D’Angelo smentisce Durante

sabato 21 giugno 2014 0 commenti

L’amministratore unico del Sorrento, avvocato Francesco D’Angelo dopo aver appreso le dichiarazioni rilasciate ieri sera da Paolo Durante ha emesso un comunicato ufficiale per far conoscere la propria versione dei fatti.

Questo il testo integrale del comunicato:

Io sottoscritto avvocato Francesco D’Angelo, in qualità di amministratore unico del Sorrento calcio Srl, nonché detentore delle quote societarie nella misura del 97 per cento, visto il susseguirsi di notizie fantasiose da parte del sig. Durante Paolo (sponsor e presidente sportivo del Sorrento Calcio) e del sig. Cascone Fulvio (cronista del periodico Agorà) e di altri organi di informazione, mi vedo costretto, mio malgrado, ad intervenire per tutelare in sede penale e civile la mia persona e quella del Sorrento calcio.
Come ben noto a tutti, questa società, dopo l’uscita del mio amico Mario Gambardella, si è retta per due anni nei campionati professionistici, con contributi federali, sponsorizzazioni e mie uniche responsabilità, stante la mancanza di un effettivo proprietario.
Tale progetto, nato alla presenza del sindaco di Sorrento, avvocato Giuseppe Cuomo, ha visto un lento allontanarsi dei vari componenti-costituenti, forse anche a seguito dei pessimi risultati sportivi, lasciandomi solo nella gestione amministrativa, con il conseguente carico di responsabilità mai respinte.
E’ noto il balletto di qualche componente societario di assumere la veste dirigenziale nei momenti rappresentativi e, invece, quella di sponsor nei momenti delicati, creando non pochi danni, e non solo, alla società (si veda, tra le tante, la dichiarazione falsa concernente la messa in liquidazione della società nello scorso marzo).
Io sottoscritto, con comunicato ufficiale della società, nel marzo scorso, ho dato ampia disponibilità di cedere tutto o in parte le mie quote societarie, delegando alle trattative il dott. Vincenzo Fogliamanzillo, commercialista e consulente di numerose società sportive.
Orbene, da allora, si sono avuti contatti con un importante imprenditore campano, accompagnato da un glorioso calciatore del passato, a cui io e il dottor Fogliamanzillo, abbiamo illustrato la situazione economica-finanziaria, ben lontana dalle cifre apocalittiche divulgate dai soggetti su-indicati.
Di tale trattativa, e dell’imprenditore, non abbiamo avuto più notizie. Recentemente, dopo aver illustrato al socio Scala, e agli sponsor-presidenti, Ronzi e Durante, la situazione economico-finanziaria della società, e aver loro illustrato i criteri per un eventuale ripescaggio, sono stato contattato, tramite il dottor Fogliamanzillo, dal sig. Giglio, già presidente del Sorrento calcio.
Di seguito, ho incontrato il sig. Giglio, persona cordiale e affabile, alla presenza del dottor Fogliamanzillo; nel corso dell’incontro abbiamo riscontrato la disponibilità all’acquisizione delle quote societarie da parte dello stesso, solo nel caso di ripescaggio in Lega pro del Sorrento calcio. Lo stesso Giglio, era in possesso di notizie economico-finanziarie riguardanti la società, non veritiere. E assicurato dallo stesso Fogliamanzillo, al quale già legato da rapporti professionali, si è riservato di dare risposta entro 48 ore.
Tengo a precisare che nell’incontro, si è parlato solo in ottica ripescaggio e dei conseguenziali requisiti (aumento di capitale nella norma delle società, fideiussione elemento normale e rateizzi erariali, ed altresì dei cospicui crediti che vanta il Sorrento calcio). Non si è fatto alcuna menzione di cifre da pagare per l’acquisizione del Sorrento calcio. Il signor Giglio ha detto che avrebbe fatto le sue valutazioni, dopo aver interpellato anche gli sponsor Ronzi e Durante.
Dopo 48 ore, il signor Giglio ha fatto sapere di non essere interessato alle quote societarie. Tengo da ultimo, a sapere dal sig. Cascone, cronista del periodico Agorà, di aver ricevuto offerta di acquisizione da parte del gruppo Msc, Ronzi, Durante e Giglio, e di aver rifiutato la somma di euro 2 milioni, ponendomi ad ostacolo ad un futuro roseo del Sorrento. Ad una persona di media-intelligenza, la cosa si commenta da sola. Dato che, tali notizie sono frutto della fantasia, non so quanto in buona fede, del sig. Cascone, come del resto il sig. Giglio può facilmente testimoniare, mi riserbo di tutelare nelle sedi opportune la mia persona e quella del Sorrento calcio da eventuali dichiarazioni di qualsiasi dirigente o giornalista che voglia proseguire in questo gioco al massacro.
Infine, ribadisco la mia totale disponibilità a qualsiasi incontro con persone che vogliono acquisire, in tutto o in parte, il Sorrento calcio, stante la mia assoluta impossibilità a garantire da solo l’iscrizione a qualsiasi campionato calcistico.

