La settimana scorsa Penisola
Sport ha inviato una segnalazione al Guinness World Record per ottenere la
certificazione di un primato molto particolare, quello dell’individuo risultato
positivo al maggior numero di sostanze dopanti in un singolo controllo
antidoping.
Questo primato appartiene senza
ombra di dubbio a C. S. cicloamatore tesserato per la Polisportiva Costiera Sorrentina che al controllo antidoping
disposto dal Ministero della Salute in occasione della gara “4° Fondo
Marsicana” svoltasi ad Avezzano il 3
agosto 2008 risultò positivo a
ben otto sostanze dopanti (efedrina, desametasone, oxilofrina, mesterolone,
metilprednisolone, stanozololo, hCG e testosterone) e fu successivamente squalificato a vita da qualsiasi
attività agonistica dalla Federazione Ciclistica Italiana che rinviò a giudizio
anche la Polisportiva Costiera
Sorrentina per
violazione dell’articolo 1 - punto 5 - comma b del R.G.D. (responsabilità
oggettiva).
Il deferimento fu emesso il 28
ottobre 2008 e si sarebbe dovuto discutere ad inizio 2009. I dirigenti della Polisportiva Costiera Sorrentina per
evitare di essere pesantemente sanzionati non affiliarono più la società alla
Federazione Ciclistica Italiana e proseguirono l’attività con un ente di
promozione sportiva. Quindi, dal primo
gennaio 2009 la Polisportiva
Costiera Sorrentina non fa più parte
della Federazione Ciclistica Italiana. Dal primo gennaio di quest’anno la Polisportiva Costiera Sorrentina non risulta
più affiliata nemmeno a questo ente di promozione sportiva e il suo posto è
stato preso dal Team Ciclistico
Sorrentino che annovera tra le proprie file moltissimi componenti della Polisportiva Costiera Sorrentina.
A tuttoggi Polisportiva Costiera Sorrentina non è presente nell’elenco
delle società sportive riconosciute dal Coni. Non può quindi in nessun modo
fregiarsi del titolo di società sportiva.
Ho voluto rimarcare quest’ultimo
periodo perché ancora oggi capita di leggere articoli in cui si parla della Polisportiva Costiera Sorrentina accostandola
alla Federazione Ciclistica Italiana.
Ma torniamo al caso che coinvolse
C.S.: questo cicloamatore prima di essere tesserato per la Polisportiva Costiera Sorrentina aveva già scontato quasi otto anni di squalifica per tre diversi
procedimenti. La prima squalifica gli arrivò perché fu trovato positivo ad un
controllo antidoping. La seconda perché non si presentò ad un controllo
antidoping. La terza perché si presentò a
gareggiare prima che finisse il periodo di interdizione precedente.
Quando C.S. finalmente terminò la
lunga squalifica i dirigenti della Polisportiva
Costiera Sorrentina corsero ad accaparrarselo e furono prontamente ripagati
dai numerosi successi che il loro “campione” seppe mietere. Il presidente
della Polisportiva Costiera Sorrentina andò persino al telegiornale di
Canale 21 a
vantarsi dei successi conquistati, e fu fatto un sito web per vantarsi delle
gesta del grande campione che a 45 anni vinceva con enormi distacchi tutte le
gare cui partecipava staccando anche dei professionisti in attività più giovani
di lui di venti e passa anni.
Col passare del tempo al CONI
cominciarono ad insospettirsi e decisero di operare un controllo antidoping a
sorpresa ad una delle gare cui partecipava C.S.
Detto fatto, quando, il 3 agosto 2008, C.S. tagliò trionfalmente il traguardo
della 4° Fondo Marsicana non poteva sospettare che la sua carriera stava per
concludersi. Pochi attimi dopo lo speaker della corsa lo invitò a presentarsi
al controllo antidoping. La trappola era scattata. C. S. si sottopose al
controllo e le provette con il prelievo furono successivamente consegnate al
Laboratorio del Foro Italico.
Immaginate che faccia fece
l’esaminatore quando il campione risultò positivo ad 1, …2!, ...3!, ...4!, …5!,
…6!, ...7! …8! diverse sostanze vietate. Come minimo avrà pensato di essere
finito su Scherzi a parte.
A quel punto si mise in moto
l’iter processuale che portò alla squalifica a vita. C.S. cercò di giustificare
l’assunzione dei medicinali, con una dichiarazione postuma di uso terapeutico
che la C.A.F. rigettò senza nemmeno controllarne l’autenticità, chiudendo il
processo in pochissimi minuti.
La notizia della squalifica fece
il giro del mondo. L’unico a non parlarne fu proprio il sito della Polisportiva Costiera Sorrentina che
dopo poco tempo cessò addirittura di esistere.
A quei tempi Penisola Sport non
era ancora nata e la notizia sfuggì anche a noi. Pochi giorni fa un amico ci ha
trasmesso l’intero incartamento ed abbiamo capito che c’era la possibilità di
rendere i dovuti onori alla Polisportiva
Costiera Sorrentina proponendo la sua iscrizione nel Guinness dei primati come società dell’individuo risultato positivo
al maggior numero di sostanze dopanti in un singolo controllo antidoping.
L’unico intoppo all’iscrizione potrebbe
essere costituito dal fatto che la Polisportiva
Costiera Sorrentina almeno per quello che riguarda le carte ufficiali del
Coni non esiste più. Un esperto in
materia ci ha però rassicurato dicendo che è sempre possibile un riconoscimento
postumo.
Non ci resta che attendere.
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