Canzian: “a Sorrento ho lasciato il cuore”

mercoledì 5 giugno 2013 0 commenti

Nel ricostruire la storia del Sorrento ad un certo punto ci siamo trovati di fronte ad un nutrito numero di giocatori di cui avevamo solo il cognome ma ci erano ignari tutti gli altri dati utili a completare il profilo anagrafico (nome di battesimo, data e luogo di nascita). Tra questi anche Canzian ala destra del Sorrento nella stagione 1968-69, quella dello spareggio con la Turris per la promozione in C. Dopo una lunga ricerca sul web siamo riusciti a trovare una figurina del 1969-70 e che ci ha permesso di conoscere il nome di battesimo, Rovveno e successivamente un numero di telefono, che abbiamo subito composto, riuscendo a metterci in contatto con la persona che cercavamo.  
Canzian è rimasto molto contento della telefonata ricevuta ed oltre ai dati anagrafici mancanti ci ha fatto avere anche alcune foto della sua esperienza in rossonero e una breve lettera di accompagnamento in cui ripercorre la sua carriera da calciatore.
Sapendo di fare cosa gradita a molti tifosi del Sorrento vi riproponiamo la lettera che ci ha inviato e che speriamo possa essere la prima di tante altre, scritte da chi ha avuto una esperienza più o meno lunga in maglia rossonera.

Cari Amici,
la mia è una breve storia. Il mio ingresso nel mondo del calcio si è realizzato attraverso le squadre degli oratori, non certo grandi club che formano giocatori, ma piccole realtà, forse ormai perdute, governate dal puro “fai da te”.
Dai diciassette ai vent’anni ho giocato nella squadra del mio piccolo paese, Broni, che militava in prima categoria. Dopo il servizio militare, venni reclutato da un paese vicino, Casteggio,  salendo di categoria e giocando una stagione in Promozione. 
Alla fine del campionato, fui chiamato a sostenere un provino nella squadra dell’Entella di Chiavari, che militava nel girone A della serie C. 
Il provino andò bene, fui acquistato, e disputai trenta partite realizzando 10 reti e  risultando il goleador della squadra.
L’anno successivo passai al Sorrento; vincemmo il campionato e mi misi in evidenza segnando 9 gol, tanto che venni venduto al Taranto, approdando così in serie B. 
Credevo di essere “arrivato”, ma invece da lì iniziarono tutti i miei guai: infortuni gravi, incomprensioni (inevitabili quando non puoi giocare) e anche errori miei, dettati sia dalla giovane età, sia dalla completa solitudine nella quale mi sono trovato nel momento di prendere decisioni importanti. 
Tutto si trascinò con alti e bassi fino alla fine del campionato. Speravo, in cuor mio, in un ritorno al Sorrento, poiché ero ancora in comproprietà, ma alla fine si decise per il mio passaggio definitivo al Taranto. 
Deluso, non mi presentai al ritiro e venni ceduto in prestito al Noto, squadra siciliana militante in serie D. Inizialmente accettai solo per l’ingaggio importante, al termine, ricordo solo le persone fantastiche che ho avuto modo di conoscere. 
L’anno successivo venni ceduto al Messina. L’offerta economica era una di quelle decisamente allettanti (forse lo sarebbe anche oggigiorno!), tuttavia rifiutai, poiché contestualmente, il 17 gennaio del 1972 iniziava la mia carriera in tutt’altro ambito; fui assunto infatti da una banca Milanese. 
Dopo sei mesi di lontananza dai campi di calcio, ritornai a giocare nella mia vecchia squadra del Casteggio, con la quale vinsi due campionati consecutivi di promozione, ed anche entrambe le relative finali per il passaggio in serie  D.
Tuttavia, a causa dei costi eccessivi che la categoria superiore avrebbe richiesto, la società decise di restare comunque nella serie inferiore. Quel Casteggio era davvero una squadra molto forte, e da lì a poco avremmo vinto anche la coppa Italia dilettanti in una finale al Meazza di San Siro, proprio contro una squadra Campana, la  San Giuseppese.
Finché arrivarono gli anni ottanta e da quel momento in poi mi dedicai solo a campionati aziendali  tra Banche.
La mia storia e tutta qui, in sé nulla di speciale, se non fosse per i luoghi e le persone meravigliose che mi ha dato modo di conoscere. Proprio per questo, ci tengo molto a sottolineare, ancora una volta, che a Sorrento ho realmente lasciato il mio cuore. 
Tanto da tornare lì nel  72,   in viaggio di nozze, e ancora, più recentemente, con i miei figli per una vacanza. Siamo stati ospiti dei fratelli Acampora, titolari degli alberghi Bristol, President e Vesuvio, cari amici di quei tempi passati, che hanno accolto nuovamente me e la mia famiglia con un calore unico, e tale da farmi credere che il tempo non fosse mai passato. Era come se fossi rimasto sempre lì, e non me ne fossi mai andato.
Avevo scelto una vacanza in quei luoghi proprio per mostrare ai miei figli, in quale paradiso  il loro papà avesse vissuto uno dei più bei momenti della sua vita…
Con un commosso nodo alla gola e tanta nostalgia,