Avvocato Francesco D’Angelo

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Fallita la trattativa con Giglio, il Sorrento resta a D’Angelo

Durante: “resto solo con nuovi imprenditori e in Lega pro”

Con una lettera aperta ai tifosi rossoneri il presidente Paolo Durante (che partecipa alla gestione sportiva del Sorrento mediante una sponsorizzazione ma non detiene quote societarie) annuncia il fallimento della trattativa segreta per il passaggio di proprietà da D’Angelo a Giglio.
Intanto i tifosi discutono sulle iniziative da attuare per cercare di convincere D'Angelo a farsi da parte. Probabile una manifestazione di protesta a metà della prossima settimana.

Questo il testo della lettera di Paolo Durante:

In poche parole cercherò di riepilogare la mia situazione riguardante la possibile futura sponsorizzazione al Sorrento Calcio. 
Per poter fare domanda di ripescaggio bisogna che la società attui le seguenti inderogabili procedure:
a) Aumento di capitale pari a 230mila euro entro il mese di luglio;
b) Fideiussione di 600mila euro entro il mese di luglio;
c) Iscrizione al Campionato di serie D sempre entro il mese di luglio;
d) Sistemare le luci al Campo Italia (il sindaco ha confermato la disponibilità per la messa a norma dell’impianto);
e) Aumentare di 100 posti a sedere il campo Italia (il sindaco come sopra ha dato la sua disponibilità);
f) Da informazioni attendibili pare il che Sorrento non sia nella lista tra le prime società ad essere ripescate;
g) Il sindaco ha anche confermato che qualora il Sorrento venisse ripescato, si sarebbe accollato alcune pendenze pari a circa 160mila euro, per mancati pagamenti della società relativi ad acqua ed elettricità.
Qualora il Sorrento non venisse ripescato, i 230mila euro, non sono rimborsabili; se la suddetta somma venisse messa a disposizione dagli sponsor, i soldi rimarrebbero nella casse della società.
So tratterebbe, dunque, di una perdita secca per gli sponsor Durante /MSC i quali sono solamente sponsor non avendo quote societarie. La fideiussione di 600mila euro la vedo la cosa più difficile, il sottoscritto per il campionato 2013/14, oltre a sponsorizzare il Sorrento Calcio, ha anche garantito la fidejussione per 100mila euro, la quale mi verrà svincolata solamente a settembre 2014 e solo se il Sorrento Calcio avrà onorato gli stipendi e gli oneri sociali per tutti i calciatori.
Mentre ai fini del ripescaggio, già a luglio servirebbe anche la nuova fidejussione di 600mila euro. Il sottoscritto non intende aprire una nuova fidejussione finché il Sorrento Calcio non avrà svincolato la precedente, per poi rimetterla di nuovo a disposizione del Sorrento Calcio.
Poi bisognerebbe ancora trovare altri personaggi che dovrebbero garantire con propria fidejussione i rimanenti 500mila euro. Cosa difficilissima. Ho già interpellato alcuni imprenditori della penisola solo e solamente per un aiuto per la fideiussione, purtroppo il tutto con esito negativo.
La famiglia Giglio ha dato la massima disponibilità per dare una mano al Sorrento Calcio, per la eventuale soluzione ripescaggio. Ci sono state alcune riunioni tra il sottoscritto, Franco Ronzi, e la famiglia Giglio, ed anche tra Giglio e la proprietà del Sorrento Calcio, purtroppo per motivi solo e solamente economici, unitamente a sostanziosi investimenti, da mettere a disposizione non è stato possibile raggiungere un accordo con la famiglia Giglio. Per i motivi sopra esposti vedo difficile, la possibilità che il Sorrento possa rimanere in Lega Pro.
Faccio gli Auguri al Sorrento Calcio e ai tifosi, con la speranza che si possano fare avanti alcuni investitori per aiutare economicamente la società a trovare i fondi necessari per tentare il ripescaggio, e per alleggerire le pesanti esposizioni pregresse. Qualora quanto sopra si realizzasse, il sottoscritto sarebbe disponibile come per il passato a sostenere la società Sorrento Calcio. 

