo. Poi sulla gara: “Restiamo spensierati”.
“Voglio uno stadio pieno come non ho mai visto. Lo meritano i ragazzi”. In poche parole il desiderio di Vincenzo Torrente in vista del big match contro la capolista Sorrento. “Faccio un appello ai tifosi, mi auguro di rivedere quella passione contagiosa di San Marino. Il Gubbio si accinge a giocare una gara che per certi versi potrebbe profumare di storia. E dire ‘io c’ero’, dovrebbe essere motivo d’orgoglio per questa gente della quale ammiro la genuinità. Genuinità che domenica va fatta toccare con mano al Barbetti”. Dall’appello agli obiettivi. Mister, il leit motiv non cambia. Meno sedici dalla salvezza? “Lo dico convinto, al di là dell’importanza della gara di domenica. Ci stiamo godendo questo bel momento, trovare aggettivi alla squadra non è semplice. Eccezionale, straordinaria per spirito di sacrificio, attaccamento alla maglia. Non dobbiamo mollare di un centimetro come stiamo facendo, poi dopo i 41 punti si vedrà”. La ricetta per il Sorrento? “La solita. Spensieratezza e giocare senza assilli di sorta”. Capolista senza Paulinho. “E’ chiaro che è una perdita importante per loro. Ma intorno ruota una squadra costruita per vincere. Non hanno nessun under, tutti giocatori esperti, come Erpen, Rossi tra i pali, bravissimo con i piedi, e in generale, in ogni settore del campo. Senza tralasciare mister Simonelli che conosce la categoria come pochi”. Sorrento già sconfitto in amichevole in estate. “Domenica sarà tutt’altra storia. Il calcio di agosto lascia il tempo che trova. All’epoca loro stavano provando determinate soluzioni tattiche, una ricerca sistematica del fuorigioco che oggi hanno quasi abbandonato. Le cose sono cambiate, difesa alta, ma con più raziocinio. Credo che domenica verranno a giocarsi la gara, ma con qualche accorgimento. E noi agiremo di conseguenza”. Campani spietati in casa, meno fuori. Il fatto di giocare le gare interne sul sintetico è un vantaggio? “Potete dirlo forte, è un altro calcio, come un altro calcio è giocare sulla terra. Giocando al Barbetti potrebbe essere per noi un piccolo vantaggio, ma questo lo diciamo a bassa voce non dimenticando che troveremo una delle candidate alla vittoria finale”. Borghese ancora bomber e Gomez che ha ritrovato la via delle rete. Bei segnali? “Borghese lo conoscevo dai tempi della Primavera al Genoa. Oggi è maturato, ha reagito da uomo di calcio a certi episodi sui quali francamente ci sarebbe da discutere. Ma è acqua passata. Contento per Gomez, per un attaccante il gol è vita. Il fatto di aver segnato anche in non perfette condizioni dovrebbe regalargli quel qualcosa in più per sopportare un problema fisico che esiste. Lui come gli altri che hanno qualche acciacco, sono certo che metteranno in campo l’anima. Del resto lo hanno sempre fatto”. Mister si vesta da indovino, chi o che cosa decideranno il match? “Avranno un peso determinante le giocate dei singoli e le palle inattive”. E qui il Gubbio sa il fatto suo anche se Borghese ormai sarà entrato nel taccuino dei super controllati. “Anche Briganti e Bartolucci hanno centimetri per far male”. Intanto piovono complimenti da ogni parte, in particolare da addetti del settore. Paolo Tramezzani su Rai Sport ha parlato del Gubbio come candidato a dire la sua fino in fondo. “Fa piacere, lui lo può dire e lo ringrazio a nome di tutti i ragazzi. Noi però pensiamo ad altro”.
Articolo tratto dal Corriere dell’Umbria a firma Guido Giovagnoli
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