Saluti Cari  
Rovveno Canzian

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XII Trofeo Peppe Cappiello dal 21 al 23 giugno


Quest’anno quelli della Lega Navale di Sorrento hanno fatto le cose in grande. E per la dodicesima edizione del Trofeo Peppe Cappiello hanno allestito una tre giorni indimenticabili per gli amanti della Vela.
Si comincia venerdì 21 giugno alle ore 19.00 presso Hilton Sorrento Palace con l’evento "Passaggio a Nord Ovest". Nel 2012, la Best Explorer è stata la prima barca italiana, con equipaggio interamente italiano a completare il famoso passaggio a Nord Ovest, la traversata artica sulla rotta seguita per la prima volta dall'esploratore norvegese Roald Amundsen (1906-1909). Roberto Oberti, uno dei protagonisti, racconterà la sua esperienza.
Il giorno seguente sabato 22 giugno alle ore 12.00 si svolgerà il “Peppe Cappiello Match Race Meteor”. Quattro imbarcazioni Meteor si sfideranno in avvincenti Match Race nelle acque antistanti gli stabilimenti balneari di Sorrento. Sarà possibile assistere alle regate, oltre che dalle scogliere degli stabilimenti, anche da terra affacciandosi alla terrazza della Villa Comunale di Sorrento o da Piazza Vittorio Veneto.
La sera del sabato alle ore 20.30 al Borgo di Marina Grande ci sarà la "Festa della Vela" dove si potranno gustare le migliori pietanze dei Ristoranti di Sorrento e le Birre Artigianali offerte dal Birrificio Sorrento. Ingresso libero e gratuito per i regatanti.
Domenica 23 giugno gran finale con disputa della Regata di Flotta del Trofeo Peppe Cappiello che quest'anno prevederà anche la Classe Meteor. La gara avrà inizio alle ore 12.00 esi svolgerà nelle acque antistanti Marina Grande.

Fonte: Lega Navale Sorrento

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Per il Sorrento è già tempo di rimettersi in marcia