Cordiali saluti
Paolo Durante

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Castellano: “credevo di aver messo il Sorrento in buone mani, invece lo avevo consegnato a degli incompetenti”

giovedì 19 giugno 2014 0 commenti

Ieri sera, nello splendido scenario di Villa Fondi, si è tenuta la serata di gala per la consegna dei Top Sport Award. Tra i numerosi sportivi intervenuti era presente anche l’ex presidente del Sorrento Antonino Castellano, che era stato invitato per premiare Alfonso Gargiulo, uno dei tanti ragazzi usciti dal settore giovanile del “suo” Sorrento, fresco dell’esordio in serie B con la maglia della Juve Stabia.
Castellano è salito sul palco delle premiazioni, quando la serata era al suo culmine tra gli applausi dei presenti e, siccome la lingua batte sempre dove il dente duole, la chiacchierata instauratasi tra lui e l’intervistatore, Michele Gargiulo, è scivolata quasi subito sull’attuale situazione del Sorrento. D’altra parte era quello di cui tutti i calciofili presenti volevano discorrere, e a Castellano non è affatto dispiaciuto di poter dire la sua davanti ad una platea così affollata. L’ex patron rossonero è partito in quarta: “Quando cedetti il Sorrento ai Gambardella credevo di averlo messo in ottime mani. Col passare del tempo, purtroppo, mi sono accorto che lo avevo regalato a degli incompetenti. In poco tempo hanno distrutto quindici anni di sacrifici. Io e Carlo Cuomo, nel 1991, siamo partiti dal niente, acquistando il titolo di Promozione del Calcio San Giorgio. Abbiamo portato avanti la società come se si trattasse di un figlio e dopo quindici anni di sacrifici siamo ritornati in Prima Divisione. Avevamo messo su un settore giovanile, che era il fiore all’occhiello della società. Da noi sono passati tantissimi ragazzi che poi si sono affermati nel mondo del calcio. Non solo Immobile e Miranda, ma anche Zito e Vitale. Hanno distrutto tutto. Due retrocessioni di fila hanno ricacciato il Sorrento in serie D. Per non parlare del’attuale situazione patrimoniale del club… Quando gli regalai il Sorrento, stringemmo un patto da gentiluomini secondo il quale nel momento in cui si fossero stancati di andare avanti la società sarebbe dovuta ritornare automaticamente a me (c’è pure un filmato) ma non si sono fatti più sentire”.  

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Rolla sul podio al Sette Colli

domenica 15 giugno 2014 0 commenti

Il nuotatore carottese Andrea Rolla torna a far parlare di se conquistando il terzo posto nella gara dei 50 metri stile libero della cinquantunesima edizione del Trofeo Sette Colli.
Entrato in finale con l’ottavo tempo delle qualificazioni (22.79), Andrea Rolla, che anche in questa stagione nuota per la SMGM Team Lombardia, è riuscito a migliorarsi di 27 centesimi, salendo sul gradino più basso del podio, insieme al greco Odyssef Melandinis, con il tempo di 22.52, alle spalle di Marco Orsi (22.22) e Luca Dotto (22.46) precedendo Andrey Govorov (22.54), Fabio Gimondi (22.61), Luca Leonardi (22.68) e Federico Bocchia (22.70). La finale B è stata vinta dall’ungherese Dominik Kozma (22.79).
Stamattina, domenica, Andrea è sceso in piscina nella quinta delle nove batterie dei 100 stile libero, nuotando la distanza in 50.38, un tempo che gli vale la diciottesima posizione assoluta e quindi lo esclude dalle finali in programma questo pomeriggio. 


