Età media o minutaggio. Una dualità che sta arroventando l'estate dei club di Lega Pro, alla ricerca di certezze e rassicurazioni per accedere ai contributi federali anche nella prossima stagione.
Un anno fa, proprio di questi tempi, le linee guida dell'ultimo campionato erano state già determinate, consentendo alle società di poter agire sul mercato con regole certe. Tesseramento di 8 calciatori professionisti nati dopo il 1° Gennaio del 1990 in Prima Divisione, e 10 in Seconda, sempre nati dal 1990 in poi: questi gli obblighi per poter usufruire dei corrispettivi federali. Contestualmente all'utilizzo in partita di due under classe '92 in Prima Divisione e tre, sempre del '92, in Seconda. Qualche mese fa Mario Macalli, presidente di Lega, aveva pensato di irrigidire questi vincoli avvicendando il criterio del minutaggio con quello dell'età media dei giocatori impiegati in partita, fissato inizialmente a 23 anni e poi portato ufficiosamente a 24 per i tornei di Seconda Divisione.
Uno scenario, però, che sembra destinato a sfumare sul nascere. Troppe le perplessità di moltissimi club di Lega. Palesi le difficoltà che avrebbero avvinghiato le varie dirigenze nella costruzione delle rose e gli allenatori nell'utilizzo sano e consapevole delle risorse a disposizione. Per ora non c'è nulla di ufficiale in quanto qualsiasi decisione sull'argomento verrà presa soltanto nel corso della terza settimana di agosto. Un altro dei paradossi di questo governo del calcio, incapace di fornire risposte celeri e sicure alle società ma troppo spesso saccente nel voler indicare ricette taumaturgiche sulla strada del risanamento.
Sta di fatto, però, che si va verso la conferma del minutaggio secondo le forme sperimentate negli ultimi 12 mesi. Magari con l'utilizzo di under del '93 (e non più del '92) come condizione per accedere alla totalità dei contributi. Si vedrà. Ma è questa l'indicazione che sta emergendo dopo giorni febbrili di consultazioni e faccia a faccia informali.
Una scelta di buon senso peraltro anticipata sottovoce dal ds rossonero Marcello Pitino durante la conferenza stampa in cui era stato presentato insieme al tecnico Chiappino. Va da sé che, rebus sic stantibus, si attende una rapida soluzione del "caso" Rossi. Per i tifosi, che ne richiedono la conferma senza condizioni, è una bandiera. Per qualsiasi addetto ai lavori una garanzia da non disperdere oltre che un lusso per la categoria. Il portierone napoletano vuole restare a Sorrento a prescindere da qualsiasi discorso economico. Il club deve pensarci. Agendo certamente con autonomia ma con profonda riflessione, nella consapevolezza che gli aspetti positivi di una riconferma oggi hanno un peso specifico massiccio rispetto a quelli negativi. Ripartire da Rossi si può. E, forse, si deve.
Stefano Sica
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