venerdì 3 giugno 2011
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Ma la classifica la faranno i giudici
Il presidente di Lega Pro: «Terminiamo la stagione, poi vedremo se le promozioni vanno riscritte L’Hellas? Grave se non ha denunciato» Martinelli: «Siamo onesti». Oggi i primi interrogatori
Lo scandalo scommesse «rischia di aver già falsato alcuni dei risultati di vari campionati», scrive il gip di Cremona, Guido Salvini, nell’ordinanza che ha portato all’arresto di Beppe Signori («Quello da 200 gol in serie A», era il nome in codice con il quale si riferivano a lui i componenti dell’organizzazione) e dei suoi quindici presunti complici. In molti temono che al terremoto giudiziario seguirà quello della giustizia sportiva, in grado di far crollare come un castello di carte le classifiche di Lega Pro e serie B. Il sogno dei playoff rischia quindi di trasformarsi in un incubo per l’Hellas. C’è già chi pregusta questo scenario. Come il Foggia, che si dice certo del fatto che l’inchiesta «porterà alla sospensione delle partite e al congelamento delle promozioni». In una nota diffusa ieri, la società pugliese annuncia che «sta valutando di convocare l’intera rosa del calciatori e lo staff tecnico, così da essere pronta a giocarsi in qualsiasi momento i playoff contro formazioni che, come il Foggia, si giocano le gare sul campo e non a tavolino. Le sanzioni inerenti eventuali irregolarità dell’attuale campionato non possono essere scontate in futuro, ma vanno applicate al torneo in corso».
Il presidente dell’Hellas, Giovanni Martinelli, ostenta sicurezza. «Da quando sono alla guida del club scaligero, più di due anni, non mi ha mai nemmeno sfiorato l’idea di alterare di proposito l’andamento di una partita. Ogni singolo punto è stato conquistato sul campo, in modo onesto, grazie all’impegno della squadra. Io, la dirigenza, la formazione gialloblù e i tifosi possiamo sempre andare avanti a testa alta, senza paura di essere smentiti». E in effetti, stando agli elementi raccolti dagli investigatori, il direttore sportivo del Ravenna, Giorgio Buffone, avrebbe contattato «la dirigenza della squadra veronese ai finiti di concordare una possibile sconfitta del Ravenna, non riuscendo nell’intento ». In pratica, i vertici dell’Hellas gli avrebbero risposto picche, anche perché «temevano una eventuale indagine della Federcalcio».
Eppure i problemi per la società scaligera potrebbero arrivare ugualmente. Il Verona nega che gli siano mai state offerte vittorie, ma se le dichiarazioni di Buffone venissero dichiarate attendibili, i vertici dell’Hellas rischiano l’accusa di omessa denuncia. E su questo punto, il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, chiede il pugno di ferro. «Spetta alla magistratura ordinaria e a quella sportiva valutare se sono effettivamente stata compiute delle irregolarità. Ma se davvero i vertici dell’Hellas non hanno denunciato un tentativo di combine sarebbe un fatto molto rilevante, che non può passare senza conseguenze», dice Macalli al Corriere di Verona. «Quando si viene a conoscenza di un illecito, anche il più stupido o banale, non è sufficiente non prendervi parte o rifiutare l’offerta di concordare il risultato: si ha l’obbligo di segnalarlo alle autorità competenti. Non farlo, nel mondo del calcio, è gravissimo ».
Il presidente della Lega Pro non si sbilancia su quali possano essere le conseguenze, ma fa una promessa: «Finiremo questa stagione, i playoff verranno portati a conclusione. Poi la parola spetterà alla giustizia sportiva, che deciderà se la classifica dovrà essere ribaltata o meno, con le conseguenze che ciò comporterebbe per quanto riguarda le promozioni e le retrocessioni. In ogni caso la Lega Pro si costituirà parte civile in un eventuale processo». Una giustizia sportiva della quale Macalli sembra però fidarsi poco: «Andrebbero mandati tutti a casa. Ci sono delle scelte assurde, come quando riducono le sanzioni senza alcun motivo o quando depositano la motivazione mesi dopo aver pronunciato una sentenza. Se hanno di meglio da fare, invece di lavorare, che vadano altrove e lascino le loro poltrone ad altri che "vivono" per questo sport». Intanto, sul fronte della magistratura ordinaria, l’inchiesta va avanti. Oggi, dalle 12, al Palazzo di Giustizia di Cremona si svolgeranno i primi interrogatori degli arrestati. A raccogliere le loro dichiarazioni sarà il giudice titolare dell’indagine, Guido Salvini, ma stando a quanto anticipato dai legali delle sette persone finite in carcere, i loro clienti con ogni probabilità si avvarranno della facoltà di non rispondere. Le persone che si trovano agli arresti domiciliari, saranno invece sentite dai tribunali delle rispettive città.
Fonte: www.corriere.it
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