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Sorrento futuro ancora incerto

sabato 14 giugno 2014 0 commenti

A venti giorni dall’ultimo incontro giocato, quello con l’Arzanese che, malgrado la vittoria per 3-0, vide la loro squadra uscire dai playoff e quindi retrocessa in D, i tifosi rossoneri non conoscono ancora quale sarà il loro futuro. Nei giorni successivi era cominciata a balenare la possibilità di un ripescaggio in Lega Pro, e si era rimasti in attesa del nuovo regolamento per i ripescaggi. Quando questo è stato pubblicato ci si è accorti che le modifiche apportate rispetto al passato andavano ancora una volta a penalizzare il Sorrento, che con le vecchie regole sarebbe stato sicuramente in pole position nella griglia delle ripescabili. Da quel momento è iniziata l’attesa per la graduatoria ufficiale. In Lega Pro ci avevano assicurato che sarebbe stata pubblicata all’indomani della conclusione dei playoff. Intanto cominciavano a circolare in rete delle graduatorie, palesemente fasulle, redatte da persone che evidentemente non avevano nemmeno letto il nuovo regolamento. Bastava questo però per capire che stava per nascere un altro guazzabuglio che sarà molto difficile sbrogliare in pochi giorni. Infatti, successivamente si è venuti a sapere che la graduatoria sarebbe stata pubblicata direttamente dalla FIGC. Sono passati altri sei giorni ma la graduatoria non è stata ancora resa nota, e al momento in cui scriviamo non è possibile sapere quando questo accadrà.
Conoscere la posizione occupata dal Sorrento nella graduatoria dei ripescaggi è un dato importantissimo anche per la dirigenza rossonera e per l’amministrazione comunale. Se si scoprisse che il Sorrento ha scarse probabilità di ripescaggio in Lega Pro, la dirigenza potrebbe decidere di mollare tutto, azzerando eventuali posizioni debitorie, per ripartire senza zavorre con una nuova franchigia. Una buona posizione nella griglia dei ripescaggi, potrebbe indurli invece a fare tutto il possibile per risanare il bilancio, con la prospettiva di recuperare parte dell’esborso con i contributi federali futuri che si preannunciano più consistenti di quelli elargiti finora. L’amministrazione comunale, da parte sua, avrebbe interesse a mettere a norma l’impianto di illuminazione e la tribuna stampa, solo in presenza di elevate probabilità di ripescaggio. Con il Sorrento in D, o addirittura in Eccellenza, i suddetti rattoppi diventerebbero un qualcosa di superfluo.
Purtroppo però la stessa federazione pretende che certi adempimenti, quali l’iscrizione al prossimo campionato e la messa a norma dell’impianto di gioco siano eseguiti entro una data stabilita, quasi sicuramente antecedente a quella in cui si verrà a sapere se il Sorrento potrà essere ripescato il Lega Pro. Ecco quindi che società e amministrazione comunale saranno costretti ad assumere decisioni importantissime per il futuro del Sorrento a scatola chiusa, ragion per cui tentano di rimandare le stesse nel tentativo di acquisire maggiore elementi di valutazione.
Sul fronte societario intanto si continua a lavorare in incognito. I bene informati sostengono che c’è qualcuno intenzionato a rilevare la società attualmente in mano a D’Angelo e Scala. Gli amici di questi sono pronti a giurare che non ci sarà alcuna cessione, ma che semmai potrebbe esserci dei nuovi ingressi al fianco dei vecchi dirigenti. Una schiarita potrebbe aversi già entro le prossime 48 ore. Ai tifosi non resta che attendere, e pregare per la sopravvivenza della loro squadra.    