In casa Sorrento la delusione per la sconfitta di Prato è ancora troppo grande, ma non è possibile sprecare tempo prezioso. Bisogna subito mettersi in marcia per programmare la nuova stagione. Ci sono da recuperare tre settimane di ritardo rispetto alle squadre non coinvolte nelle appendici di Playoff e Playout e soprattutto ci sono da prendere diverse decisioni importanti per il futuro della squadra rossonera. Consapevoli di tutto ciò, i due presidenti Ronzi e Duranti si sono incontrati questa mattina a Napoli per una primo scambio di idee e per redigere il calendario dei prossimi incontri che vedranno coinvolti anche gli altri dirigenti a cominciare dall’amministratore delegato, avvocato Francesco D’Angelo. Il prossimo incontro dovrebbe esserci già nel fine settimana.
Bisognerà innanzitutto ridefinire l’asseto dirigenziale e probabilmente chiarire anche le sfere di competenza.  Fatto questo si dovrà decidere se riconfermare o meno il DS Salvatore Avallone che si vocifera potrebbe accasarsi alla Salernitana abbandonando una piazza che lo ha spesso indicato come uno dei principali colpevoli della disastrosa annata della squadra rossonera.
La terza mossa sarà quella di scegliere l’allenatore che dovrà guidare la squadra nella prossima stagione. Quella di domenica scorsa è stata quasi sicuramente l’ultima partita di Papagni sulla panchina del Sorrento. Lui sicuramente l’anno prossimo non ci sarà.
Una volta scelti il direttore sportivo e l’allenatore si dovrà ricominciare a ricostruire una squadra che a partire dal primo luglio potrà contare solo su pochissimi giocatori essendo quasi tutti gli elementi della rosa attuale in scadenza di contratto.
Contemporaneamente, ci sarà da stabilire dove giocare il prossimo torneo. La scorsa estate il Sorrento aveva scelto come campo interno il Simonetta Lamberti di Cava de’ Tirreni, poi però ci fu il pasticciaccio dei calendari, e per ovviare si cercò di andare a giocare al Menti di Castellammare, scatenando la dura reazione dei sostenitori stabiesi che non volevano il Sorrento sul proprio campo. Alla fine il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli, concesse al Sorrento una deroga speciale consentendogli di giocare un altro anno al Campo Italia. Con la fine del campionato la deroga è venuta meno e bisognerà quindi trovare un nuovo impianto disposto ad ospitare le gare interne dei rossoneri in attesa che l’amministrazione comunale metta mano alla ristrutturazione del Campo Italia e la porti a termine.
Solo allora si potrà procedere ad iscrivere la squadra al prossimo campionato di Seconda Divisione che inizierà domenica primo settembre 2013 con la prima giornata che sarà giocata di sera, … e chissà che dopo aver perfezionato l’iscrizione alla Seconda Divisione non si possa anche richiedere il ripescaggio in Prima.
Per il momento non c’è nulla di ufficiale, ma è molto probabile che anche quest’anno non tutte le aventi diritto riusciranno ad iscriversi al campionato, lasciando liberi più di un posto sia in Prima che in Seconda Divisione.

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Sindaco facci il Campo

martedì 4 giugno 2013 2 commenti

Inutile continuare a macerarsi il fegato su quanto successo. Che parecchi giovani non fossero adatti alla C1 lo sapevamo già a settembre. Erano degli aspiranti promesse e tali sono rimasti. Nessuno di loro ha fatto il salto di qualità che ci avrebbe permesso di tirarci fuori dalla sabbie mobili della bassa classifica. Se hai comprato un ronzino non lo puoi portare alle corse dei purosangue e sperare che vinca. Balzano, Ciampi, Kostadinovic, Fusar Bassini, Ansalone, Iuliano, Di Dio e compagnia cantante hanno fatto quello che sapevano e potevano fare. Se volevamo essere competitivi con i giovani ci dovevamo muovere per tempo, non all’ultimo giorno di mercato quando erano rimasti solo gli scarti. Questo per dire che qualche attenuante ce l’ha pure Avallone, che per giunta è stato mandato al mercato con quattro spiccioli. Se vuoi pasteggiare a caviale e champagne devi tirar fuori i soldi, altrimenti devi accontentarti di lenticchie e Tavernello.
Adesso dobbiamo pensare al futuro, e sappiamo tutto che il nostro futuro dipende dalla ristrutturazione del Campo Italia. Non c’è più tempo da perdere. Bisogna iniziare subito, presentando quando meno il progetto di quello che si vuole fare. Far capire alla gente che non si vuole costruire un altro San Siro ma solo rendere più accogliente l’impianto esistente. Una ristrutturazione che venga anche incontro agli interessi degli alberghi adiacenti è possibile. Se gli si lascia balenare la possibilità di non essere più ingabbiati ad ogni incontro interno saranno i primi a pretendere una ristrutturazione dell’impianto. La cosa è fattibile. Facciamogli capire che un impianto al passo coi tempi potrebbe schiudere tante altre opportunità alla città indipendenti dalla serie in cui gioca il Sorrento. Tanto per dire, si potrebbe organizzare un Viareggio al femminile.
Discutiamone. Tiriamo fuori le carte. Il più presto possibile. Domani non a settembre. Per quella data dovranno già cominciare i lavori. Diamo qualche certezza a chi deve mettere i soldi per rifondare la squadra. Diamo qualche certezza anche a chi gestisce la Lega Pro. Assicuriamogli con i fatti che Sorrento avrà un campo nuovo per l’estate 2014, e si schiuderanno anche le porte di un ripescaggio immediato in Prima Divisione. Col ripescaggio ci assicureremmo quanto meno altri due campionati di Terza Serie. L’anno prossimo non ci saranno le retrocessioni, e la squadra potrebbe andarsene a giocare fuori con un anno sapendo che poi l’anno successivo avrebbe a disposizione un impianto all’altezza. Tutto questo sarà possibile solo se l’amministrazione comunale si muove subito. Dia quanto meno un segnale che si sta muovendo. Ci faccia sapere a che punto è la pratica.
Se non si fanno sentire loro, facciamoci sentire noi. Costringiamoli a darci una risposta il più presto possibile. Chiediamogli tutti insieme di farci il nuova campo, se non proprio andando materialmente tutti insieme al Comune, almeno sfruttando i social network.

