Il Sorrento stravince la sfida del tifo con il Sant’Agnello

lunedì 30 novembre 2015 Lascia un commento

Accade molto raramente che una squadra, che ha appena perso per 5-0, all’uscita dal campo raccolga molto più applausi e incitamenti di quella che ha vinto. Eppure questo si è verificato ieri pomeriggio al Campo Italia di Sorrento al termine dell’incontro tra il Sant’Agnello e il Sorrento. Mentre il Sant’Agnello vincitore andava a raccogliere l’applauso di tre o quattro capiclaque prontamente imitati nelle loro gesta da un gruppetto di bambini, gli sconfitti del Sorrento venivano sommersi dagli incitamenti dei loro 150 tifosi (fonte Sant’Agnello) che occupavano la curva sud. È finita con il centrocampista Mahamadou Traorè a scattarsi un selfie sotto la sud con i tifosi festanti alle spalle come se a vincere l’incontro fosse stato il Sorrento e non il Sant'Agnello.
Ieri pomeriggio più che la vittoria sul campo, a nostro avviso mai in dubbio, considerata la differenza di valore e di risorse messa in gioco dalle due società, era in discussione quale delle due squadre continuasse a riscuotere maggior seguito presso gli sportivi della penisola. Dopo tutti i colpi bassi che ha dovuto subire il Sorrento negli ultimi mesi e che non stiamo qui a ricordare altrimenti finiremmo domani mattina; dopo tutti i ricatti le minacce e le intimidazioni subiti dai suoi tifosi nella settimana precedente la gara, nessuno avrebbe immaginato di vedere tanta gente nella curva sud. E tanti altri ne sono mancati per paura di compromettersi agli occhi dei potenti. Un amico fuori dal campo mi ha detto: “Sto con voi, ma vado nell’altra curva perché altrimenti rischio di perdere il posto lavoro”. D’altronde questo è il modo di comportarsi di certi individui.
Fortunatamente c’è ancora tanta gente che mette al di sopra di tutto la propria dignità. Che non si lascia ingannare da chi spaccia per suo un nome che non gli appartiene. Che rimane fedele alla propria fede calcistica nonostante i deludenti risultati della squadra. Che non la abbandona nel momento della difficoltà. Che non si piega ai ricatti, alle minacce o alle intimidazioni. Che vuole che il Sorrento, quello vero, continui ad esistere. Che non ha paura di far sentire la propria voce. Che durante l’incontro ha più volte riaffermato il rispetto dei propri diritti, chiedendo a gran voce al sindaco di restituire la struttura del Campo Italia al Sorrento. Quel campo che è stato tolto illegalmente Sorrento per affidarlo al Sant’Agnello.
Esemplare quello che ha scritto un vecchio tifoso su facebook: 
“IL SORRENTO NON SI DISCUTE SI AMA. Fino a che esisterà il SORRENTO non tradirò mai, come hanno fatto in molti che sono saliti sul carro dei vincitori. È una vergogna che l'amministrazione locale (votata anche dai tifosi del SORRENTO) faccia giocare il Sant'Agnello in casa nostra e faccia giocare il SORRENTO in giro x la Campania. Forza SORRENTO SEMPRE il Campo Italia è nostro e non degli ospiti”.
Quelli del Sant’Agnello temevano molto questo incontro perché sapevano già che sarebbero venute fuori molte verità finora tenute nascoste dai giornalai compiacenti. Alla prova dei fatti si è potuto constatare che molti sorrentini non si sono fatti abbindolare dalle ripetute menzogne proclamate da Giglio e dagli accattoni che gli ronzano intorno, ma sono rimasti fedeli al “vero Sorrento” decretando la sconfitta dello sciagurato progetto che porta il nome di Football Club Sorrento.
Se si vuole realmente rilanciare il Sorrento, lo si deve fare acquisendo l’originale che già esiste e non inventandone un altro che puzza di falso lontano un miglio.

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