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10 giugno 1934 Italia Campione del Mondo

martedì 10 giugno 2014 0 commenti

Il 10 giugno è una data importante per il calcio italiano. 80 anni fa nel 1934 gli azzurri di Vittorio Pozzo, a roma nello Stadio del Partito Nazionale Fascista conquistavano il primo dei quattro titoli mondiali fin qui vinti dall'Italia battendola Cecoslovacchia per 2-1.

L’Italia era arrivata in finale dopo aver battuto gli Stati Uniti a Roma negli ottavi, con un perentorio 7-1, la Spagna a Firenze nei quarti e l’Austria a Milano in semifinale, entrambe per 1-0 (con la Spagna era stato necessario giocare due volte visto l’ 1-1 della prima gara e visto che i tempi supplementari sono previsti solo per la finale). La Cecoslovacchia, invece, aveva regolato nell’ordine Romania, Svizzera e Germania.

L’asse portante della formazione italiana era composto dal “blocco” della Juventus: il portiere e capitano Combi, i mediani Monti e Bertolini, la mezzala Ferrari, l’attaccante argentino naturalizzato italiano Orsi, e il centravanti capocannoniere degli ultimi due campionati Borel II. Ma c’erano anche l’interista Meazza, l’altro argentino naturalizzato Guaita, e il bolognese Schiavio. In panchina, il leggendario Vittorio Pozzo, commissario tecnico per una vita (lo resterà fino al 1948) a cui è legata gran parte della storia della Nazionale italiana ante-guerra. L’arbitro fu lo svedese Eklind, che aveva diretto anche la semifinale con l’Austria. 

Il primo tempo scorse via senza particolari sussulti se non un paio di tentativi della squadra azzurra con Guaita e Meazza mentre Combi fu chiamato ad un difficile intervento su tiro di un indemoniato Nejedly. Nella ripresa il gioco si fece duro e il temibile Puc ne fece le spese dopo un intervento falloso di Ferraris. Costretto ad uscire, rientrava dopo qualche minuto ed era proprio lui, a un quarto d’ora dalla fine, a sbloccare la gara: fuga velocissima nella metà campo italiana e tiro violento quasi dalla linea di fondo, imparabile per Combi. 1-0, per i cechi e palla al centro.

Un gol del genere avrebbe spezzato la schiena a qualsiasi squadra ma non all’Italia, che non si perse d’animo e ricominciò ad attaccare a testa bassa. A quel punto Pozzo effettua un cambio tattico spostando Guaita al centro dell’attacco e Schiavio sulla destra. Gli azzurri guadagnarono velocità sulla fascia e misero ancora di più in apprensione i difensori centrali avversari al cospetto del nuovo centravanti Guaita, cliente scomodissimo anche per i marcantoni cechi. E così, dopo sei minuti arrivò il pareggio di Orsi con un tiro imprendibile nell’angoletto dove il portiere Planicka non riuscì ad arrivare: 1-1 e fine dei tempi regolamentari. 

Quando Eklind fischiò l’inizio dei supplementari tutti sapevano che quella era la mezz’ora decisiva. Gloria o morte (sportiva, s’intende). I ventidue in campo ripresero a correre sul rettangolo verde come leoni pronti a sbranarsi. Dopo cinque minuti, un tiro potente di Schiavio dal limite dell’area si insaccò nella rete avversaria. 2-1 per l’Italia e tifosi azzurri in delirio.


Nei restanti 25 minuti, i cechi, con passaggi fitti e precisi, tennero quasi sempre loro il pallone senza tuttavia creare pericoli seri dalle parti di Combi. Alla fine il triplice fischio di Eklind suggellava una giornata storica, assegnando il titolo di campione del mondo all’Italia.

Questa la formazione vincitrice: Gianpiero Combi (c); Eraldo Monzeglio, Luigi Allemandi; Attilio Ferraris, Luis Monti, Luigi Bertolini; Enrique Guaita, Giuseppe Meazza, Giovanni Ferrari, Angelo Schiavio, Raimundo Orsi. Commissario Tecnico: Vittorio Pozzo.