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Santambrogio positivo all'Epo

lunedì 3 giugno 2013 0 commenti

Il ciclista italiano Mauro Santambrogio è risultato positivo all'Epo ad un controllo antidoping effettuato il 4 maggio, al termine della prima tappa del Giro d'Italia. Il test è stato disposto dall'Uci e la positività è stata riscontrata dal laboratorio di Roma. Il ciclista lombardo, vincitore della quattordicesima tappa e poi nono nella classifica finale della corsa rosa, è tesserato per la Vini Fantini-Selle Italia, la stessa squadra per la quale correva Danilo Di Luca, anche lui trovato positivo all'Epo poco prima del Giro.
Subito dopo che si è diffusa la notizia della positività Mauro Santambrogio è stato interpellato dalla stampa per conoscere la sua versione dei fatti. Questa la sua giustificazione a caldo: ''Posso solo dire che sono incredulo per quello che è successo e chiederò prima possibile le controanalisi''.
Contemporaneamente l'Unione ciclistica internazionale ha comunicato che Mauro Santambrogio è ''stato sospeso provvisoriamente'', dopo essere stato trovato positivo. ''La decisione - fa sapere l'organismo – è stata presa dopo una relazione del laboratorio accreditato dalla Wada, a Roma, per un controllo delle urine del corridore''. ''Santambrogio - conclude l'Uci - adesso ha il diritto di richiedere le controanalisi''.
Infine ecco il commento del ds della Vini Fantini-Selle Italia (la squadra di Santambrogio), Luca Scinto, alla notizia della positività del corridore. ''Sono davvero amareggiato, colpito, nauseato. Evidentemente, la mamma degli imbecilli è sempre incinta. Non so cosa stia succedendo, non trovo le parole per spiegarlo: cosa dovrei dire? A questo punto smetto col ciclismo, perché non c'è proprio da fidarsi dei corridori. Se lo avevo fra le mani, lo picchiavo. Ora siamo tutti rovinati''. 

