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| S. E. il Prefetto di Napoli dott. Andrea De Martino |
Anche nel calcio esistono i figli e i figliastri e in questo fine settimana ne abbiamo ricevuto un’ulteriore conferma. Ai tifosi salernitani è stato impedito di seguire la loro squadra nella trasferta di Sorrento stabilendo che i biglietti del settore ospiti del campo Italia potevano essere acquistato solo dai possessori della “Tessera del Tifoso”.
Il nuovo Prefetto di Napoli Andrea De Martino messo al corrente della possibilità che qualche tifoso granata sprovvisto di tessera acquistasse il biglietto in uno degli altri settori si è affrettato ad emanare un ordinanza dove è stabilita la vendita dei tagliandi ai soli residenti nel comune di Sorrento ed in quelli confinanti, con annullamento dei biglietti già venduti in difformità.
Diversamente ai tifosi della Juve Stabia è stato consentito di seguire la propria squadra nella trasferta al San Vito di Cosenza in quanto si è venuto a sapere che la normativa riguardante la “Tessera del Tifoso” entrerà in vigore solo a partire da domenica 29 agosto.
Il comunicato pubblicato dal sito dello Stabia riporta le seguenti parole “Si rende noto, che per l’acquisto dei tagliandi del settore ospiti per assistere alla gara Cosenza – Juve Stabia di domenica 22 agosto, non è obbligatorio aver sottoscritto la Tessera del Tifoso. Pertanto, anche i non sottoscrittori della tessera del tifoso, potranno acquistare il biglietto d’ingresso entro e non oltre le ore 19 di sabato 21 agosto.”
Due situazioni analoghe sono state trattate in modo diametralmente opposto. L’uniformità di giudizio uno dei cardini fondamentali su cui si basa l’amministrazione della giustizia fin dall’antica Grecia è andata a farsi benedire un’altra volta. La decisione del Prefetto di Napoli farà perdere almeno 15000 euro al cassiere del Sorrento ed è probabile che una cifra simile se non maggiore verrà a mancare anche ai ristoratori della Penisola che vedono sfumare la possibilità di accogliere un numero considerevole di sostenitori granata.
Questa volta non c’è nemmeno l’alibi che si dovevano evitare possibili scontri tra le tifoserie. Nei precedenti ventidue incontri tra Sorrento e Salernitana non si è mai verificato alcun episodio che potesse giustificare una simile ordinanza. Eppure in alcune occasioni ci si giocava la promozione la promozione in B.
Chi rifonderà i sorrentini dei mancati introiti? A quando il prossimo divieto?

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