(Fonte: lunaset.it) - La brutta
sconfitta con la Tritium è solo un lontano ricordo. Il successo esterno sul
Viareggio, infatti, è servito a scacciare gli spettri e a restituire autostima
alla squadra di Giovanni Bucaro, che adesso deve affrontare l’esame più
difficile, quello del derby con il Sorrento.
Le partite tra cugini sono sempre
speciali. Se a ciò aggiungiamo che l’Avellino è chiamata a confermare i
progressi fatti nella trasferta toscana e a regalare ai tifosi una vittoria
casalinga, allora il match di domenica assume contorni ancora più particolari.
L’umore all’interno dello spogliatoio è alto, c’è voglia di far bene ma anche
la consapevolezza che la squadra deve ancora crescere.“Quella con il Viareggio è una vittoria molto importante – dichiara
Lucas Correa – Sono tre punti che fanno
morale, soprattutto dopo la sconfitta con la Tritium. Due settimane fa abbiamo
disputato una gara inguardabile ma adesso le cose sono cambiate. Domenica ci
aspetta una partita difficile con il Sorrento, una squadra che punta alla
vittoria alla vittoria del campionato e al salto di categoria. Sappiamo di
essere inferiori ai nostri avversari, e che il lavoro da fare è ancora tanto,
ma ce la giochiamo. Abbiamo un debito nei confronti dei nostri tifosi, dopo la
vittoria in trasferta vogliamo regalargli un successo al Partenio, è per loro
cercheremo di vincere”.
Le polemiche del dopo-Tritium non
hanno risparmiato neppure l’argentino, che ha saputo trarre il meglio dai
giudizi, anche negativi. “Tutte quelle
critiche ci hanno fatto bene, ci hanno spronato, infatti in Toscana siamo entri
in campo con una mentalità diversa. Nella settimana che ha preceduto la partita
di Viareggio abbiamo lavorato con l’allenatore provando nuovi schemi. Avevamo
voglia di trovare i tre punti e ci siamo riusciti anche con un pizzico di
fortuna”.
Partito sottotono, Correa è
cresciuto di condizione con l’avvio del campionato ma non è mai riuscito ad
esprimersi al meglio. Ecco il perché: “Ho
sempre giocato da trequartista – spiega –
ma mi trovo bene sia con il centrocampo a tre che a quattro. In questo caso, ho
più libertà in fase offensiva, riesco ad essere più pericoloso. Con il
centrocampo a tre invece sto più lontano dagli attaccanti e dalla porta. In uno
schema simile, mi troverei meglio da centrale dietro la punta, come ho sempre
giocato in passato. Tuttavia, eseguo gli ordini dell’allenatore, che fa le
scelte in base a ciò crede che sia meglio per la squadra”.
Con il Viareggio si è vista una
novità rispetto al passato, l’impiego del 4-4-2. “È stato difficile cambiare il modo di giocare in poco tempo ma
bisognava farlo perché con la Tritium avevamo giocato davvero male. Tutti
dobbiamo dare il massimo, sia noi giocatori che l’allenatore che deve fare le
scelte più opportune per la domenica”.
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