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Chiediamo scusa al Presidente Ronzi

Ieri pomeriggio la scellerata decisione presa da Papagni, al 59esimo minuto di Prato-Sorrento, di sostituire Arcuri con Konan ha portato dapprima alla rete del 2-1 messa a segna da Aiman Napoli e subito dopo alla contestazione dei tifosi rossoneri dapprima nei confronti dello stesso Papagni e poi verso parte della dirigenza del Sorrento.
La contestazione è andata aventi per diversi minuti. Ad un certo punto il Presidente Ronzi, che non era tra quelli nominati dai contestatori e che in altre occasioni era riuscito sempre a dialogare civilmente con i tifosi, si è avvicinato alla rete che divideva il settore ospiti dalla tribuna centrale per cercare di calmare la bufera. Purtroppo però tra i contestatori ce n’era qualcuno che ormai aveva perso il lume della ragione e così il tentativo del presidente ha avuto come unico risultato quello di farlo diventare anche a lui oggetto di contestazione.  
Mi trovavo a pochi metri dal Presidente, nel tentativo di dargli man forte per calmare i contestatori ed ho sentito perfettamente gli insulti che gli sono stati rivolti. Insulti che Ronzi non merita di ricevere. Lui che è prima di tutto un tifoso del Sorrento. Ieri prima dell’inizio dell’incontro è venuto in tribuna stampa per salutare Gianni Siniscalchi e ci ha raccontato per essere lì in tempo per non perdersi la partita aveva affrontato un lungo viaggio dapprima in aereo e poi in macchina.
Ricordiamoci che senza l’apporto economico della MSC il Sorrento quasi sicuramente non esiterebbe. Dissociamoci da quei pochissimi tifosi (due o tre) che hanno superato il limite della civile contestazione rischiando con il loro comportamento di costringere tutti gli occupanti del settore ospiti a rimanere all’interno dello Stadio fino a sera.
Per chi non lo sapesse, il dirigente della Polizia di Stato aveva già chiamato i rinforzi ed aveva intenzione di tenere i tifosi rossoneri all’interno dello stadio fin quanto no si fossero calmati. Fortunatamente a fine gara ci ha pensato Gegè Rossi a riportare la calma andando sotto il settore ospiti per parlare con i tifosi. Altrimenti chissà a che ora saremmo tornati a casa.
Sono sicuro che molti la pensano come me. Tutti quelli che vanno in trasferta per assistere alla partita e non per combattere le guerre. Quelli che pensano che nello sport si può anche perdere e non si debba sempre vincere. Finita la partita, prima di uscire dallo stadio, mi sono avvicinato all’addetto stampa del Prato e gli ho fatto i complimenti per la vittoria, dicendogli pure che ci ritroveremo e che la prossima volta toccherà a noi festeggiare.
Prima di concludere ci tengo a precisare che non sono a libro paga ne del Sorrento ne della MSC. Sono prima di tutto un tifoso del Sorrento che cerca di fornire una informazione altrimenti latitante senza ricevere compensi da nessuno ma rimettendoci tantissimo tempo e pure parecchi soldi. Non abbiamo una TV, non abbiamo una radio, non abbiamo un giornale. Metropolis anche se ci scrivono Salvatore Dare e Josè Astarita è di Castellamare. Scrivo quello che penso e se c’è da dire che la società ha sbagliato a mandar via Bucaro per sostituirlo con Papagni lo dico.
Questa volta invito tutti quelli che la pensano come me a scusarsi immediatamente con il Presidente Ronzi. Mandiamo oggi stesso una delegazione di tifosi a Roma per porgere le scuse al presidente chiedendogli di restare vicino al Sorrento anche in futuro. Se qualcuno la pensa diversamente è libero di farlo, ma io non sto al loro fianco.    

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Prato-Sorrento 2-1 Highlights

Qui sotto il servizio filmato del TG3 della Toscana sull'incontro di ieri pomeriggio tra Prato e Sorrento che ha condannato i rossoneri alla retrocessione in Seconda Divisione.