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Giglio: “mai pensato di rilevare il Sorrento”

lunedì 9 giugno 2014 1 commenti

La settimana scorsa sono circolate svariate voci circa l’interessamento a rilevare il Sorrento da parte di Franco Giglio, già in passato ai vertici della società rossonera in coabitazione con Antonino Castellano, e che successivamente è stato anche al comando della Juve Stabia insieme a Manniello.
Penisola Sport, pur senza nominarlo direttamente, era stato tra i primi a dare notizia di queste voci. Subito dopo ci eravamo messi alla ricerca di Franco Giglio per avere conferma di quanto si diceva. Non riuscendo a contattarlo attraverso amici comuni, sabato mattina abbiamo deciso di cercarlo personalmente presso uno dei suoi alberghi. Lui però era fuori sede e siamo riusciti a parlare solo con il fratello minore, Ciro, quello che nel 90-91 ha indossato la maglia del Sorrento in Interregionale. Gli abbiamo esposto brevemente il motivo della nostra visita e abbiamo lasciato il nostro numero di cellulare, con la promessa da parte sua che saremmo stati contattati da Franco una volta che questi fosse tornato a Sorrento.
Stamattina, lunedì, verso le undici finalmente è squillato il telefono. Dall’altra parte Franco Giglio che dopo essersi presentato mi ha chiesto per quale motivo gli volessi parlare. Gli ho detto delle voci circa l’interessamento a rilevare il Sorrento da parte sua, e quindi gli ho chiesto se confermava le stesse. Giglio ha riposto che aveva letto anche lui quelli articoli ma ha aggiunto di non aver mai pensato di rilevare il Sorrento e soprattutto di non aver mai contattato l’avvocato D’Angelo, proprietario del 97% delle quote azionarie del Sorrento. Ci ha tenuto a far sapere che gli farebbe piacere che il Sorrento fosse ripescato nella Lega Pro Unica, ed ha aggiunto nuovamente che, almeno per il momento, non è intenzionato a rientrare nel mondo del calcio, lasciando però aperta una porticina per il futuro.

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Sorrento al quinto posto nella graduatoria ripescaggi

Secondo i calcoli di alcune testate giornalistiche siciliane il Sorrento potrebbe essere al quinto posto nella graduatoria ripescaggi in Lega Pro che dovrebbe essere ufficializzata di qui a poche ore.
In testa alla graduatoria dovrebbe esserci la Torres, semifinalista dei playoff del girone A della Seconda Divisione e dodicesima classificata nella regular season con 47 punti. Al secondo posto la Correggese, vincitrice dei playoff della serie D. Terzo il Cuneo, altra semifinalista dei playoff del girone A della Seconda Divisione, undicesima al termine della regular season con 47 punti. Al quarto posto l’Akragas finalista dei playoff della serie D. Solo quinto il Sorrento, semifinalista dei playoff del girone B della Seconda Divisione, nono nella regular season ma con 45 punti. Dovrebbero restare fuori dalle prime posizioni le due squadre uscite sconfitte nelle finali dei playoff della Seconda Divisione, Delta Porto Tolle e Arzanese.
Ripetiamo nuovamente che si tratta di una graduatoria non ufficiale, che potrebbe essere completamente rovesciata dagli organi federali. Resta difficile capire come abbia fatto la Torres a guadagnare la prima posizione in graduatoria, visto che si tratta di una società rinata con una nuova matricola appena nel 2010 dopo due fallimenti. Molto più probabile che al primo posto possa esserci il Cuneo che può vantare 8 partecipazioni alla C2 e 9 alla C1, mentre il Sorrento potrebbe scalare al terzo posto. Per i rossoneri si dovrebbe comunque tener conto solo dei risultati sportivi conseguiti a partire dal 1991, perdendo quindi tutti i punti della serie C degli anni 70’ e 80’ e soprattutto quelli della serie B 1971-72 perché ottenuti da una matricola diversa da quella attuale. Verrebbero quindi conteggiati 6 campionati di C1 e 2 di C2.

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