Dopo l’appello lanciato lunedì dal DS Riccardo Di Bari che chiedeva ai tifosi di sostenere la squadra durante lo svolgimento della prossima partita con il Benevento rimandando gli eventuali fischi e contestazioni alla fine della partita un analoga richiesta è stata fatta oggi dal vicepresidente Attilio Gambardella dalle pagine di solosorrento.it. “Invito l’ambiente a stare vicino alla squadra. I tifosi possono manifestare il proprio dissenso, ci mancherebbe altro, ma questo non credo sia il momento adatto per eccedere nelle critiche a senso unico. L’unica cosa da fare è restare uniti per il bene del Sorrento. È ovvio che anche la dirigenza s’aspetta ben altri risultati: non fa mancare mai nulla alla squadra, a cui paga regolarmente gli stipendi alla fine del mese. Ma col Benevento è un derby molto importante: l’apporto dei tifosi è essenziale”.
Anche Florian Myrtaj nel corso dell’allenamento del martedì conversando con i tifosi ha chiesto agli stessi di sostenere la squadra per tutta la durata della partita evitando le contestazioni a partita in corso.
Effettivamente, continuando a fischiare o insultare i giocatori della propria squadra durante la disputa di un incontro si corre il rischio di aggravare ulteriormente il quadro psicologico di un atleta già in difficoltà aggiungendo danno a danno e pregiudicando irreversibilmente le possibilità di successo. La speranza è che il Sorrento offra una prestazione a livello di quella avuta nella prima ora contro la Cremonese e riesca ad ottenere un importante successo riconquistando la fiducia dei propri sostenitori. Dovesse andare diversamente si auspica che il pubblico non abbandoni la squadra al proprio destino ma accresca ancora di più il proprio sostegno e incitamento.
Volendo portare un paragone al di fuori del mondo dello sport, l’affetto per una persona cara aumenta proprio quando questa attraversa un momento di difficoltà. Si è più comprensivi, gli si rivolgono maggiori attenzioni, si cerca di fare tutto il possibile per aiutarla. La stessa cosa si dovrebbe fare quando la propria squadra non riesce ad ottenere i risultati sperati.