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Il Sorrento sconfitto a Prato retrocede in C2

PRATO-SORRENTO 2-1

PRATO (3-4-1-2) Layeni, Ghinassi, Malomo (32' Bagnai), Lamma; Casini, Corvesi, Disabato (75’ Cavagna), De Agostini; Silva Reis; Napoli, Cesarini (44' Tiboni). A disposizione: Brunelli, Carminati, Bisoli, Essabr. Allenatore:  V.Esposito.
SORRENTO (4-3-3) Rossi, Balzano (72’ Esposito), Di Nunzio, Nocentini, Bonomi; Salvi, Guitto, Arcuri (58’ Konan); Corsetti (90' Zantu), Bernardo, Tortolano. A disposizione: Polizzi, Beati, Ciampi, Fusar Bassini. Allenatore: Papagni.
Arbitro: Riccardo Ros di Pordenon 
Reti: 9' Tortolano (S), 13' Napoli (P), 61' Napoli (P).
Colpa di una connessione wifi inesistente eccoci qui, a parlare di quello che ormai già sapete da ieri pomeriggio. Della retrocessione in Seconda Divisione del Sorrento sconfitto a Prato per 2-1. Dell’ennesima prestazione di cacca di una squadra affidata ad un tecnico che si è dimostrato troppe volte inadatto al ruolo che gli era stato affidato. 
Se siamo finiti, (si spera solo momentaneamente) in Seconda Divisione la colpa non è tanto del budget risicato con cui si è affrontato il campionato, ma di come questi soldi sono stati gestiti. L’errore principale è stato senza alcun dubbio l’esonero di Bucaro. Con lui in panca, forse, sarebbe finita diversamente. Di questo e di altre cose, però ne parleremo separatamente. Per il momento torniamo alla partita di ieri.
Il Sorrento sceso in campo con la stessa formazioni dell’incontro di andata con la sola differenza di Balzano al posto di Ciampi in non perfette condizioni fisiche. Dopo appena nove minuti i rossoneri sono passati in vantaggio con un eurogol di Tortolano. Rimessa laterale di Bonomi per Guitto che passa la palla a Tortolano. Esterno sinistro si accentra e giunto al limite dell’area lascia partire un tiro che termina la propria traiettoria all’incrocio dei pali. 
Passano quattro minuti. Ripartenza del Sorrento, palla da Arcuri a Tortolano che si invola verso la porta avversaria inseguito da Ghinassi. Appena entrati in area il difensore toscano interviene rudemente per impedire la conclusione ma l’arbitro lascia correre. La palla finisce a Guitto che da buone posizione conclude sul fondo. Sul capovolgimento di fronte lancio lungo di Casini per Napoli che sfugge a Balzano e fa secco Rossi riportando il risultato in parità.
Fallita la possibilità dello 0-2 ed incassata la rete del 1-1 si va avanti con il Sorrento che cerca invano di perforare la munita retroguardia di un Prato che si guarda bene dal concedere ripartenze ai rossoneri. Per tutto il resto del primo tempo si registra una leggera supremazia territoriale dei rossoneri, ma i rischi maggiori li corre Rossi, che al 40’ deve distendersi alla propria sinistra per deviare in corner un colpo di testa di Silva Reis. La prima frazione si conclude con la sostituzione di un nervoso Cesarini che Esposito toglie dal campo nel corso del minuto di recupero dopo che questi già ammonito ha accennato ad un fallo di reazione su Bonomi.
La ripresa inizia con lo steso copione del primo tempo. Si va avanti così fino al 59’ quando Papagni prende la scellerata decisione di sostituire Arcuri con Konan, aprendo una falla colossale nel centrocampo rossonero, in cui subito si inseriscono gli avanti toscani per piazzare il colpo del KO. Passano appena due minuti, palla a Tiboni sul versante sinistro che si trova a tu per tu con Balzano. Cross al bacio per la testa di Napoli che insacca con un colpo di testa in tuffo. La partita e con essa la stagione del Sorrento finiscono lì. A nulla vale la contromossa di Papagni che toglie Balzano, sposta Salvi terzino e mette Alessio Esposito in mezzo al campo.  La frittata è ormai servita e parte la contestazione di alcuni tifosi. 
Manca solo la ciliegina sulla torta, che mette Papagni al 90’ mandando in campo Zantu al posto di Corsetti. La cronaca dell’incontro finisce qui. A più tardi per i commenti. Meglio lasciar passare un altro poco di tempo.   

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